"Potremmo essere ovunque tu voglia, devi solo darmi la possibilità di dimostrartelo."
*Draco*
Ci sciogliamo dal nostro abbraccio e alziamo le bacchette.
-Tranquilli, non vi voglio fare nulla.-
Dice prima di aggiungere:
-Per ora.- Sto per avventarmi contro di lui ma Ethel mi ferma.
Brutto stronzo.
-Ci avete messo poco voi due, eh?- Dice Zabini.
Ne io ne lei rispondiamo e la ragazza accanto a me abbassa la bacchetta.
-Finite Incantem.- Quello che una volta era il mio migliore amico formula l'incantesimo per far risvegliare Pansy.
Le dita della purosangue cominciamo a muoversi.
Afferro la mano di Ethel prima che la Parkinson possa svegliarsi completamente e la porto in Sala Comune Serpeverde.
Ci sediamo sul divano verde e noto che guarda nel vuoto.
Ha paura anche lei.
Glielo si nota nello sguardo.
Quello sguardo perso.
Quello sguardo assente.
Darei di tutto per farla ridere in questo momento, vedere il suo sorriso allargarsi e magari farmi tirare una di quelle pacche leggere che mi tira lei, ma anche lei ha paura di quello che ci può fare Blaise.
Ha paura che in qualche modo questa volta, riesca nel suo intento di portarmela via.
Sbatte le palpebre e mi guarda timida come se cercasse di domandarmi qualcosa, ma non trova le parole.
-Vuoi chiedermi qualcosa?- La incito a parlarmi.
Mi sono immaginato che mi chiedesse di Zabini, di Pansy, di qualunque cosa riguardante un Serpverde o un alunno di Hogwarts, invece mi chiede un 'Posso appoggiarmi?' imbarazzato.
Indica le mie gambe e annuisco.
Quella volta che Pansy mi si appoggiò ero particolarmente seccato, ma con lei non potrei mai.
Lei è il meglio che io possa avere.
Il meglio che possa esistere.
Non sembra nemmeno che oggi siamo andati ad Hogsmead, sembrano passati giorni, invece sono trascorse solo poche ore.
La Sala Comune Serpeverde non è mai troppo piena, solo qualche studente che si ferma a leggere un libro di passaggio.
Durante il pomeriggio non parliamo di cose negative, non parliamo del male, chiacchieriamo come semplici amici.
Ethel mi confida che in camera sua Millicent conserva quelle schifezze che servono sull' Hogwarts Express, ma mi lascio convincere e andiamo a mangiarle, non abbiamo voglia di andare in Sala Grande per la cena.
Le camere delle ragazze sono molto più accoglienti di quelle maschili, hanno delle tende verde smeraldo, dei letti notevolmente più comodi dei nostri e un grande lavabo.
Potrei intrufolarmi più spesso qui dentro.
La vedo nuovamente persa nei suoi pensieri.
-Che hai Ethel?- Sobbalza quando pronuncio il suo nome e rido lievemente, pensavo fosse normale ormai.
-È tutta colpa mia.- Dice parlando di Zabini.
-No, no, non dire queste cazzate.
Di lui non me ne frega più un accidente.- Accidente? Da dove salta fuori questa parola?
-Ora ho te. E voglio solo te.- Concludo guardandola negli occhi.*Ethel*
Dopo quel mio intervento continuiamo a ridere e a scherzare come se nulla fosse successo.
È bello aver qualcuno con cui condividere i pensieri, che non sia un libro o un foglio.
Ad un dato punto si accomoda sul mio letto e mi sdraio accanto a lui, mi sorride, mentre mi accarezza i capelli.
-Io non sono così.- Dice guardandomi con rammarico. Mi metto a sedere, seria.
-Così come?- Gli domando confusa.
-Ethel, tu lo sai, io sono uno stronzo.
Sopporto pochissime persone e le altre le tratto di merda, sono vendicativo ed io e il male viaggiamo insieme.
E non mi sono mai innamorato, fino ad ora.-
Sono visibilmente sorpresa.
Lo so com'è realmente.
Draco Malfoy è colui che disprezza i mezzosangue.
È prepotente.
Ma sa essere dolce, gentile e sa amare.
Ed è questo che adoro di lui.
Gli sorrido. Mi accarezza una guancia e mi stendo nuovamente accanto a lui.
Mi bacia la guancia, ma non si allontana.
-Buonanotte.- Mi sussurra all'orecchio.
Mi vengono i brividi a quel desiderato contatto e gli ricambio la buonanotte.
Dev'essere ancora presto, Millicent non è ancora rientrata in camera.
Poi mi addormento, senza cambiarmi.* * *
La mattina seguente raccolgo i capelli in una coda di cavallo, mi sistemo e prendo la mia amata borsa.
Sono più raggiante del solito, nonostante Blaise Zabini sia tornato ad Hogwarts.
Scendo in Sala Grande e mi sistemo al mio solito posto, tranquillamente.
A trasfigurazione Draco non si vede in giro mentre Zabini dice a tutti il perché è stato espulso, nonostante i professori si siano tanto raccomandati di non divulgare la notizia.
Alla seconda ora non ho ancora visto il biondo Serpeverde e mi avvio in corridoio, con Blaise alle mie spalle.
-Se ti ha detto che si è innamorato di te, ti avviso, lo diceva anche a Pansy.-
Mi volto furente e con uno sguardo carico di rabbia.
-Sta zitto, Zabini.- Dico prendendo la mia bacchetta.
Alza le mani ridendo.
-Io potevo apprezzarti, Ethel, non buttarti via come fa lui con le ragazze.-
-Rictusempra!- Urlo prima di correre in lacrime in uno dei corridoi deserti di Hogwarts e vederlo piegato in due dal dolore, sul pavimento.*Draco*
Mi sono completamente dimenticato del fatto che Blaise sia in stanza con me.
Dopo aver dato la buonanotte ad Ethel mi dirigo dalla McGranitt a chiederle informazioni per la stanza.
Mi riferisce che ci sono solamente tre stanze disponibili.
Una è piccola e squallida, la seconda dovrei condividerla con i ragazzi più piccoli di un anno e poi ce ne sarebbe una nel reparto Grifondoro.
Scartando immediatamente senza pensarci la terza opzione, opto per la camera piccola, squallida, ma privata.
La professoressa mi concede di trasferirmi definitamente da una camera all'altra su due ore di lezione.
Spero che a Ethel la mattinata sia andata bene.
Prendo uno dei corridoi principali, ma c'è Gazza che è in vena di sgridare persone e perciò mi dirigo in uno secondario.
La vedo.
In lacrime.
-Che cazzo ti ha fatto?- Non risponde.
-Ethel che cazzo ti ha fatto?- Dico quasi urlando.
Tra le lacrime mi racconta l'accaduto.
Sento la rabbia salirmi e non riesco più a controllarmi.
-Vedi cosa intendo? Riesce a ferire con le parole!- Dico disperato.
-Dimmi che non credi a ciò che ha detto.- Dico tenendo ora il suo viso tra le mani.
Non risponde subito.
-Non ci credo, ma fa male sentirsele dire.-
Mi allontano e corro a cercarlo.
-Draco non farlo. Così vincerà lui, per favore.- Non piange più.
-Sai cosa sembra?- Dice ridendo nonostante il suo volto sia ancora arrossato.
-Cosa?- Domando serio dimenticandomi per un attimo di Blaise.
-Una scena di un film romantico.- Lo fa per sdrammatizzare, e funziona, mi metto a ridere.
-Tu sei pazza.- Dico.
-Tu no?- Mi domanda.
Ci avviamo verso l'aula di pozioni ed entriamo.
Il professor Lumacorno parla lentamente.
-La professoressa McGranitt mi ha detto di riferire agli allievi degli ultimi due anni che si terrà un ballo di Natale e..., per Merlino! Mi è scappato di mente, che sbadato, bene cominciamo.-
Per Salazar no.
Non doveva succedere.Perché il nostro Draco sarà così preoccupato?
Scrivetemelo nei commenti! (andate oltre la vostra immaginazione ahaha)
Vi va di leggere la lettera che scrisse George dopo la morte di Fred scritta da me?
La trovate sempre qui su wattpad ;)
Alla prossima!
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Non sono più in me || Draco Malfoy
FanfictionLa timida mezzosangue Ethel Grov passa ormai i suoi anni a Hogwarts a domandarsi perché il Cappello Parlante l'abbia smistata in Serpeverde e perché la sua coetanea Pansy Parkinson abbia sempre la meglio in tutto. Timida e introversa scrive i suoi p...