CHAPTER TWENTY-SEVEN

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Mia madre era cosí sorpresa che si era lasciata sfuggire qualche urlo di euforia; la sorpresa era riuscita veramente bene ed io non potevo che essere più fiera di me stessa.
"È bellissimo, Kendall" dice mia madre, ricordandosi finalmente e girandosi ad accarezzarmi una guancia.
Stavo per rispondere quando mia sorella Kylie si precipita all'ingresso, con una faccia preoccupata: scommetto che pensi che stavamo litigando ancora una volta e si sorprende quando ci vede sorridenti e felici.
"Mamma? Che hai da urlare?" dice mentre si sistemava il maglioncino grigio che aveva.
"Guarda!" dice mia madre senza guardarla, impegnata ad osservare tutti quei palloncini ben legati tra di loro che occupavano il suo amato e spazioso ingresso.
"Che figata!" dice seguendo gli occhi di mia madre per capire cosa stesse guardando.
"Modestamente!" dico facendo un inchino con ancora in mano le buste della spesa, facendo attenzione che non mi cadesse nulla.
Dopo aver scattato centinaia di foto ai palloncini per postarle sui suoi diversi profili social e aver chiamato quasi mezzo quartiere a far vedere a tutti cosa le avevo fatto, avevamo deciso di ricomporci e prepararci per la cena.
Io avevo fatto una doccia calda e rilassante prima di tuffarmi dentro il mio caldo pigiama, mentre Kylie aspettava di cenare per rinchiudersi in bagno e farsi uno di quei suoi bagni interminabili che ti fanno venire voglia di addormentarti.
Mia madre si era, anche lei, fatta una bella doccia e si era messa in camicia da notte, con una bella vestaglia di plaid sopra e mio padre, era praticamente rimasto lo stesso da quando l'avevo scontrato oggi pomeriggio.
Era venerdí sera, quindi come tradizione di famiglia, e quando intendo quest'ultima, sta ad includere anche John e Melissa, ci mettevamo seduti sul tappeto di pelle di non so quale animale, mentre sul lungo tavolino mangiavamo hamburger e prestavamo tutta la nostra attenzione alla televisione: era la serata di X Factor, show televisivo iperamato da tutti, qui dentro, anche se non eravamo degli assi della musica, eravamo sempre e comunque dei grandi appassionati.
Era l'unica sera, oltre la domenica, in cui la mia dietologa mi concedeva una pausa, perciò ero libera di potermi sbizzarrire con la quantità delle patatine fritte, da me idrolatate.
"Melissa, passami il ketchup" dice mia sorella, a bocca semi-piena.
"Kylie non riesco a capire cosa dicono i giudici, fa silenzio" la rimprovero io.
"Ragazze, non dovreste abbuffarvi cosí sapendo che domani ci sarà tanto di quel mangiare da poter restare fino al prossimo natale!" dice John, che era sempre fiscale e attento a non farci prendere calorie di troppo, essendo quasi ossessionato con la linea e con le varie diete che cambiava a settimana.
"Non sento niente!" urla mia sorella a dispetto, con le orecchie tappate, mentre in bocca s'infilava tre patatine piene di tutte le salse esistenti al mondo.
"Mamma, volevo chiederti una cosa" dico a voce più bassa, data la vicinanza, in modo da farmi sentire unicamente da lei.
"Dimmi" dice prima di dare un boccone più o meno grande al suo hamburger di carne vegetale.
"IoeKyliepossiamopartireperl'Australia?" dico tutto d'un fiato, il più velocemente possibile e dopo strizzo gli occhi aspettando che la risposta sia positiva.
Mentre sentivo le urla di Kylie, che lanciava patatine a John, e di quest'ultimo che, esterrefatto, cercava di schivarle, e allo stesso tempo, Melissa, seduta tra i due, cercava di farli smettere di comportarsi come i bimbi, e mio padre, attento alla trasmissione, diceva distrattamente a Kylie di portare rispetto a John.
"Non ho capito niente, non mi parlare arabo, che a malapena ti capisco quando parli normalmente" dice scuotendo la testa con espressione rassegnata, portandosi sulle labbra un bicchierone pieno di acqua e sosrseggiandone un pò.
Mi maledicevo mentre John prendeva le patatine come se fossero sconosciute e le svolazzava in alto, mentre si rivolgeva a Kylie, dicendole che erano delle 'porcherie ultracaloriche'.
"Ho detto se io e Kylie potevamo partire insieme alle altre in Australia!" dico a voce più alta.
A quel punto Melissa se la prende istintivamente con John, per aver offeso la sua cucina e gli tira scherzosamente un orecchio.
"COSA?" dice mia madre mandando l'acqua di traverso.
Kylie rideva più forte che poteva e mio padre si lamentava di non vedere nulla.
«Non farmelo ripetere di nuovo, ti prego.» rammentavo tra me e me.
"Dicevo s-" dico cercando di alzare ancora di più la voce.
"ZITTI!" urla improvvisamente mio padre.
"Qui c'è qualcuno che vuole farci sapere qualcosa" dice guardando tutti, mentre rimanevo zitti e imbarazzati ed io, pensando si rivolgesse a me, cercai il suo sorriso per mostrargli tutta la mia gratitudine.
"Il conduttore sta per dire chi verrà eliminato, zitti!" dice riprendendo un espressione pacata e spensierata, mentre dava uno degli ultimi morsi per finire il suo panino.
Alzando gli occhi al cielo, ero sicura che mio padre non si riferisse a me anche perchè, quando c'è in ballo X Factor, il suo livello di concentrazione verso gli altri è pari a -0.
"Possiamo andare?" dico dopo una breve pausa, riassumendo il mio solito tono.
"Kendall, non puoi farmi una domanda del genere su due piedi" dice guardandosi intorno.
"Perchè?" dice mia sorella Kylie mentre sorseggia della cola.
"A tuo padre l'hai chiesto?" dice indicandolo.
"PAPÀ!" s'intromette Kylie urlando a più non posso.
"KYLIE!" dice lui rivolgendosi a lei con tono scocciato.
"Io e Kendall possiamo andare in Australia?" dice guardandolo con la certezza assoluta che dicesse sí.
"Okay, basta che mi portiate un cucciolo di canguro" dice facendole segnale di non parlare più.
Mi giro verso mia madre facendole un cenno di vittoria.
"Ma ragazze, poi non si ha neanche il tempo di prenotare il viaggio!" dice scuotendo la testa con dispiacere.
"Già fatto!" dico rispondendo all'istante.
"Di nascosto?" mi risponde aggrottando la fronte.
"Non importa: ci mandi o no?" chiede mia sorella Kylie che aveva appena inghiottito l'ultima patatina.
"E la festa di sabato? Kim ci rimarrebbe malissimo" dice poggiando i gomiti sul tavolo in modo autoritario.
"Mamma, non siamo stupide! Partiamo il giorno dopo!" dico passandomi la lingua sul labbro inferiore, stufa di continuare il discorso.
"Kris, scusa se m'intrometto, ma sono delle ragazze responsabili che sanno badare a se stesse" dice Melissa, prendendo le nostre difese.
"Stiamo parlando di un altro continente" dice mia madre distogliendo lo sguardo e posandolo in basso.
"Mamma, siamo insieme alle ragazze e ai ragazzi, puoi stare tranquilla" dice Kylie con sorriso incoraggiante.
"Sono mature a sufficienza" dice Melissa annuendo più volte.
"Cosí mature che Kylie mi stava vomitando addosso il suo pancreas" dice John a bassa voce ma abbastanza alta da riuscire a farsi sentire da mia madre.
In risposta riceve una gomitata di Melissa che lo fa sussultare dal dolore.
"Ti prego mamma, mi farebbe svagare e magari incontrerei qualche ragazzo a cui piaccio davvero" dico sbattendo le ciglia, sapendo che quelle erano le parole che voleva sentirsi dire: vuole che io dimentichi Justin, ma che trovi qualcuno del suo stesso livello.
A me non interessa trovare qualcuno famoso, potrei perfino fidanzarmi con il benzinaio sessant'enne, vicino scuola, solo se lui volesse; a me interessa amare ed essere amata, conquistare ed essere conquistata, sorridere e far sorridere.
Anche litigare e poi far pace, discutere di cose inutili per poi scoppiare a ridere, guardarci e intenderci immediatamente.
Tutto quello che include una storia d'amore con i fiocchi, i pro e i contro.
"Eh vabene, andate in Australia!" dice mia madre sorridendoci trionfante, pur sapendo che prova una paura lacerante per noi e tanta tristezza per quando arriveranno quella serie di mattine e serate che si passano con tutta la famiglia, scartare regali, guardare film natalizi, passare il tempo con i giochi da tavolo e molto altro.

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