Sono passate due settimane da quando io e Brian ci siamo riappacificati, solo che non è come prima.
C'è qualcosa di diverso, di strano fra tutti e due. C'è tensione e ci parliamo come se fossimo due estranei, nessun accenno a ciò di cui abbiamo discusso.
Non litighiamo, ma a questo punto avrei preferito quello, almeno sentivo qualcosa fra noi due, anche se fosse stata rabbia. Sicuramente sarebbe stato meglio di questa calma piatta e fredda.
Questi pensieri mi affollano la mente mentre sono sdraiata sul letto a guardare il soffitto bianco.
Quando poi decido di alzarmi, ho mal di testa.
Oggi dobbiamo continuare con gli allenamenti.
Scendo le scale trascinando i piedi. Arrivo in cucina e Sara mi salta al collo.
-AUGURI!!- Grida ed inizialmente non so il perché, poi ricordo.
È il giorno del mio compleanno.
Le sorrido ricambiando l'abbraccio.
Anche Marcus mi fa gli auguri.
-Così fai 16 anni?- Mi chiede ed io annuisco distratta guardandomi intorno.
-Brian?- Domando.
-È uscito ma credo che tra poco tornerà- mi informano.
-Ah, ok- dico delusa.
Qualcosa mi salta alle spalle aggrappandosi a me e per poco non mi fa cadere. È Ace.
-Dafne ti ho fatto un regalo- mi dice con tono squillante nelle orecchie.
-Davvero cosa?- Dico mostrandomi felice.
Lui in risposta mi porge un foglietto di carta su cui c'è disegnata una ragazza che immagino debba essere io e poi un bimbo che suppongo sia lui, poi sotto vi è un ''ti voglio bene'' gigante scritto con un pennarello rosso.
Sorrido e poi gli bacio la guancia.-È bellissimo- dico.
Lui entusiasta mi abbraccia.
Poi la porta si apre interrompendo il momento, è Brian.
-Marcus ricordi cosa dovevamo fare dai vieni- dice Sara.
-Cosa dovevamo fare?-
-Idiota vieni!-
-Oh,Ace vieni anche tu- dice alla fine il ragazzo capendo.
Restiamo io e Brian da soli.
Lui si avvicina, io gli sorrido.
Mi sorride a sua volta e mi abbraccia facendomi gli auguri.
Mi bacia la guancia e mi sorprendo a pensare alle sue labbra.-Ti ho preso una cosa- mi dice mettendosi la mano nella tasca del giubbino cercando qualcosa.
Alla fine caccia una collanina sottile di argento a cui vi è appesa una pietra blu notte. La guardo meravigliata dal bellissimo colore.
Prima che possa dire qualcosa viene dietro di me e mi sposta i capelli delicatamente provocandomi i brividi su tutta la schiena.
Mi mette la collanina.Guardo ancora la pietra.
-È bellissima- dico alla fine.
-Sono felice che ti piaccia- mi dice sorridendo.
-Inizialmente ero indeciso poi colui che me l'ha venduta ha detto che la pietra corrispondente ai nati di febbraio è lo zaffiro, così ho preso questa- continua.-Comunque potete scendere eh- urla rivolto agli altri.
Avrei voluto stare ancora da sola con lui, vorrei chiedergli tante cose, ma poi loro scendono e non posso più farlo.
Facciamo colazione e poi continuiamo con gli allenamenti, mangiamo a mezzogiorno e la giornata sembra procedere calma.Il pomeriggio verso le tre Sara vuole uscire a fare una passeggiata in paese, così andiamo.
Mentre stiamo passeggiando noto le mani intrecciate di Marcus e Sara, ogni dito di una a riempire gli spazi dell'altro e viceversa.
Non mi è mai piaciuto tenere per mano così una persona.
Mentre sono assorta nei miei pensieri qualcuno mi tocca la spalla.Mi giro e c'è Thomas. Stupita lo saluto.
-Tutto bene?- Mi chiede.
-Sì, tu hai finito di giocare a nascondino?- Rispondo.
Lui ride.
Poi saluta anche Sara che annuncia che è il mio compleanno, ovviamente.
-Davvero?- Chiede e io annuisco.
-Bhe allora auguri- mi dice sporgendosi per baciarmi la guancia.
Il contatto fisico con una persona estranea mi infastidisce.
Poi qualcuno lo spinge lontano da me.
Guardo meravigliata Ace che si frappone fra me e il nuovo arrivato.
Ha la faccia arrabbiata.
-Tu sei?- Chiede Thomas abbassandosi alla sua altezza sorridendo. Nonostante i suoi sforzi si vede che è infastidito.
-Non toccare Dafne!- Urla in risposta.
-Io le ho semplicemente fatto gli auguri- dice Thomas.
-Non puoi farglieli- dice facendo la linguaccia.
Adesso Thomas non sta sorridendo più e io prendo Ace in braccio in segno di protezione, ma anche per farlo calmare.
Con la coda dell'occhio vedo Brian guardarmi accigliato.
-Allora ci vediamo in giro- dice Thomas alla fine.
Annuisco.
Poi scompiglia la testa al bambino e va via.
-Ace perché...- Sta per chiedere Marcus, ma lui incastra la testa nell'incavo fra il mio collo e la spalla in segno di non voler parlare.-Ace dai vieni in braccio a me- dice Brian.
-NO!-urla il bimbo stringendomi più forte.
-Non preoccuparti, ce la faccio- dico a Brian e lui annuisce.
Ace sta giocando con i miei capelli quando entriamo in un locale e ordiniamo tutti una cioccolata calda.
Ace non ne vuole sapere di scendere, così devo bere la mia bevanda stando attenta a non ustionargli la testolina.Tra me e Brian è sceso nuovamente il nulla, non che se ne fosse andato, ma si era affievolito.
Quando dobbiamo andarcene, Ace continua a starmi avvinghiato addosso, così lo riprendo in braccio.
Fuori è ormai sera.
-C'è un bel posto dove potremmo andare- dice Marcus.
-Dove?- Chiedo sistemando Ace in una posizione più comoda.
-A dieci minuti da qui c'è un lago, è molto bello di sera.-
-Ci andavo quando ero piccolo- dice Brian sorridendo appena. Lo guardo e lui smette.
Sospiro, ho intenzione di parlargli.Dieci minuti dopo siamo arrivati e io ho le braccia distrutte. Il lago è davvero bello, vi è una leggera nebbia sull'acqua che nasconde appena il riflesso della luna.
Sorrido, veramente un bel posto.
Ace sta dormendo. Brian prova a prenderlo e lo sveglia.
Lui inizia a piangere e dice che è arrabbiato con il fratello.-Va bene, tutto quello che vuoi, ma ora devi scendere, e se proprio non vuoi camminare devi accontentarti di farti portare da me, Dafne è stanca.-
-Da te no!- dice ancora in lacrime.
Brian si porta le mani al viso, poi guarda Marcus e Sara.
-Campione, dai vieni con me- dice Marcus liberando le mie braccia che sento appena.-Cosa gli hai fatto?- Domanda Sara a Brian.
-Non ne ho la più pallida idea- risponde.
Marcus alza le spalle poi fa cenno a tutti di seguirlo.
Quando Brian comincia a camminare lo prendo per un braccio.
-Posso parlarti?- gli chiedo.
Lui annuisce e poi urla rivolto agli altri -Vi raggiungiamo dopo-
-Ok- urla Sara di rimando.
Cosi iniziamo a camminare nella direzione opposta alla loro.-Allora di cosa volevi parlarmi?- Mi chiede mettendosi le mani in tasca.
-Perché ti stai comportando così con me?-
-Non mi sto comportando in nessun modo- dice piatto.
-Come in nessun modo? Sono giorni che mi tratti con freddezza... E potresti gentilmente guardarmi mentre parlo?-
Finalmente si gira e pianta i suoi bellissimi occhi verdi nei miei.
Non hanno nulla a che fare con il verde di quelli di Thomas.
-Sei tu che ti comporti in modo strano-
-Brian spero davvero che tu stia scherzando...- Dico infastidita.
-No-
Smetto di camminare -Ma sei impazzito? Da quando due settimane fa abbiamo parlato non ti capisco più, sei distante, fra di noi c'è freddezza-
-Non noto niente di diverso.-
-Ok Brian, va bene se non vuoi parlarmi, ma avresti potuto dirmelo prima- dico girandomi e prendendo la strada di casa.
-Non fare la stupida, non te ne puoi tornare a casa da sola.-
Continuo a camminare senza rispondergli.
Mi prende per il polso.
-Ti sto parlando-
-Anche io ti stavo parlando, ma dato che con te non si può dialogare, da oggi in poi nemmeno con me si potrà fare- e ritorno a camminare.
Mi segue affiancondomi.
Sbuffo infastidita.A metà strada in lontananza ci sono alcuni ragazzi.
Il mio cuore accelera pronto all'azione quando uno di questi si avvicina.
Provo stupore quando capisco che si tratta di Thomas.
-Sembra destino che dobbiamo incontrarci, eh?- Mi dice.
-Già, così sembra- rispondo.
-Prima non abbiamo avuto il tempo di presentarci, mi chiamo Thomas- dice porgendo la mano a Brian con un sorrisetto di sfida.
Brian ricambia il sorriso.
-Brian-
-Immagino tu sia un'amico di Dafne?-
-Sì- risponde Brian poi aggiunge -tu, invece, un suo conoscente?-
L'espressione sorridente di Thomas vacilla per un secondo, poi ritorna tutto normale.
-Qualcosa di più- dice guardandomi in modo malizioso.
Vorrei prenderlo a schiaffi.
-Quanto di più? Perché sai io e lei ci conosciamo molto bene- dice nuovamente Brian calcando la voce sulla parola ''molto''. Vorrei picchiare anche lui.Per cosa hanno intenzione di farmi passare?
-Continuate con i vostri discorsi, io me ne torno a casa.- Dico infastidita.
-Ehi, guarda che è pericoloso camminare di notte da sola, ti accompagno.-
-In realtà non è sola, sta camminando con me dato che abitiamo nella stessa casa-
Thomas si ammutolisce segno che la battaglia è stata vinta da Brian, il quale è tutto soddisfatto. Io invece sono incazzata nera.Continuo a camminare senza aspettarlo.
Quando mi raggiunge mi dice -Che c'è, ora sei offesa perché ho fatto ingelosire la tua cottarella?-
-Ma lo vedi come ti comporti di merda? Avete fatto una gara come se io fossi stata il premio soprammobile di qualcuno, ma vattene affanculo stronzo!- Continuo a camminare avanti, sento i suoi passi dietro, ma non accenna ad avvicinarci.Quando arriviamo a casa corro in stanza e mi butto sul letto.
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solo tu scrivi il tuo destino.
ActionQuando ti accorgi che una scelta è sbagliata, ma ormai è troppo tardi, questa ha già danneggiato abbastanza le persone che ami. Può esserci una possibilità? Spetta solo a te scoprirlo e la scelta di cambiare strada o no dipende solo da te. Sei tu c...