"Vorrei sentirmi dire che sono speciale, ma mi hanno insegnato a non credere alle bugie."
*Ethel*
La McGranitt parla di un nuovo tipo di trasfigurazione e io ascolto diligentemente. Apro il mio quaderno degli appunti e comincio a trascrivere le informazioni date.
Prima di trasferirmi in Sala Grande corro in camera a prendere il mio libro, se devo passare un altro pranzo in solitudine, preferisco scrivere.
Arrivata nella maestosa sala mi posiziono al mio solito posto, da sola.
Malfoy si è allontanato di un paio di posizioni da Pansy quando noto che mi guarda. Distolgo lo sguardo e quando alzo nuovamente la testa non incontro più i suoi occhi grigio-azzurri, ma lo sento parlare a voce più alta del solito.
-Pansy potresti anche non raccontare tutto a tutti.-
-E tu potresti anche non baciare la mia migliore amica davanti ai miei occhi!- Sbraita lei.
Draco prende il suo piatto e si alza infuriato e... cosa sta facendo? Sta camminando verso di me?
Mi appoggia le sue cose davanti e comincia a mangiare come se nulla fosse successo, mentre io, dopo una breve occhiata sorpresa, continuo a scrivere tranquillamente, per quel che possa significare scrivere tranquillamente con l'affascinante Draco Malfoy accanto.
-Cosa scrivi mezzosangue.- Comincia lui.
-Pensieri.- Dico senza staccare lo sguardo dalle parole scritte nero su bianco.
-Che cosa da sfigati.- Annuncia.
-È ciò che sono, no?-
Mi guarda basito, come se si aspettasse una reazione diversa.
Mentre non mi aspetto che mi rivolga nuovamente la parola, sento:
-Accio libro!-
E il mio libro scompare da sotto il mio braccio, alzo la testa e lo vedo nelle mani di Malfoy.
-Ridammelo.- Dico in tono serio e preoccupato. Se lo legge, posso anche sotterrarmi.
-Per favore.- Aggiungo poi.
-Il tuo amichetto Malfoy non può leggerlo?-
-Non sei mio amico.- Mi limito a dire.
-Ne sei sicura?- Dice ridendo.
-Io non ho amici.-*Draco*
Non ha amici? Mi fa pena, ma mi piace la sua sincerità. Meglio che mangiare con quella stronza di Pansy. Si riprende il libro con un movimento veloce e ricomincia a scrivere.
La vedo sorridere.
-Perché sorridi?- Mi sento un rompipalle.
-Ho sbagliato a scrivere, niente di importante.- Dice ridendo timidamente, poi la vedo rabbuiarsi.
-Me lo farai leggere?- Dico puntando il libro. Perché queste domande stupide?
-Perché dovrei?-
Faccio spallucce prima di andarmene dalla Sala Grande.
Vedo con la coda dell'occhio che mi guarda mentre esco dalle grandi porte.*Ethel*
Malfoy deve aver assunto sostanze nocive al cervello. In tutta la mia permanenza ad Hogwarts non mi ha mai rivolto la parola, ed ora mi chiede di leggere le pagine del mio libro.
Lo so che molto probabilmente è una scusa per stare lontano da Pansy Parkinson e farla ingelosire, ma diciamo che ... è stato piacevole mangiare con lui.
In camera Millicent non c'è e il mio tempo lo dedico allo studio e ai compiti.
A cena, mi ritrovo sola.
Il 'biondino' non si presenta e non dico una parola durante tutto il pasto.
Ritornata in camera sento graffiare alla finestra e mi ritrovo tra le mani una busta bianca presa dagli artigli di un gufo nero.
'Corri nella sala comune dei Serpeverde.' La lettera non è firmata, ma la curiosità prende il sopravvento.
Prendo le mie cose, ed esco dalla stanza.Ciao ragazzi, questo è il terzo capitolo. Spero di non annoiarvi, la storia non è ancora entrata nel vivo. A presto.
STAI LEGGENDO
Non sono più in me || Draco Malfoy
FanfictionLa timida mezzosangue Ethel Grov passa ormai i suoi anni a Hogwarts a domandarsi perché il Cappello Parlante l'abbia smistata in Serpeverde e perché la sua coetanea Pansy Parkinson abbia sempre la meglio in tutto. Timida e introversa scrive i suoi p...