Capitolo 19

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Arrivati a casa io corro di sopra a farmi una doccia.

Perché l'ho fatto?
Quando saprà chi sono non vorrà più guardarmi in faccia e io l'ho baciato.
Eppure, nonostante io sappia tutto ciò, non riesco a stargli lontana.

Esco dalla doccia e, mentre mi avvolgo nell' accappatoio, vedo i graffi sull'addome.
Spero non rimangano cicatrici, non voglio guardarmi allo specchio e ricordare sempre la stessa cosa.
Mi tolgo il cerotto dal mento lasciando scoperto il taglio rosso.

Una volta vestita, scendo al piano di sotto con i capelli ancora bagnati.
-Faresti meglio ad asciugarli, siamo ancora in inverno- mi fa notare Sara.
-Sì, dopo... Dov'è Brian?-
-Credo che sia fuori ad allenarsi, perché?-
-Avrei bisogno delle bende, dovrei cambiare la fasciatura alla mano- dico frugando negli scaffali alla ricerca anche di qualcosa da mangiare.
Trovo un muffin e molto entusiasta lo afferro dandogli un morso.
-Sono nel cassetto in basso a destra- mi dice Ace.
Gli accarezzo la testa bruna in segno di ringraziamento e mi dirigo dove indicato.

Prendo il necessario e taglio le bende vecchie.
Mi guardo la ferita, dovrei metterci dei punti per velocizzare il processo, ma la vedo dura farlo.
Sbuffo e mando giù un altro morso di muffin.

Passo la salvietta imbevuta di disinfettante sul taglio e poi bendo il polso.

Quando ho finito guardo entusiasta il mio lavoro, poi entra Brian che mi dice -Hai cambiato da sola la medica... Quello è il mio muffin...-
Mi guarda. E io guardo lui. Poi con un mano copro quello che resta del muffin e gli sorrido.

-Era l'ultimo e l'avevo conservato...- Mi dice quasi incredulo coprendosi la faccia.
Velocemente mangio quello che resta e nascondo la carta.

-Vado ad asciugarmi i capelli- dico correndo su per le scale.
-Sì, vai che è meglio, poi sempre mi prenderò qualcosa- dice.
Un sorriso mi formicola sulle labbra.

Dopo una mezz'ora con il phone acceso,mi tocco i capelli ondulati per vedere se sono asciutti.
Quando ne sono sicura vado in stanza.

Caccio dallo zaino i fascicoli dell'EXWID e quelli della Double Hell.
Decido di leggere prima quelli che solleticano di più la mia curiosità.

Matthew Fire.
Altezza: 188cm
Peso: 89 kg
Associazione: EXWID.

Leggo le prime pagine velocemente, sono tutte informazioni che già possiedo. Poi vedo qualcosa di interessante.
Un appunto fatto velocemente a matita sulla penultima pagina vicino alla scritta morto per cause ancora sconosciute.
Alleato.
-Alleato...- Ripeto sotto voce accarezzando la parola con i polpastrelli.

Mi risveglio immediatamente e prendo il fascicolo riguardante mia madre.
Salto le prime pagine passando direttamente alla fine.
Morta per cause ancora sconosciute.
Guardo affianco. Alleato.
Cosa significa alleato?
Alleato di chi?

Qualcuno bussa alla porta e, presa dal panico, butto tutto alla rinfusa nello zaino e vado ad aprire.
È Brian.
-Sono venuto a prendermi quel qualcosa che ti ho accennato- dice prendendomi per la vita.
Gli sorrido mettendogli le mani intorno al collo.
Mi bacia e io ricambio non aspettando altro.

Poi involontariamente la sua mano destra tocca i graffi che ho sulla pancia e con la mia testa rivivo ciò che è successo quella sera.

Mi allontano immediatamente da lui che mi guarda con aria delusa e poi successivamente preoccupata.
-Scusami- gli dico.
-Cosa c'è?-
-Io... Scusa è che tu... Ecco hai toccato i graffi e quindi...- mi sento una stupida a non riuscire ad articolare una frase, così sto zitta e sospiro.
-Non preoccuparti, è tutto apposto, se vuoi stare un po' da sola vado via...-
Annuisco sedendomi sul letto.

Quando si chiude la porta alle spalle sono dispiaciuta. Passa un quarto d'ora e non faccio altro che pensare e ripensare sempre a ciò che è successo.

Prendo la matita sul comodino e mi lego i capelli in un gesto di stizza.
Ho bisogno di pensare ad altro e quindi prendo di nuovo i fascicoli.
Passo al mio.

Dafne Fire.
Altezza: 162cm.
Peso: 49kg.
Associazione: EXWID

Leggo velocemente le pagine dove ci sono descritte in modo oggettivo le varie missioni.
Nulla di interessante, tuttavia non capisco come facciano a possedere tutte queste informazioni.
A meno che non ci sia qualche spia.

Qualche mese fa questo pensiero mi procurava preoccupazione, ora invece riesco solo a sorridere all'ipotesi che l'EXWID non sia invincibile come sembri.

Verso le 19.30 scendo al piano di sotto dove trovo Marcus e Sara che si baciano.
Decido di non interromperli e torno indietro.

Un soffio di aria fredda mi fa guardare in alto.
La botola è socchiusa.

Saltando riesco ad afferrare la cordicella e a tirarla giù.
Salgo le scale.
Sul tetto trovo Brian ed Ace che giocano con una palla di cui ignoravo completamente l'esistenza.
Brian si gira verso di me sorridendomi ed Ace lanciandogli il pallone in faccia lo rimprovera -Non distrarti!-
-Ha ragione, non distrarti- dico raccogliendo la palla che è rotolata ai miei piedi.
-Vuoi giocare anche tu?- Mi chiede il bimbo.
-Va bene, a che gioco state giocando?-
-Calcio-
-Bene, giochiamo-

Dopo un'ora di corsa dietro ad un pallone, Ace dice che ha fame e Brian lo informa che dovrà aspettare perché dobbiamo andare in paese a prendere qualcosa.
E così facciamo.

Marcus, Sara ed il piccolino sono rimasti a casa.
Io e Brian abbiamo già comprato il necessario e stiamo tornando a casa quando Brian mi bacia.
Stranita lo guardo, poi guardo dietro di lui e noto la presenza di Thomas che ci fissa.
-Meglio mettere in chiaro alcune cose- mi spiega sorridendo.
Con la mano spingo la sua testa verso di me e lo bacio di nuovo.
Mi stacco appena e gli sussurro sulle labbra.
-Hai proprio ragione meglio metterle in chiaro certe cose- dico indicandogli due ragazze che continuavano a lanciargli sguardi decisamente poco innocenti.
Sorride e io sorrido a mia volta.

Quando arriviamo a casa, mentre mangiamo ad Ace cade il bicchiere da mano che si frantuma in mille pezzi sul pavimento.
Lo ammoniamo di non toccare niente, ma lui testardo riesce a raccogliere alcuni pezzi di vetro prima che lo riesca a bloccare prendendolo in braccio.
-Non l'ho fatto apposta...- Dice il bimbo tirando su col naso.
-Hei, non è successo nulla, perché piangi?- Gli chiedo.
Senza rispondermi si strofina gli occhietti con le mani ed io noto che sono sporche di sangue.
Sara sta raccogliendo i pezzetti di vetro quando Brian e Marcus vengono verso di me essendosi accorti anche loro del sangue.
Brian prende Ace e se lo siede sulle gambe.
Io prendo il disinfettante per pulirgli le manine.
Una volta pulite, ci accorgiamo che sono graffietti da nulla e soprattutto che sono sul dorso della mano e non sul palmo.

-Quando usi le cose di vetro devi fare attenzione- gli dice dolcemente Marcus.
-È quello che gli dico continuamente- dice Brian.

Verso le 22.00 lo porto nel letto.
-Ti voglio bene- mi dice Ace.
Gli sorrido.
-Anche io te ne voglio- dico.
-Anche Brian ti vuole bene, anche se alle volte ti fa arrabbiare-
Gli bacio la fronte.
-Lo so piccolo, ora dormi-
Annuisce, chiude gli occhi ed io esco dalla sua stanza.

Quando arrivo al mio letto mi addormento immediatamente.

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