Capitolo 16

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"Resto senza fiato per ogni delusione che ho dovuto ingoiare, fingevo di essere intero pure quando ero spaccato."

*Ethel*

A cena Draco ha deciso di allontanarsi, tenendosi a debita distanza da me e dalle mie domande sulle sue preoccupazioni riguardo il ballo di Natale, perciò mentre lui ride e scherza con i suoi stupidi 'amici', che sinceramente somigliano più a degli schiavi, io me ne sto da sola, ad annotare sul mio libro tutte le nuove emozioni provate in questi giorni.
Non mi degna nemmeno di uno sguardo e cerco di fare lo stesso.
Non voglio dare l'impressione di essere come una bambina arrabbiata, ma sa benissimo che con me può parlare ed esprimersi.
Poco dopo passa Hermione, accanto al tavolo dei Serpeverde e lo saluta timidamente.
Hermione che saluta Draco Malfoy?
Incredula la seguo con lo sguardo e continua a fissarlo.

Finisco la mia cena velocemente e mi avvio verso la mia stanza, il mio rifugio.
Durante il percorso penso a lui.
Mi ha baciata, mi ha rivelato i suoi sentimenti verso i miei confronti e quando ne abbiamo l'occasione parliamo, ma cosa siamo realmente?
Tutte queste emozioni, la gelosia, l'amore, per me sono nuove, e nella mia testa c'è solo un gran caos, e non riesco a domarlo.

Tutte le mie preoccupazioni sono ora collegate al ballo di Natale, perciò devo parlargli.

Mentre sto camminando lentamente con il libro sottobraccio, qualcuno mi prende per un polso e mi porta in un angolo buio nel grande corridoio di Hogwarts.
È Draco.
Lo guardo in attesa che cominci a parlare.
-Devo dirti una cosa.- Dice con un filo di voce.
Raggelo.
-C'è un motivo per cui sono così in ansia per quel ballo.-
Lo invito a continuare. Voglio davvero delle risposte? Sono fin troppo tesa per pensare lucidamente.
-Come sai, è un ballo molto importante, e... e mio padre verrà a sapere con chi andrò.-
So cosa vuole dire, e gli occhi mi si riempiono di lacrime.
-Sai meglio di chiunque altro come la pensa sui mezzosangue, perciò...-
-Perciò dovrai andarci con una purosangue.-
Finisco io per lui la frase, intrecciando le braccia e non facendo scendere quelle lacrime che pregano di uscire.
Annuisce. Un'altra pugnalata.
-E ci andrai con Pansy, immagino.- Concludo prima di scoppiare.
Annuisce nuovamente, con lo sguardo basso.
Mi crolla il mondo addosso.
Mi volto ma mi afferra un braccio.
-Non toccarmi.- Dico ritraendomi.
Corro in camera.

* * *

Non riesco a dormire.
Va al ballo con Pansy.
Fa male.
Per Salazar se fa male.
Al diavolo il ballo.
Al diavolo la convinzione di avere un cavaliere per la prima volta in vita mia.

E se dovessi andare io con qualcuno che lui detesta?
Avrebbe reagito allo stesso modo?

Per un attimo prendo in considerazione l'idea di farlo, ma non sono così.

Non mi raggiunge in stanza, non lotta.
Significa che non può farci niente.
Suo padre pretende la sua presenza.

Esco dalla stanza verso le sette del mattino e quasi arrivata in aula di trasfigurazione lo vedo attorniato dai suoi schiavi e da.. da Pansy Parkinson.
Gli si avvicina quasi abbracciandolo e mi sale un nodo in gola che quasi non riesco a controllare.
Mi guarda.
Mi metto a ridere, una risata finta, seccata, piena di disprezzo.

Neville va con Luna.
Zabini con la Greengass.
Hermione e Ron per un altro anno non vanno insieme, sono strani quei due.
Benvenuta, solitudine.

*Draco*

Niente di ciò che ho di positivo dura a lungo.
Odio mio padre e odio lo stupido orgoglio Malfoy, che devo rispettare.
Da quando sono stato obbligato a chiedere a Pansy del ballo mi è di nuovo appiccicata.
Dopo lezione esigo un attimo di tranquillità.
La Sala Comune è troppo evidente e in camera mia arriverebbero sicuramente Tiger e Goyle a disturbarmi.

Stanza delle Necessità.
Perfetta.

Prima di accedervi penso intensamente ad un luogo dove può entrare solo chi ha veramente bisogno di me, un luogo per pensare.
Dopo essere entrato dalla porta vedo una poltrona, un divano e un letto.
Mi stendo sul divano e resto lì, a guardare il soffitto per dieci minuti, prima di sentire dei passi e mettermi in allerta.
Dal muro da cui sono comparso io, si scorge il volto arrossato di Ethel.
Ha pianto.
Mi vede e si pietrifica.
Si volta per andarsene, ma la fermo.
Fa una cosa, l'ultima cosa che mi potessi immaginare.
Mi abbraccia.
Ricambio, stringendola più forte.
Sussurra qualcosa ma non la la capisco perché la sua testa affonda nel mio petto.
Ripete più forte.
-La odio.-
So che la odia, ma portarla sul punto di dirlo tra le lacrime mi lacera, mi fa sentire una persona orribile.
Cosa che sono.
-Verrò da te, dopo aver ballato con lei, sarà insignificante ballare con lei.-
Ha bisogno di me ed io ho bisogno di lei.
Mi stacco dal nostro abbraccio e le faccio alzare il mento, baciandola.
Senza staccarmi da quel desiderato contatto mi siedo sul divano, lei sopra di me, avvinghia le sue gambe intorno alla mia vita.
Cerco di scusarmi ma mi zittisce.

"Solo chi ha veramente bisogno di me."

Altri passi.
Si alza sistemandosi gli abiti.

La Granger.

*Ethel*

La ragazza davanti a noi non si scompone.
Ci guarda un po' in imbarazzo.
-Scusate volevo solo un luogo dove poter studiare in pace, qui evidentemente è occupato.- A testa alta esce dalla stanza.
Sgrano gli occhi.
-Giuro io non c'entro.- Dice vedendo il mio volto confuso.
-Che cosa hai pensato per accedere alla stanza?-
Sbianca.
-Per Salazar... un luogo dove poteva accedere solo chi aveva bisogno di me.-
Mi metto a ridere.
Prendo la mia roba e mi cinge dal dietro.
-Non sei arrabbiata vero, piccola?-
Piccola, mi piace.
-No, ma devo studiare, e sei una fonte di distrazione.-

Esco lasciandolo solo nella Stanza delle Necessità.

* * *

-Ciao. Scusa per prima non volevo disturbarvi.- Mi riferisce Hermione, vedendomi in biblioteca.
-Andrai con lui al ballo?- Il ballo. Me ne ero dimenticata, per una attimo.
Non so mentire, le dico la verità.
-No, starò in stanza, immagino.-
Le sorrido.
Tristemente.

Prossimo capitolo:
Ballo di Natale!
Spero di aggiornare al più presto.
Fatemi sapere cosa ne pensate!!

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Ma tu non ci sei || Hogwarts
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Non sono più in me || Draco MalfoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora