Capitolo 18

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"Troppe volte ho sorriso tra le lacrime."

*Draco*

Ethel impugna la sua bacchetta, ma Neville la ferma.
-Sai una cosa? Se vuoi colpiscimi, ma cosa credi? Che lei ti perdoni?-
Vedo solo il vuoto e sento a malapena le parole di Paciock, che non considero nemmeno.
-Stupeficium!- Senza rendermene conto, sferro l'incantesimo contro quel ragazzo, che non ha fatto niente di male, tranne trattare bene Ethel, cosa che avrei dovuto fare io.
Ma è troppo tardi per pentirsi.
Immediatamente il corpo di Neville, come inerme, viene catapultato a pochi metri di distanza.
Il viso di Ethel infuriato, carico di odio, mi guarda.
Non si vendica.
Corre dal ragazzo appena ferito.
-Ethel..- Dalla mia bocca esce il suo nome, come soffocato.
-Vattene e non osare tornare da me!- Urla, in lacrime, infuriata.
E solo da quelle poche parole, capisco che l 'ho persa.
-Buonanotte.- Dico, ritornando al mio orgoglio Malfoy, nascondendo il mio pentimento, facendo come se non mi importasse.
Se l'ho persa, preferisco non far notare il mio dolore.
E mi volto.
Me ne vado con quelle parole, lasciando alle spalle un ragazzo ferito e la ragazza che amo, che non mi parlerà mai più.

*Ethel*

Ancora quel nodo alla gola.
Ancora lacrime che implorano di uscire.
Ancora lottare per trattenerle.
Neville nel frattempo si è rialzato, come se nulla fosse successo.
-Ethel, giuro sto bene, tu invece?- Mi rassicura dopo l'ennesima preoccupazione.
-Passerà.- Dico, non essendone certa neppure io.
-Non vorrei essere sgarbato, ma è meglio se torno da Luna, ovviamente se non hai bisogno di me qui.-
Annuisco, lasciandogli il permesso di passare il resto della serata diversamente, in modo tranquillo.
-Neville.- Dico, prima di farlo allontanare troppo.
-Grazie.- Sussurro.
Ritorna verso di me e mi abbraccia forte, ricambio quel desiderato gesto.
Mi dirigo poi in stanza, dove dormire, è ormai impossibile.

Un mese dopo.

"Trenta giorni.
Ad uno ad uno potrei contarli.
Ad uno ad uno li ho vissuti.
L'inferno.
Un misto tra il dolore e l'agonia.
Sorridere senza provare felicità fa male.
Trenta giorni dal ballo.
Da quel ballo.
Ma infondo a che cosa serve scrivere su un libro?
Può sistemare le cose?"

Chiudo in fretta il libro e lo riposo sulla scrivania insieme a calamaio e piuma.
Nonostante, di prima mattina, la fame non si faccia particolarmente sentire, scendo in Sala Grande per la colazione.
Mi raggiunge poi Millicent, che nelle ultime settimane mi è stata molto vicina.
-Stai ancora uno schifo?- Non avrei usato esattamente queste parole, ma sì, ha ragione.
Non rispondo e inghiotto del pane tostato con marmellata.
-Hai già smesso di lottare?- Mi sorprende ogni giorno di più, pensavo fosse incredibilmente stupida.
-Non ho mai cominciato, comunque gli ho detto io di andarsene.- Dico, senza alzare lo sguardo dal piatto.
-Puoi sempre provarci.- Conclude lei, prima che possa continuare le mie lamentele da adolescente affranta.
La mia compagna di stanza guarda l'altro capo del tavolo.
-Ancora lei?- Le chiedo, evitando di alzare lo sguardo.
-No, oggi è un altra.- Mi risponde, come se fosse di routine.
Perché sì, Draco Malfoy, dopo solo trenta giorni, ha cominciato a frequentare ragazze su ragazze purosangue, ogni giorno differenti.
-Sai che c'è? Non ho fame.- Dico, sfoderando un sorriso sforzato e alzandomi.
Nel girarmi però, mi scontro con Neville.
-Tutto bene?- Evidentemente ha notato il mio volto seccato, e stargli così pericolosamente vicina non aiuta, ma a lui non sembra dar fastidio.
Scuoto il capo e me ne vado dalla Sala Grande.
E se devo dirla tutta, in trenta giorni sono cambiata.
Ovviamente, tutti ad Hogwarts non l'hanno notato, ma non sono più la solita timida ragazza, che si imbarazza per tutto e non parla con nessuno.
Ora non mi faccio più insultare da persone per i corridoi, non mi faccio più insultare da orgogliosi purosangue.

Mi accomodo su una panchina in un corridoio vicino all'aula di trasfigurazione, ed essendo molto in anticipo finisco i compiti assegnati.
Nonostante mi sieda in luoghi differenti ogni mattina, poco distante da me sento sempre le immancabili voci di Malfoy e la sua nuova conquista.
-Dimmi cosa vuoi che ti faccia.- Dice lui.
-Quello che vuoi.- Dice lei.
-Non sai cosa potrei farti.- Recita come ogni giorno una voce nella mia testa, sincronizzata con la voce di Malfoy.
-Molto originale.- Penso a voce alta, o forse anche troppo.
La mia vicina si mette a ridere.
-Parli con noi sanguesporco?- Dice la ragazza di cui nemmeno Draco saprà il nome.
Mi metto a ridere e concludo le ultime frasi del mio compito.
-Ti ho fatto una domanda, sanguemarcio.- Dice lei avvicinandosi.
Draco non reagisce, resta lì, impassibile.
Mi alzo, a testa alta e rivolta a lui dico:
-Spero durerete altri due minuti.- Passo accanto a Malfoy senza guardarlo e lui fa lo stesso.
Come siamo finiti a questo?

*Draco*

Una ragazza ogni giorno.
È questo quello che voglio?
Una parte di me vuole essere stronza, quel Draco che conoscono tutti, quel Draco che vuole solo placare i propri bisogni.
Mentre l'altra è follemente innamorata di Ethel.
Dopo che "la sgualdrina del giorno" ha insultato l'unica ragazza che mi ha mai davvero rapito il cuore, mi ripeto di continuare a fare lo stronzo.
Riprendo a baciarla tra i corridoi, ma ogni volta che ne bacio una, il sorriso di Ethel mi si para davanti.
-Draco dobbiamo parlare.- Una voce alle mie spalle mi interrompe dal baciare quella ragazza, di cui non so nemmeno il nome.
È la voce di Blaise Zabini.
-Sono occupato e non ho niente da dire, a te.- Dico, come un bambino offeso.
-Per Salazar, muovi il culo e vieni con me stronzo.-
Lascio lì, appoggiata al muro la ragazza e seguo rassegnato Blaise in Sala Comune Serpeverde.
-Ricordi l'ultima volta, noi due soli in questo posto?- Comincia lui, prendendo tra le mani due bicchieri di whisky incendiario e offrendomene uno.
Anche se mattina, ne ho bisogno.
-Per che cosa abbiamo "combattuto"?- Dice mimando le virgolette con una mano, nell'aria.
Ecco dove vuole arrivare.
-Per lei.- Rispondo secco, senza far trasparire le malinconia.
-Lo sai cosa stai perdendo?- Mi domanda, calmo.
-Non mi interessa. L'ho già persa, e mi sta bene così.-
-Senti Draco, non sono più nessuno ormai per te, quindi posso dirti che ti stai lasciando scappare la persona più magnifica che ti sia mai capitata nella tua vita d'inferno. Hai lottato per cosa? Per lasciartela scappare?- Dice, disperato per poi concludere:
-Ci sarei sempre io, potrei farle compagnia, qualche volta, magari quando è sola per i corridoi- Il suo tono malizioso mi dà particolarmente fastidio.
-Non ci provare stronzo.- Ringhio.
Si mette a ridere.
-Apri gli occhi Dra.- Mi dice, tirandomi una debole pacca sulla spalla e lasciandomi solo con un bicchiere di whisky incendiario e i miei pensieri, nella Sala Comune Serpeverde.

Non cruciatemi per aver fatto fare a Draco quello che sta facendo😂
Voi avreste reagito come sta facendo Ethel? Scrivetemelo in un commento!

A presto! E se non aggiorno prima, buona Pasqua!🌹

Non sono più in me || Draco MalfoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora