35.

265 42 26
                                    

A te che sei la miglior cosa
Che mi sia successa
A te che cambi tutti i giorni
E resti sempre la stessa
A te che sei
Semplicemente sei
Sostanza dei giorni miei
Sostanza dei sogni miei..
(A te- Jovanotti)

Cammino a passo svelto lungo la navata d'ingresso del palazzo in cui lavoro. Il rumore dei miei passi riecheggia, facendo sobbalzare una stagista corre nella direzione opposta alla mia appena mi vede.
-Buongiorno Mrs Bennet-
Alzo lo sguardo dal cellulare e saluto il portiere.
Da circa due anni sono diventata un editore per una famosa casa editrice Londinese. La piú giovane editrice di tutta l'azienda e a quanto dicono le voci di corridoio anche la piú stronza, ma se sei donna e molto giovane se non ti fai valere nessuno in questo mondo ti prende sul serio.
Prendo l'ascensore e mi do un'ultima occhiata allo specchio, sistemo una ciocca di capelli e un attimo dopo le porte si spalancano.
-Buongiorno Mrs Bennet-
La mia assistente, una ragazza di circa 20 anni, con lunghi capelli rossi e una delle persone piú ansiose che abbia mia conosciuto, guardarla mi ricorda il mio primo giorno di lavoro, fu un disastro.
-Ha chiamato Mr Big vuole la conferma per il galà di beneficenza venerdì e Miss Smith vuole sapere cosa ne pensa del manoscritto di Jamie Mcguire. La sua agenda é pronta per la prossima settimana, sulla sua scrivania-
Appena finisce prende una grossa boccata d'aria e mi porge il caffè.
-Bene, prima di confermare per il galà chiami l'assistente di Mr. Wayland e confermi in base alla sua disponibilità, dica a Miss Smith che le farò avere il manoscritto entro giovedì, grazie Amanda-
Lei annuisce e va verso la sua scrivania.
Entro nel mio ufficio e controllo l'agenda, che questa settimana é piú fitta del solito, con l'uscita del nuovo libro di Cassandra Clare e due manoscritti ancora da visionare.
Mi metto subito a lavoro, dopo pochi minuti di silenzio sento Amanda cercare di impedire a qualcuno di entrare. Appena mi alzo la porta si spalanca e una massa di capelli ricci entra.
-Puoi dirle che io posso entrare anche senza appuntamento?!-
-Amanda, tutto apposto-
Lei fa un cenno di assenso e se ne va.
-Quella ragazza é terrorizzata da te! Cosa sei una specie di dittatore dell'editoria?-
Dice Sara abbracciandomi
-Cosa ci fai a Londra? Perché non mi hai avvisata-
Si siede comoda sulle poltrone di fronte alla mia scrivania e beve dal mio caffè.
-Sono qui per lavoro, uno studio legale di Londra si unirà al nostro. Wow il tuo ufficio é fantastico, guarda che vista! Allora come procede la vita?-
-Alla grande, sono appena tornata dal viaggio di nozze-
-Ti sei sposata piú di un anno fa!-
-Si, bhe non avevamo tempo-
Lei mi guarda sconcertata scute la testa, ma lascia cadere l'argomento.
-Come stanno i bambini?- le chiedo
-Mi fanno impazzire! Ma ne vale la pena. Hai sentito le altre? Dovremmo organizzare una cena!-
-Si, ho sentito Luna e Miky prima di partire-
Chiacchieriamo un altro po' prima che Amanda mi ricordi della riunione, cosi ci diamo appuntamento per pranzo e corro via.

La riunione si protrae per le lunghe, nessuno riesce a mettersi d'accordo su niente, alla fine il direttore marketing chiude la riunione e ne fissa un'altra per la settimana prossima.

Appena salgo in macchina mi squilla il cellulare, Mark il mio autista, mi chiede la destinazione e gli dico il nome del ristorante.
-Pronto?-
-Ehi come procede la giornata?-
La sua voce calda agisce da rilassante e distende i miei nervi.
-Ho avuto problemi in ufficio, ma niente di particolare. Sara é in città-
-Fantastico! C'é anche Stefano?-
-Non credo, é qui per lavoro-
-Peccato, senti sta sera ceniamo a casa?-
-Si-
-Bene, allora ci sentiamo dopo. Ti amo-
Sorrido -Anch'io-

Dopo aver pranzato con Sara, la giornata procede tanto lentamente da farmi sentire stanca e senza forze come non mai.
Rimpiango per tutto il pomeriggio le ore di ozio trascorse in vacanza.

Arrivata a casa, sento abbaiare Thor e Wendy dal giardino.
Lascio la borsa sul divano, mi sfilo le scarpe e vado in cucina.
La radio trasmette un vecchio successo dei green day, mentre lui é girato di spalle con ancora a dosso il completo elegante da lavoro, la camicia bianca arrotolata su per le braccia, intento a tagliare qualcosa.
Resto per un po' a contemplarlo in silenzio, é cosi preso da non essersi neanche accorto della mia presenza.
Canticchia, sbagliando le parole e muovendo i fianchi a ritmo.
Si gira e i suoi occhi si incrociano con i miei.
-Ehi- mi sorride
-Non ti ho sentita arrivare-
Si avvicina, mi prende tra le sue braccia e poggia la mano sul mio viso mentre mi bacia.
Il contatto della sua mano gelida contro la mia pelle accaldata mi fa venire i brividi.
Il suo bacio mi travolge, affondo le mani nei capelli e tutto lo stress della giornata svanisce.
Gli mordo il labbro inferiore, lui sorride e torna verso i fornelli.
-Non avrai preparato un'insalata di pollo vero?-
-Guarda che la mia insalata di pollo é sempre..-
Lo interrompo a metà frase
-Si, é sempre stata apprezzata dai tuoi compagni al college!-
-Esatto! Tutti amano la mia insalata di pollo!-
Alzo gli occhi al cielo e vado a cambiarmi e lo sento urlare dalla cucina
-Ti ho vista!-

Mangiamo sul divano guardando un film d'azione scelto da lui.
Molti dicono che con il matrimonio e il passare del tempo le cose cambino, l'amore diventa piú maturo e la scintilla iniziale pian piano si affievolisce, ma non per noi.
Guardiamo i film nella stessa posizione da anni, io accoccolata tra le sue braccia e lui con le gambe distese sul divano.
Avvolte credo che il tempo abbia smesso di scorrere da quella, ormai lontana, estate del 2015, quando il problema piú grande era riuscire a totalizzare il massimo dei punti agli scritti della maturità e la vita da adulti sembrava ancora troppo lontana.
Con il passare degli anni tante cose sono successe, siamo cresciuti, ho perso la maggior parte dei contatti con i miei compagni di liceo e di università e quei pochi con cui mi sento sono uomini e donne in carriera con una famiglia.
La vita ci ha messo di fronte a prove dure, ci ha divisi, ma noi ci siamo sempre ritrovati.
Lui é stato e sempre sarà l'unico, vero, grande amore della mia vita.
E non mi pentirò mai di averlo scelto.
Io sceglierò sempre lui, l'avrei scelto tra 1000, anche se non é perfetto, anche se a volte mi fa incazzare, io lo sceglierò sempre.
E ora nella nostra piccola casa a Londra, la stessa che Fabrizio mi promise di comprare 10 anni fa, so che tutto questo sarà eternamente mio, eternamente tuo, eternamente nostro..


Se vi va passate a leggere i ringraziamenti xx Stella.

Ancora un po'Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora