E ora?

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La stacca piano e con forza da sé e la guarda con un misto tra lo stupito e lo scettico.Poi sembra passare alla rabbia.

-Perché?Chi pensi di prendere ancora in giro?-quasi la aggredisce

-Cosa?Io non.....

La spinge via,prende il suo borsone e fa per andarsene,ma lei lo ferma per un braccio.

-Aspetta!

-Lasciami andare.-ringhia cercando di liberarsi strattonandola,ma lei resiste

-No.Ti prego,ascoltami.

-No!Non ti voglio ascoltare!

La spinge con più forza e lei cade a terra.Se ne va sbattendo la porta e lasciandola lì,a terra a piangere.

°°°

Si sveglia quando sente il suono fastidioso della sveglia.Lo spegne e si alza dirigendosi in bagno per lavarsi la faccia e dimenticare.Si guarda un attimo allo specchio,ha gli occhi rossi e gonfi,il volto pallido e i capelli che sembrano balle di fieno.Prova a pettinarsi per rendersi un pò decente per la colazione e intanto pensa.

Pensa a quello che ha fatto,pensa a Sophia,pensa quanto sia stata cretina a cascarci,e pensa che Fabian le manca,ma questo ultimo pensiero lo scaccia via subito.

Scende di sotto mettendosi al suo posto,dove sua madre le ha lasciato una tazza di latte e cereali.

-Buongiorno,come stai?-le chiede suo padre

-Bene.-dice con un filo di voce

-Sicura?

-Sì.

Comincia a mangiare in silenzio,senza guardare nessuno.

"No,non sto bene"pensa,ma nessuno la può sentire.

*****

-Fabian,spegni quella cosa!-grida Eddie riferendosi alla sveglia

Fabian allunga la mano sul comodino e spegne la sveglia,per poi ributtarsi sul cuscino.

Sono le 9:30 e la Domenica ciò vuol dire che é troppo presto,e dopo una settimana in cui ti devi alzare alle sette é normale.

Fabian non vuole alzarsi,non ne ha la forza ed é troppo distrutto dalla partita e da Nina.

Ripensa a quello che é successo e alla sua reazione,forse un pò esagerata e forse anche un pò infantile,ma é stato più forte di lui,ma é quasi sicuro di non averle fatto male.

-A che pensi?

Fabian lancia un occhiata all'amico,che ha la faccia sotto il cuscino e occhi chiusi.

-A niente.

-Balle.Pensi a Nina.

Lo conosce troppo bene.In questi dieci anni gli é diventato impossibile mentirgli.

-Non voglio parlarne.Lasciami dormire.

Si rimettono a dormire.Cala il silenzio nella stanza,subito interrotto da uno squillo di telefono.Quello di Eddie.Lanciano dei mugugni di protesta.

-Adesso sei tu che devi spegnere.

Eddie prende il telefono che gli sta di fianco e ignora la chiamata.

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Alle due del pomeriggio le ragazze si ritrovano tutte insieme nel loro vecchio parco giochi dell'infanzia.

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