32.

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Come just as you are to me,
Don't need apologies.
Know that you are a worthy.
I take your bad days with your good,
Walk through this storm I would.
I'd do it all because I love you, I love you...

(Katy Perry-unconditionally.)

-Allora dovevi parlarmi, o passerai tutta la sera a fissarmi?-
Mi ha sempre innervosito il silenzio con lui. Finisce di masticare il suo boccone e inizia.
-Quando sono partito e ci siamo salutati, tu mi guardvi come se non dovessimo vederci mai piú.-
Fa una pausa e prende fiato
-Il nostro rapporto era alla deriva.. Lo sai anche tu.-
Il suo tono é calmo, come se cercasse di non dire nulla di sbagliato.
-Non mi hai chiamata, mai! Neanche una volta!-
Cerco di non urlare, la musica e il chiacchiericcio di sotto fondo coprono la mia voce, non facendola arrivare piú in la del nostro tavolo.
-Lo so, mi dispiace.. Io ero un ragazzino! Ti ho pregato di venire con me, tu dicevi sempre di no, pensavo che volessi lasciarmi... Cosi..-
-Cosi hai pensato bene di farlo prima tu! Se ti fossi impegnato un po' di piú, si mi avessi amato tanto come dicevi di fare non lo avresti fatto! Saresti tornato a novembre e mi avresti accompagnato a vedere Tiziano Ferro. Poi io sarei venuta a te per le feste di natale e ora probabilmente saremmo su un divano abbracciati a guardare un film!-
Le parole mi escono dalla bocca senza pensarci, lui mi guarda e abbassa gli occhi sulla sua bistecca.
-Ti ho chiamata il giorno di San Lorenzo, mi sono scusato poteva finire lí, ma tu sei troppo orgogliosa!-
- Io sono troppo orgogliosa? Tu sei venuto dopo mesi che non ti facevi sentire sul mio pianerottolo con un'altra, hai detto di amarla e ti aspettavi che restassi con il cellulare in mano ad attendere una tua chiamata?-
Si inumidisce le labbra con la lingua e dal suo sguardo capisco che si sente in colpa.
- Lo so, hai ragione. Dimmi cosa posso fare per riaggiustare tutto-
-Non puoi fare nulla, Fabrizio io ho un ragazzo! Sono andata avanti dovresti farlo anche tu-
-Va bene, ma voglio passare questa serata bene-
-Certo-
-So che vai a vivere da sola-
-Si ho affittato una casa in centro, per qualche mese-
- Perché non hai fatto un contratto annuo? Si risparmia-
Mi domanda curioso
-Credo che abbia intenzione di chiedermi di sposarlo tornato da Berlino-
I suoi occhi diventano freddi e inespressivi e come se lo avessi pugnalato dritto al cuore
- Hai intenzione di accettare?-
-Perché non dovrei?-
-Cosa? Non é evidente? Stai con lui solo per abitudine, lui tra qualche anno ti stancherà! Io ti conosco!-
Vedo la coppia al tavolo di fianco a noi girasi, imbarazzata distolgo lo sguardo.
-Non urlare, tu non mi conosci non sai un bel niente di me-
-Vuoi sposarti?-
-Si, voglio avere una famiglia mia-
-Bene!-
Si alza e viene verso di me, si inginocchia davanti alla mia sedia e si toglie l'anello che porta al dito.
Il chiacchiericcio si placa e tutti si girano verso di noi, ho le guance in fiamme.
-Alice io ti amo, ti ho sempre amato, da quando avevo 8 anni e correvi in costume da bagno nel mio giardino.
Ti ho amata anche quando non é ero consapevole, quando ero a chilometri di distanza da te.
Ti amo quando ridi, quando alzi gli occhi al cielo e ti amo persino quando mi fai incazzare. Sei la donna della mia vita, tutto mi parla di te, non potrei mai amare nessun'altra se non te. Voglio passare ogni giorno della mia vita insieme a te, voglio svegliarmi al tuo fianco e voglio che tu sia la madre dei mie figli. Per cui sposami e rendimi l'uomo piú fortunato e felice della terra-
Sulla sala piomba il silenzio, le ragazze in sala allungano il collo per vedere meglio, i camerieri hanno smesso di portare i piatti ai tavoli e restano in un angolo in attesa di una mia risposta.
Fabrizio resta immobile con l'anello a mezz'aria, sono senza parole il cervello in standby.
Non riesco ad articolare un pensiero coerente.
"Di di si, di di si!"
La vocina del mio cervello mi incita
-Io... Io non so cosa dire... Credo di dover andare via-
-Alice, ti prego-
Sento la sua mano sulla mia
-Non posso..Mi dispiace-
Prendo di fretta la giacca e la borsa ed esco velocemente dal ristorante.
La pioggia gelata mi bagnata, corro verso la macchina cercando di ripararmi con il cappotto
-Alice! Alice fermati!-
Mi afferra per il braccio e mi ferma, la pioggia scende incessante e in pochi secondi siamo entrambi bagnati.
Mi guarda dritto negli occhi e mi accarezza la guancia, la pioggia gli scende sul viso
-Andiamo a casa- lo prendo per mano e cerco continuiamo a cercare la macchina nel parcheggio...

Buongiorno a tutti! Scusate se vi ho fatto aspettare un po' per il capitolo, ma sono super impegnata.. Vi ringrazio per il supporto anche dopo parecchi mesi. Spero che il capitolo vi sia piaciuto.. xx Stella


Ancora un po'Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora