Capitolo 1

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"Dovremmo fare due parole, perché le persone , più sono sole e meno qualcuno le vuole."

*Ethel*

È triste la solitudine. Mangiare da sola e come tuo unico amico un libro.
Un vecchio libro trasandato rilegato in pelle marrone dove custodisco i miei pensieri e i miei desideri. Desideri che, per una ragazza sfortunata ed impopolare come me, non si avvereranno mai.

È ancor più triste capitare nella casa sbagliata e vedere i tuoi compagni Serpeverde nella maestosa Sala Grande di Hogwarts ridere e scherzare in compagnia.
Compagnia... non ho mai assaporato questa parola fino in fondo.
Le uniche parole che mi vengono rivolte durante tutto l'arco della giornata sono un 'Ciao sfigata' per i corridoi.
L'unico mio obbiettivo ad Hogwarts ormai è imparare, e nelle mie poche ore in cui la mia testa non è chinata su un libro, parlo con Millicent Bulstrode, la mia grassa e stupida compagna di stanza.
Nemmeno lei mi sta simpatica, ma non mi lamento, non mi insulta anche se non sono sicura che non mi parli alle spalle dato il suo caratteraccio.
Guardo il mio piatto. Non ho un grande appetito.
Sospiro, mangio velocemente e apro il libro, mi munisco di piuma e calamaio e prima di cominciare guardo verso l'altro capo del tavolo dove trovo un sorriso stampato su quell'orribile faccia di quell'insopportabile Pansy Parkinson e dall'invidia mi ritrovo le nocche bianche per aver stretto troppo la mia piuma.
Presumo si senta osservata perché proprio in quell'istante si volta e mi guarda con superiorità, tanto per farmi capire una cosa che già so: lei è migliore di me.
Si volta nuovamente verso il suo ragazzo, un ragazzo biondo platino dagli occhi azzurro ghiaccio, un ragazzo orgoglioso e pieno di sé. Draco Malfoy.
Mi rimetto velocemente a scrivere, con le guance dipinte di un rosso acceso dall'imbarazzo, quando il giovane Serpeverde si volta, per vedere chi stava fissando poco fa la sua adorata Pansy.

Quando gli altri studenti finiscono il pranzo, mi affretto a tornare in stanza.
L'ultima cosa che voglio è incontrare quella bisbetica tra i corridoi di Hogwarts e sentire altri insulti uscire dalla sua orribile bocca, come ogni giorno, d'altronde.
Scendo una lunga scalinata, ma improvvisamente le scale si muovono.
Mi volto velocemente e invece che trovare via libera, mi si para davanti un'alta figura, con un ghigno orgoglioso stampato sul volto.

Non sono più in me || Draco MalfoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora