CAPITOLO 35: Love isn't enough

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Dedico il capitolo a Stydia_July perchè "Lui ci è sempre stato per lei,e lei ci sarà sempre per lui." 



-Stanno arrivando.-

-Chi?-

-Lo sai chi.- la voce di Lydia era bassa.
-Sta tranquilla.- cinse il suo corpo con le braccia,in un gesto affettuoso.
-Non ti faranno nulla,non glielo permetterò.- le iridi verdi bruciavano di rabbia e adrenalina.
-Promettimi che non farai nulla,Lydia.-
-Perché?- lei distolse lo sguardo dalla porta,che da qualche minuto stava fissando in attesa dell'entrata di qualcuno.
-Perché non voglio che ti facciano del male,cretina.- sbuffò Stiles,fece come per alzarsi dal pavimento in modo sicuro ma la smorfia di dolore che comparse sul suo viso lo tradì.
-Sta seduto.- disse semplicemente Lydia,tirandolo giù attraverso la maglia.

Stiles obbedì,finì ancora una volta contro il pavimento,prese Lydia tra le braccia e strinse forte la sua vita. Il mento del ragazzo era appoggiato alla spalla della ragazza,che teneva fisse le sue iridi sulla porta con la faccia di una che è pronta ad attaccare. Avrebbe attaccato,Stiles lo sapeva,ma non poteva permettere che anche il suo corpo si cospargesse di lividi.

-Promettimelo.- disse,poggiando la sua fronte al lato di quella di Lydia,e facendo risuonare il suo respiro nelle orecchie di lei attraverso le rosee labbra.
-No.-
-Avanti,Lydia.-
-No,Stiles. Non ti prenderai altri pugni per colpa mia.- sentenziò la ragazza.
-Colpa tua? Questo non è colpa tua!- la sua voce si alzò di qualche ottava,mentre allontanava il suo corpo da quello della ragazza.

Come poteva pensare fosse colpa sua? Lydia non centrava nulla con quello,non era colpa sua se erano rinchiusi in una stupida stanza da degli stupidi licantropi. Non era più in grado di sostenere gli effetti che il siero che le avevano iniettato aveva avuto su di lei,Stiles lo vedeva bene dal verde dei suoi occhi che si faceva sempre più scuro col passare dei minuti,ed iniziava a spaventarlo tutta quella decisione nelle sue parole.

-Concordo,rossa,non è colpa tua.- disse l'inconfondibile e retorica voce di Isaac.

Un corpo venne sbattuto violentemente contro il pavimento. Ai due ragazzi non fu necessario molto tempo per riconoscerlo,era Scott. Stiles indirizzò  tutta la forza,scaturita dalla rabbia nel vedere il corpo del suo migliore amico a terra,per tenere ferma Lydia. Sembrava un animale da lotta,il suo corpo combatteva contro la presa del ragazzo per liberarsi e scagliarsi contro Isaac che,come al solito,se ne stava impassibile sulla soglia e decisamente divertito dalla scena.

-Dovreste essere contenti...- iniziò a dire,mentre si voltava verso il corridoio esterno. -Ora che abbiamo lui,voi non ci servirete più.- si incamminò fuori e chiuse la porta dietro di se.

Nell'esatto momento in cui sparì la visuale dell'ambiente esterno,Stiles lasciò la sua presa su Lydia che scattò come una molla che è stata compressa troppo a lungo. La ragazza iniziò a battere violentemente contro la corazza in acciaio che li divideva dal resto del mondo,continuava a scagliarsi con violenza contro quella porta e a sfogare tutta la sua rabbia. A poco a poco ogni energia nel suo corpo sparì,iniziò a sentire le gambe deboli e tremanti mentre l'adrenalina lasciava posto al dolore sulle mani e sulle braccia per gli impatti violenti e ripetuti. Fu costretta a terra dalla sua stessa mancanza di forza,si girò in modo da essere seduta con la schiena contro la porta e una mano le percorse i capelli in un gesto di disperazione.

Era esausta,esausta di una stanza vuota,esausta di quel ricostruirsi per poi andare di nuovo in pezzi,esausta di ascoltare,esausta perfino di piangere e urlare,era così esausta che in quel momento si rese conto di quanto fosse inutile lottarci contro. Lei era un demone,un mostro,la sua natura era distruggere.

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