CAPITOLO 39: Last One

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"And if you die,I will litteraly go out of my freaking mind."

-Pensi davvero che lascerò che tu la uccida?- gridò Scott,piombò contro le spalle di Peter e lo spinse a terra.

Malia ed Isaac,posizionati dietro di lui, si scambiarono un rapido sguardo di intesa.

-Io gli do una mano,tu porta Lydia lontano da qui.- istruì il ragazzo.

Isaac si piazzò davanti alla porta,mentre Malia la oltrepassò. Stiles veniva verso di lei,con l'aria incazzata,molto incazzata.

-Io lo uccido!- iniziò ad urlare,mentre Malia lo prendeva di peso e lo allontanava dalla porta senza dover dire nulla per tranquillizzarlo. Lo posò accanto al corpo di Lydia.

-Ora tu fai come ti dico,e ci allontaniamo da qui.- ordinò.

Stiles fremeva di rabbia,ma in realtà era semplicemente pieno di paura,paura di perderla.

-Chiama il tuo druido.- Malia gli lanciò il suo cellulare,poi caricò la banshee su una spalla e invitò Stiles a seguirla con un cenno del capo.

-Digli di incontrarci accanto alla quercia di Yuko,sicuramente la conosce.- comandò,mentre riusciva a sentire il telefono squillare in attesa che Deaton rispondesse.

-Ci metterà ore ad arrivare.- disse preoccupato Stiles.

-Non credo sia così lontano come credi.- sollevò le sopracciglia Malia.

Infatti non lo era,Deaton disse di essere già sulla strada per Standford perché era preoccupato visto che nessuno di loro tre aveva risposto ai suoi messaggi. Sarebbe stato lì fra qualche minuto.

Appoggiarono Lydia sotto un albero,Malia e Stiles si sedettero accanto a lei.

Il ragazzo fissava il corpo della ragazza senza forze,sdraiato a terra e ammutolito.

-A cosa stai pensando?- gli chiese Malia,dopo aver osservato il profilo di Stiles per svariati secondi.

Lui si voltò,incrociò subito quei profondi occhi azzurri. Erano la cosa che lo aveva sempre colpito di più,in quella ragazza. Non ammettevano mezze risposte,e non ammettevano menzogne.

-A tutto. Alla prima volta in cui l'ho vista,seduta in nell'aula di biologia. Non sono mai riuscito a chiederle se mi ha sorriso davvero,o se me lo sono solo immaginato. Stavo pensando a come le stavo sempre dietro,la seguivo in ogni posto e cercavo continuamente il coraggio per rivolgerle la parola. Ero talmente patetico,che la seguivo in biblioteca ogni mercoledì,dopo la scuola e saltavo gli allenamenti di Lacrosse per farlo. Mi segnavo tutti i libri che leggeva mentre era lì,e poi me li leggevo anche io. -

Malia sorrise,mentre le lacrime le bagnavano gli occhi. Non era una che si commuoveva spesso,ma non ce la faceva con gli occhi di Stiles che continuavano a rimanere attaccati al suo viso,come se fosse ancora la cosa più bella del mondo nonostante gli occhi neri e tutto il resto.

-Penso a come le cose sarebbero potute andare diversamente. Penso a come sia tutto così triste ora. Forse era meglio quando la pedinavo,quando mi appostavo accanto al suo armadietto solo per sentire la sua voce. Quando le scrissi quel patetico biglietto,ancora appoggiato su quella stupida scrivania nella mia cameretta!- il ragazzo scoppiò in lacrime,e Malia faticò al trattenersi dal seguirlo,poggiò solo una mano sulla sua spalla e si avvicinò al suo corpo.

Era un gesto semplice,ma serviva per fargli capire che era vicina,che era davvero lì.

Rimasero in silenzio,ognuno perso nei suoi pensieri,nelle proprio speranze e paure. Perché vivere forse è solo sperare che vada meglio,mentre continua ad andare peggio.

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