Chiusa la chiamata, Kylie si era chiesta chi fosse stata a chiamarmi e cosa stesse succedendo, io non stavo ancora realizzando che Gigi mi avesse chiamata per dirmi di raggiungerla al più presto con urgenza.
Dopo aver uscito dal portafoglio dieci dollari per pagare il conto, mi misi il giacchetto e di fretta, feci fare lo stesso a mia sorella che, seppur non sapendo niente di niente riguardo all'attuale situazione, stava eseguendo i miei comandi.
Mi alzai dal tavolo e infilai una mano nella borsa per cercare le chiavi della macchina, le quali, nei momenti di bisogno amano giocare a nascondino dentro le tasche.
Finalmente trovate, presi per mano Kylie, mentre uscivo dal bakery con tutti gli sguardi delle persone addosso, che si chiedevano se fossi schizzata, ma poco m'importa; Gigi aveva bisogno di me e anche se quella chiamata non aveva specificato nessun particolare, sapevo che correre da lei sarebbe stata l'unica soluzione.
Cercai con lo sguardo la mia macchina, posteggiata in un piccolo spazio all'ombra, sotto le foglie degli alberi, nell'enorme spazio asfaltato in faccia al bakery.
Avvistata la macchina, corsi velocemente verso la sua direzione come se stesse scappando e dopo averla aperta, io e Kylie ci saltammo dentro e allacciandoci le cinture di sicurezza per poi schiacciare sull'accelleratore e partire dirette a casa di Gigi con cui avevo parlato al telefono una manciata di secondi fa.
"Kendall vai piano!" dice Kylie tenendosi forte al poggia mano.
"Kylie, ma hai capito che Gigi ha quasi avuto un attacco epilettico al telefono? Dio solo sà come sta, devo muovermi" dico girando lo sterzo come se fosse quello di uno delle macchinette dell'autoscronto.
"Ma se non rallenti, non sarà solo lei a stare male, noi finiremo direttamente all'ospedale!" dice in punto di rimettere a causa del suo mal d'auto.
"Ti lamenti troppo!" dico straziata per il semaforo, appena scattato in rosso.
"Ah, io? Non so nemmeno che ti ha detto al telefono!" dice gesticolando come una svampita.
"Era in lacrime, non lo so, mi ha detto che aveva bisogno di aiuto e di venire a casa sua immeditamente" dico ripartendo al verde come un razzo.
"PIANO!" dice Kylie strizzando gli occhi non vedere la strada che stavamo percorrendo con una velocità da pazzi.
"NO, FA PIANO TU, SE URLI DISTRAI LA MIA CONCENTRAZIONE!" dico guardandola con sguardo fulminante in un nano secondo.
"E che concentrazione!" dice alzando le mani in aria.
"La prossima volta ti lascio a piedi" dico puntandogli un dito contro ma tenendo ugualmente lo sguardo fisso sulla strada.
"Lo dici da quando hai preso la patente, a proposito, chi te l'ha data?" dice spalancando gli occhi alla vista della mia guida del tutto scorretta.
"Sta zitta!" dico lamentandomi nell'intento di farla ammutolire.
"Sia benedetto il signore, non farci morire" dice unendo le mani per pregare mentre guardava il tetto della macchina.
"Sia benedetto il signore se riesce a farmi contenere la mia voglia di prenderti a calci, in questo momento" dico girando gli occhi al cielo per quanto patetica fosse quella scena.
"NON GIRARE GLI OCCHI AL CIELO, CRETINA! VUOI MORIRE, EH? DILLO CHE VUOI MORIRE! SE VUOI MORIRE PUOI MORIRE SENZA UN PASSANTE IN MACCHINA CON TE! TIENI GLI OCCHI SULLA STRADA, PERCHÈ TU STAI TENTANDO DI FARCI AMMAZZARE! SIAMO MORTI" dice Kylie urlando in preda al panico.
"L'unica cosa morta è il tuo cervello" dico a bassa voce per non farmi sentire.
"COSA?" dice guardandomi stranita.
"Niente" dico entrando dal cancelletto della casa di Gigi, ruotando attorno la statua centrale, situata al centro del piazzale, e posteggiando la mia macchina a pochi metri dall'entrata, "scendi!" dico slacciandomi la cintura di sicurezza.
Scesa dalla macchina, la chiusi e corsi verso gli scalini che davano al portone, salendo i primi due, sentii l'arrivo di un'altra macchina nel vialetto; quella di Cara.
"VA A VEDERE COME STA, STO PER POSTEGGIARE!" urla Cara dal finestrino abbassato.
Annuendo, mi voltai per continuare a salire gli scalini rimanenti e ritrovarmi davanti al portone socchiuso, lo spalancai per entrarvi dentro e chiamai il nome di Gigi invano.
Ma non funzionò perchè nessuno mi rispose e, quindi, iniziai a controllare che fosse in salotto o in qualsiasi altra parte della casa.
"GIGI? DOVE SEI?" dico uscendo dal bagno per entrare in sala giochi.
"GIGI?" dico uscendo da quest'ultima e tentando di salire le scale del piano di sopra per trovarla.
"È QUI, KENDALL!" mia sorella urlò dal piano di sopra e io salí la scalinata in fretta e furia per arrivare alla camera di Gigi, la stanza dalla quale proveniva la voce di Kylie.
"GIGI!" piombai in camera sua, vedendola gettata a terra sul tappeto, come uno straccio, con una sfilza di fazzolettini che la circondavano e del mascara sbavanto al contorno dei suoi occhi.
"CHE C'È? CHE HAI? CHE È SUCCESSO?" dico buttandomi sulle ginocchia per affiancarla.
"CI SONO ANCHE IO! GIGI!" dice Cara entrando dalla porta in tutta velocità, quasi schiantandosi contro.
"Ragazze" dice Gigi stringendo un fazzoletto accanto alla bocca.
"Dicci" dice Kylie accarezzandole i capelli.
"Siamo tutte qui" dice Cara incitandola ad andare avanti.
"Io sono-" dice facendo un bel respiro.
"Continua" dico annuendole dolcemente.
"IO SONO STATA INVITATA AL CINEMA DA CODY E NON SO COME COMPORTARMI" dice urlando straziata per soffiarsi il naso nello stesso tovagliolo.
"Aspetta, cosa?" dice Kylie eccitata per lei.
"Mi ha invitata per stasera!" dice spostando i capelli davanti la sua faccia.
"COSA?" dico alzandomi in piedi.
"GIGI, ERA QUESTO IL MOTIVO PER CUI CI VOLEVI TUTTE QUI?" dice Cara guardandola con sguardo furioso.
"Sí" dice Gigi come se niente fosse, sistemandosi il mascara colato.
"Kendall" dice Cara facendo un sorriso per contenere la rabbia.
"Cara?" dico guardandola con sguardo interrogativo.
"Posso buttarla dal balcone?" dice Cara guardando Gigi con sguardo letale.
"NO! GIGI SEI UNA TESTA DI CAZZO!" dico voltandomi verso Gigi per puntarle un dito contro.
"UNA TESTA DI CAZZO? È LA REGINA DELLE TESTE DI CAZZO, COME HAI POTUTO FARCI PRENDERE UN INFARTO?" dice Cara urlando contro Gigi sdraiata del tutto per terra.
"Infatti, come hai potuto non dircelo prima?" dico sedendomi nuovamente accanto a lei.
"Aspetta, io la sto maledicendo mentalmete per il fatto che ci ha chiamate e fatte venire qui tutte allarmate e tu ti preoccupi che non ce l'abbia detto prima? Ma hai sbattuto la testa, Kendall?" dice Cara incredula.
"Cara, sei insensibile" dico io accarezzando i capelli di Gigi.
"Ah, per giunta? Ma perchè sono amica con delle persone cosí malate di mente? Che ho fatto di male?" dice Cara sbattendo volontariamente più volte la testa contro lo stipide della porta.

STAI LEGGENDO
Gold and diamonds.
RomanceAvalon é una cittadina della California dove vive Kendall Jenner, una ragazza di soli 16 anni, da poco modella ma richiesta in tutto il mondo. Ed un suo amico di vecchia data, Justin Bieber, del quale era sempre stata innamorata per il suo buon cuor...