"La verità è che certe cose, non abbiamo il coraggio nemmeno di scriverle."
*Ethel*
-Signorina Grov, si svegli.- La voce fredda del professor Piton interrompe il mio sonno e mi fa sobbalzare.
-Il suo compagno di casa Blaise Zabini, nonché artefice dei disguidi di ieri sera è stato espulso a tempo indeterminato dalla scuola di Hogwarts.- Annuncia serio il professore dai capelli corvini.
Rivolgo uno sguardo a Draco che sta ancora dormendo.
Piton si avvia verso l'uscita dell'infermeria mentre sento una voce stridula, insopportabile, odiosa.
La voce di Pansy Parkinson.
-Draco!- Corre verso di lui, ma si blocca alla vista di me accanto al suo letto, accanto al biondo Serpeverde, o dovrei dire, al suo biondo Serpeverde.
-Scusa, io, io non dovrei nemmeno essere qui.- Dico balbettando racimolando le mie cose.
Lei è davanti a me, ha le braccia conserte.
-Cosa gli voleva fare?- Mi domanda con voce fin troppo placata.
-Ti spiegherà lui quando si sveglia. Non ho assistito alla scena.- In parte mento, ma non mi piace l'idea di rivolgerle la parola. Sfodero uno dei miei migliori falsi sorrisi ed esco dall'infermeria.*Draco*
-Draco piccolo, mi senti?- Quella voce, io volevo la sua voce non quella di Pansy.
-Non chiamarmi piccolo, cazzo.-
Quanto odio i nomignoli.
-Anche da moribondo non perdi il bel carattere vedo, la sanguesporco se n'è andata appena mi ha vista. Che è successo esattamente?-
Ethel se n'è appena andata, è stata accanto a me tutta la notte come le avevo chiesto, nonostante la tratti male dal primo instante in cui l'ho vista.
-Io e Blaise abbiamo litigato e mi ha fatto un incantesimo.- Taglio corto.
-Non può essere espulso per questo.- Dice poi lei.
-Non sai com'è andata, tu non c'eri quando è successo.- Dico con lo sguardo perso nel vuoto.
-Però c'era lei.- Dice sprezzante socchiudendo gli occhi, riferendosi a Ethel.
-Sì, c'era lei.- Serio, gelido, non saprei definire come ho detto quelle parole, poi mi rassereno al pensiero di Ethel, preoccupata mentre mi porta in infermeria.
La ragazza davanti a me si alza infuriata dal lettino ed esce dalla grande stanza, dove sono costretto a passare un giorno, senza fare niente.*Ethel*
Le lezioni le passo in silenzio a prendere appunti, trasfigurazione diventa ogni giorno più complicata e devo studiare maggiormente.
Ora che il mio unico "amico" è stato espulso e solo Salazar sa per quanto, lo studio lo svolgo in stanza.
Non posso di certo negare che la parte più divertente della giornata non sia ora, mezzogiorno, dove mi dirigo in Sala Grande, prendo del cibo e mi avvio in infermeria.
-C-ciao...- Odio la mia timidezza.
-Grov.- Fa un cenno del capo per salutarmi.
Gli offro il cibo raccattato in Sala Grande e accetta volentieri, dice che il cibo dell'infermeria è peggio di quello in mensa.
Gli sorrido e lui ricambia. Sono felice che non mi abbia ancora chiamata con dispregiativi.
Lui continua a mangiare dando l'impressione di pensare a qualcosa di importante, guardando nel vuoto mentre io scrivo sul mio libro.
-Anche io ho cominciato a scrivere.- Dice tra un boccone e l'altro, ora guardandomi. Sono esterrefatta.
-Non era da sfigati?- Gli ricordo ridendo. Si unisce a me nella risata e mi mostra il suo quaderno.
Dopo svariati minuti devo andare.
-Ciao mezzosangue.- Ecco, benvenuti di nuovo, insulti. Mi volto velocemente con uno sguardo ferito.
-Scherzo, ciao Grov.- Lo saluto con la mano ed esco, vedo però Pansy entrare e com'è ormai mia abitudine, origlio e osservo.
-Anche se dovresti farlo tu, io mi scuso perché sei troppo importante per me, però devi evitare quella come si chiama? Ether?-
-Si chiama Ethel, e se sei gelosa non è un mio problema.-
Un battito, il mio cuore manca un battito quando pronuncia il mio nome.
Non i soliti 'mezzosangue' o 'sanguesporco' oppure 'Grov' ma semplicemente Ethel, sentirlo dire da Draco Malfoy è... diverso.
-Se vuoi lei, se scegli lei, io me ne vado.- Dice con la voce spezzata e il volto rigato di lacrime.
Per causa mia, Pansy Parkinson sta piangendo?
-La porta è quella.- Conclude lui con un impercettibile cenno del capo verso il portone, ma senza vedermi.
Mi avvio verso l'aula di pozioni con un sorriso di vittoria.
Sarà facile nascondere ciò che ho sentito? Ce la farò?
'Farò finta di niente' Penso infine, compiaciuta.Sono tornata! Grazie per le tante stelline che mi date ogni giorno!
Fatemi sapere cosa ne pensate di questo capitolo!
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Non sono più in me || Draco Malfoy
FanfictionLa timida mezzosangue Ethel Grov passa ormai i suoi anni a Hogwarts a domandarsi perché il Cappello Parlante l'abbia smistata in Serpeverde e perché la sua coetanea Pansy Parkinson abbia sempre la meglio in tutto. Timida e introversa scrive i suoi p...