Il messaggio inviato da Khloè che conteneva quel piccolo indizio, al quale nessuno sarebbe mai arrivato, non mi aveva fatto chiudere occhio tutta la notte, avevo trascorso tutto il mio tempo ad immaginare cosa sarebbe successo se avessero saputo di quella fuga mattutina, di quelle foto e di quella colazione fatta con il ragazzo che mi avevano ordinato di non frequentare.
Sarebbe stata la fine, lo sapevo per certo; non sarei potuta più uscire, non avrei più incontrato le mie amiche e, soprattutto, non avrei avuto altri appuntamenti con altri ragazi.
A questo punto mi rimanevano solo due opzioni: avrei potuto cambiare sesso, diventando cosí lesbica, o avrei pututo farmi una chirurgia plastica, cambiando totalmente faccia e sarei potuta scappare e rinchiudermi in un convento di suore da clausura in Africa, non saprei quale scegliere tra le due.
Sono cosí impegnata a cercare un modo per far sí che i miei genitori non vedano quelle foto postate da TMZ che ho scordato la scuola.
Ebbene sí, tra cinque minuti esatti, la mia sveglia avrebbe suonato ricordandomi di alzarmi per affrontare un altro giorno di impegni scolastici.
E come avrei fatto a superare quest'ultimo se non avevo riposato affatto e in più, come se non bastasse, ero consapevole del fatto che sembravo a dir poco spaventosa con occhiaie che mi arrivavano sotto al naso, occhi lucidi, assonnati e rossi come un semaforo, bocca completamente screpolata per le milioni di volte in cui l'ho morsa questa notte solo per farmi venire un'idea per non avere un'altra litigata con i miei e viso pallido come quello di un morto.
'Il buongiorno si vede adal mattino' dicevano, quindi, in poche parole, avrei dovuto concretizzare che questo sarebbe stato il giorno peggior di tutta la mia esistenza?
Ad un certo punto, la sveglia del telefono mi fa precipitare in un mondo del quale mi ero scordata del tutto: quello reale.
Diedi quasi un pugno al telefono per farlo smettere di canticchiare quell'assordante canzoncina che ogni mattina echeggia nelle mie orecchie come l'aria inquinata.
Mi levai le coperte di dosso con un movimento solo e chiudendo gli occhi e riaprendoli di nuovo, realizzai che era una mattina di un altro lunedí di un'altra settimana di un altro mese di scuola, ma realizzai anche che era l'ultimo lunedí in anteprima del vacanze di Natale.
Mi alzai e m'infilai ai piedi le mie comode ciabbattine, entrai dentro il bagno per darmi una sciacquata e dopo avervi perso, all'interno, una buona mezz'oretta, e forse anche di più, uscii dal bagno vestita, truccata e pettinata.
Indossavo dei jeans attillati con una maglietta, ovviamente, nera e dei stivaletti, anch'essi, neri; i capelli sciolti ma leggermente ondulati e il mio solito trucco semplice e quotidiano.
Rientrata dal bagno, presi una borsa nera qualunque e ci infilai i primi libri che mi capitarono sulla scrivania, ovvero quello di scienze, di arte e di tecnica e m'incamminai verso la porta della mia camera per uscire.
"Buongiorno Kenny, sono quasi le 7:30 e tu sei ancora qui? In macchina, forza!" John dice entrando in camera mia, quasi urlando, aspettandosi che non fossi pronta.
"John, ma la scuola comincia alle 8:30!" dico spingendolo via dalla mia camera, uscendo e chiudendomi la porta alle spalle.
"Lo so, ma è tardi! Vai in macchina!" dice facendo segno di scendere le scale del corridoio.
Annuendo, gli passai davanti dirigendomi verso le scale e sceso gradino dopo gradino, arrivai all'ingresso di casa dove si potevano udire le voci di mia madre e Melissa che facevano colazione.
Sorrisi all'idea di immaginarle sedute nell'isoletta, a bere del caffè o del latte di soia e a mangiare delle fette biscottate con marmellata di fragola, perchè era cosí bello trascorrere del tempo con loro, che siano ben vestite e pronte per una cena di grande importanza o che siano appena sveglie a lamentarsi della notte insonne che avevano passato.
Allungai una mano verso un giubbotto nero di pelle dall'attaccapanni e girai la maniglia della porta per uscire e andare ad aspettare John in macchina.
Arrivata davanti la macchina, cercai di sporgermi per controllare che all'interno non ci fosse già Kylie, ma mi dimenticai del problema dei vetri oscurati e aprí la portiera del sedile anteriore.
"Che c'è John, non ve-, KENDALL?" davanti ai miei occhi c'è una Kylie che cerca di non essere disturbata mentre messaggia al telefono ma che si stupisce di vedermi.
Io non dico nulla e le chiudo lo sportello in faccia, salendo, come al mio solito, nei sedili posteriori; non era affatto giusta questa cosa, perchè sempre io a sedermi dietro? Perchè? Questa si chiama descriminazione.
Non appena seduta, Kylie si voltò verso di me con occhi imploranti ma anche esitanti.
"Hey, Kendall, ho pensato che dopo scuola potremo andare a farci un giro, che ne pensi?" dice mia sorella balbettando da una parola all'altra come se non sapesse cosa dire.
"Cosí mi presenti la tua amica Hailey? Tranquilla, la conosco fin troppo bene e credevo che la conoscessi anche tu!" dico in tono serio senza scompormi.
"Kendall, tu non capisci, lei mi aveva chiesto di incontrarci, voleva parlarmi: si è scusata!" dice sorridendomi, cercando di convincermi del suo cambiamento caratteriale.
"Non me ne frega un cazzo" dico accavallando le gambe l'una sopra l'altra e voltandomi a guardare il finestrino, pregando che John uscisse da quella maledetta porta il prima possibile.
"Sono tua sorella!" dice urlando di punto in bianco.
"Sei una falsa" dico dopo alcuni secondi di pausa, dicendo quelle parole con un tono di ribrezzo, come se fossero velenose per la mia bocca.
"Ti avrei detto tutto a casa, giuro. Io tengo a te come in pochi, Kendall. Quante volte ti ho difesa, sostenuta, aiutata e fatto di tutto per non vederti triste?" dice Kylie continuando ad urlare.
"Tu n-" dico bloccandomi alla vista di John che entrava in macchina, con una mela verde accanto alla sua bocca che stava per essere morsa.
"Ragazze, passiamo a prendere qualcosa al bakery o andiamo direttamente a scuola?" dice John masticando un pezzo di mela.

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Gold and diamonds.
RomanceAvalon é una cittadina della California dove vive Kendall Jenner, una ragazza di soli 16 anni, da poco modella ma richiesta in tutto il mondo. Ed un suo amico di vecchia data, Justin Bieber, del quale era sempre stata innamorata per il suo buon cuor...