Stavo per prendere le scarpe in cima allo scaffale ma era arrivato qualcun'altro, o meglio, qualcun'altra dato lo smalto rosa perla sulle sue unghia.
"Scusami, sei arrivata prima!" ritiro la mia mano girandomi verso di lei.
Il mio era un sorriso gentile fino al momento in cui i miei occhi si posarono sui suoi.
La fisso e continuo a farlo fino a quando riesco a capire chi è.
Mi ci volle un instante per collegare il tutto e per rendermi conto chi stessero fissando i miei occhi; non dico una parola, non riesco a pensare a nient'altro se non al fatto che davanti a me c'è la persona che di più detesto.
È Hailey, bella, forse anche più bella dall'ultima volta in cui l'ho vista, è più alta, adesso le sue spalle sono allo stesso livello delle mie, ha fatto il colore ai capelli, sono biondi e le arrivano a mala pena alle spalle, i suoi occhi sono marroni e contornati da un filo di matita nera, il suo naso è leggermente sollevato verso l'alto sulla punta e le sue labbra sono carnose come non mai, ciò mi fa insinuare che se le sia rifatte, ma non importa, è ugualmente stupenda.
Indossa dei pantaloncini di jeans, la sua t-shirt è nera con una foto dei Nirvana, nel colletto della maglietta vi sono appessi i suoi da sole, ai piedi ha delle vans rosso sangue, i suoi capelli sono legati con una coda che lascia cadere i suoi ciuffi morbidi che le contornano il viso.
"Kendall? Kendall Jenner?" ripete lei riponendo le scarpe nello stesso scaffale in cui erano esattamente un minuto fa.
"S-sì.." non so come comportarmi, sapevo che questo incontro sarebbe arrivato, prima o poi, ma non pensavo così presto.
Non sono pronta, non riesco ancora ad affrontarla, come ci si dovrebbe comportare con una persona che per te era tutto ma che, dopo, il tutto te l'ha distrutto?
"Sei bellissima! Ti trovo bene!" sorride, sembra felice, ma è il suo solito modo di ingannare le persone.
"Grazie, devo andare, ci vediamo" le faccio un saluto veloce, non le stringo neanche la mano, non voglio assolutamente toccarla, non voglio nessun contatto fisico con lei.
"Aspetta! Ma dove vai? Ci siamo viste dopo due anni, ti ho anche scritto e non mi hai risposto!" allora è confermato, era lei quella del messaggio.
"Non rispondo agli sconosciuti, devo sbrigarmi, ci vediamo" stavolta proseguo con una camminata veloce, facendola rimanere impietrita vicino gli scaffali delle scarpe a guardarmi andare via.Sono in macchina con mia sorella, non dico una parola da quando siamo uscite dal negozio; sono ancora scioccata.
Lei si stava provando un altro paio di scarpe diverse da quelle che aveva puntato appena arrivate, abbastanza alte color argento con i laccetti laterali, ma le ho dato solamente il tempo di rimettersi la sua scarpa, dopo di che l'ho presa e portata subito via.
Uscite dal negozio mi ha più volte chiesto cosa fosse successo, ma io non rispondevo, continuavo a camminare verso l'uscita dal centro commerciale con passo svelto.
Lei cercava di mantenere il mio stesso passo standomi dietro a testa bassa, sentivo i suoi sospiri e la sua ansia, il fatto che continuasse a chiedermi il perchè della mia sfuriata mi metteva ancora di più sotto pressione di quanto non fossi già.
Per un momento ho pensato di dover rientrare nel negozio e prendere a schiaffi Hailey ma mi sarei abbassata ai suoi livelli e poi, non volevo che mi arrestassero per colpa sua.
Avrei potuto dirlo a mia sorella, ma non potevo.
Non volevo rovinare anche la sua di giornata, non glielo avrei detto, non volevo coinvolgere nessuno, l'avrei tenuto per me in modo da dimenticare l'incontro.
"Mi puoi dire che ti è successo? Ti conosco benissimo. Che hai fatto? Che ti hanno detto?" chiede Kylie esasperata dopo avermelo chiesto, in media, un milione di volte.
Silenzio, nessuna risposta da parte mia.
Mi fissa con sguardo d'imploro, riesco a vederlo con la coda dell'occhio, ma i miei occhi fissi sulla strada non lasciano trasparire nessuna emozione.
"Guarda che se non me lo dici chiamo le altre. Lo sai che capiamo subito tutto" continua lei.
"KYLIE, QUANTO CAZZO PARLI? FATTI GLI AFFARI TUOI, NON IMMISCHIARTI IN OGNI COSA!" rispondo bruscamente urlando.
Non voglio ferirla, ma la mia soglia di calma è penosa, non appena mi succede qualcosa perdo il controllo, non riesco più a gestirmi e questo lei lo sa bene, per questo dopo il mio rimprovero, se cosí si può chiamare, non interferisce più e preferisce tacere.Siamo finalmente arrivate a casa, posteggio la macchina a diversi metri dall'entrata, nel vialetto vicino il giardino.
Scendo in fretta e in furia dalla macchina, vedo mio padre farci un saluto con la mano mentre dava delle indicazioni al giardiniere che stava dando una spuntatina al nostro giardino.
"Siete nervosette?" chiede a distanza.
"Papà.." cerca di dire mia sorella per avvertirlo del mio sbalzo d'umore.
Tutti sanno che ho quando i miei momenti di nervosismo è meglio lasciar perdere, potrei uccidere una persona anche con un solo sguardo.
Mi dirigo verso l'entrata estraendo le chiavi dalla borsa, la inserisco nella serratura e la faccio girare in modo da aprirla.
"È tutto apposto tesoro, non sei l'unica adolescente con le mestruazioni" cerca di sdrammatizzare mio padre urlando dal giardino per farsi sentire.
Sussurro un 'fanculo' cosí silenzioso che mi sembra di averlo pronunciato solo nella mia mente.
Entrando in casa, sbattendomi la porta alle spalle, vedo mia madre seduta sul divano, con in braccio il cagnolino di Kylie, mentre guardava The Ellen Degeneres in televisione.
"Ragazze! Cos'avete comprato?" ci chiede non appena entriamo dalla porta.
Io, senza dire una parola, salgo le scale velocemente lasciandomi dietro entrambe e sentendo la voce di mia madre chiedere a Kylie cosa avessi.
"Mamma, non so che le sia successo, mi ha portato subito fuori dal negozio di scarpe e non ha parlato per tutto il viaggio!" dice mia sorella.
"Sappiamo com'è fatta, i primi venti minuti dobbiamo lasciarla da sola, dopo le andremo a parlare" le risponde mia madre.
Bene, almeno qualcuno che riesca a comprendermi esiste.
Entro in camera mia e sbatto violentemente la porta per chiuderla, getto la borsa per terra e mi butto sul letto, dopo aver preso un cuscino e averci urlato contro per eliminare tutte la mia frustazione, mi giro mettendomi a pancia in sù, rimanendo a guardare il soffitto per diversi minuti, senza mai distogliere lo sguardo dal punto che fissavo, sento il mio corpo rilassarsi e a quel punto chiudo gli occhi e, poi, pian piano, finisco ad addormentarmi.Apro gli occhi di colpo; stavo sognando di cadere nel vuoto, mi capita spesso, ed è una sensazione orribile.
È come se sentissi il tuo cuore fare un salto di 20 metri.
Mi ritrovo ancora sdraiata nella stessa posizione di prima, con la testa poggiata sul cuscino, una coperta di lana sopra il mio corpo e le scarpe che avevo ai piedi quando mi sono stesa, sono posate ai piedi del letto.
Dovrà esser stata mia madre, da piccola veniva sempre a controllarmi la notte per darmi un bacio e rimboccarmi le coperte o magari per controllare che non fossi caduta dal letto.
Per un attimo mi ero scordata dell'incontro con Hailey, del messaggio, delle sue parole, di tutto, ma poi ci ho riflettuto: non dormo mai il pomeriggio, a meno che non sia di malumore.
Mi alzo dal letto delicatamente essendo ancora scossa dal sonno, non voglio pensarci; Avalon è abbastanza grande, non è detto che io debba vederla tutti i giorni, potrei anche iniziare a farci l'abitudine.
Prendo la mia borsa gettata nel tappeto e vi infilo una mano per trovare il mio telefono tra le mani.
Prendendelo, gettai di nuovo la borsa per terra per andare a sdraiarmi ancora, ma illuminando il blocca schermo ecco che compare un messaggio.DA CARA:
Kylie mi ha detto tutto, stasera usciamo, io e tu. Posso già immaginare che ti è successo e il mio presentimento é tutt'altro che buono.

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Gold and diamonds.
RomanceAvalon é una cittadina della California dove vive Kendall Jenner, una ragazza di soli 16 anni, da poco modella ma richiesta in tutto il mondo. Ed un suo amico di vecchia data, Justin Bieber, del quale era sempre stata innamorata per il suo buon cuor...