"Starò bene. Magari non domani, o dopodomani, o tra una settimana. Ma starò bene. Solo non ora."
*Ethel*
Draco Malfoy non può essere il tipo geloso.
Lo farà sicuramente per illudermi.
Gli piace illudere le ragazze per poi buttarle via.
È bello, per Salazar se è bello, ma è troppo, tutto questo, il fatto che mi parla, che sembra geloso, è troppo bello per essere vero.
Vedo la figura che cerco da mezz'ora infondo al corridoio.
-Neville!- Urlo per farmi sentire.
Si volta subito e appena mi vede sbianca.
Sono così orribile?
Mi guarda impacciato.
-Volevo solo ridarti il libro.- Gli sorrido.
Il livello di imbarazzo quando afferra il libro con le mani sudate è molto alto.
Lo saluto.
Quel ragazzo sembra così impacciato, ma è molto simpatico.
Da lontano sento la sua voce.
-Aspetta!- Mi volto e vedo che corre verso di me.
-Quest'anno sono stato in-inserito nella squadra di Quidditch e-e, fra due giorni c'è la partita Grifondoro-Serpeverde, tu-tu ci sarai ve-vero?- Dice il tutto balbettando e rigirandosi le dita più volte.
-Congratulazioni! Comunque ci sarò sicuramente.-
Questo mi ricorda di andare al campo ad assistere agli allenamenti di Draco, non ho mai assistito agli allenamenti di Quidditch, nessuno (ovviamente) mi ha mai chiesto di andarci.
Dopo una decina di minuti arrivo con la mia borsa in spalla e mi siedo sugli spalti isolata da tutti, e osservo.
Il biondo Serpeverde viaggia a grande velocità sulla sua scopa e i suoi capelli sono tirati all'indietro dal vento.
Si volta e quando posa gli occhi su di me si ferma di colpo, e nel farlo cade quasi dalla scopa, si mette a ridere, sfortunatamente sono troppo lontana per sentirlo.
Da quando sono arrivata sembra molto impacciato e quando rido mi fa la linguaccia.
I ragazzi dopo un'ora e mezza si ritirano in spogliatoio, ma io sto lì sugli spalti, l'aria è pura e non c'è più nessuno. Mi metto a scrivere.
-Hey.- Malfoy ha detto 'hey'? Si siede poi accanto a me.
-Hey.- Dico io.
-Ovviamente facevo apposta a sbagliare.- Dice ridendo e grattandosi la nuca. Rido pure io e vedo che tira fuori la bacchetta, non faccio in tempo a capire cosa vuole fare quando dice:
-Accio Libro!- Come la prima volta, sbianco.
Gli salto addosso e mi ritrovo con il corpo sulle sue gambe mentre lui allontana il braccio per non farmi afferrare il libro.
-La gente potrebbe pensare male, così come sei messa.- Ride ancora, guardandomi, ma nonostante ami la sua risata dico:
-Pervertito!- Mi risiedo e mi sistemo i vestiti.
Si alza e corre, lo inseguo a pochi passi di distanza dietro di lui, impaurita, in un prato sotto il castello.
Ad un certo punto inciampa e cade, e io sopra di lui.
Ha ancora il libro in una mano e i nostri visi sono a pochi centimetri di distanza.
Rossa in viso cerco di alzarmi, ma con un veloce gesto fa stendere me sull'erba, ha le mani su di essa per reggersi, sempre in possesso del libro e mi guarda, faccio respiri molto profondi.
-Mi ridai il-il libro per-per favore?- Sono troppo in imbarazzo e i suoi splendidi occhi color ghiaccio non aiutano.
-Un'altra mi avrebbe già baciato.- Dice lui con finta delusione.
-Io non sono un'altra Draco.- Affermo.
-Ripetilo.- Capisco cosa vuole sentirsi dire, ma lo stuzzico.
-Draco?- Ghigno e si stende accanto a me.*Draco*
Mi reggo sopra di lei e i miei occhi la fissano, è così bella.
Pronuncia il mio nome e sento come una parte di me sbloccarsi, liberarsi.
L'istinto è quello di azzerare le distanze tra di noi baciandola, ma non voglio trattarla come le altre, voglio frequentarla, farla innamorare di me, sarà difficile.
Non so cosa mi stia succedendo. Io non sono così.
-Guarda guarda, i due piccioncini.- Esclama la Greenagass dietro di noi. Ci alziamo all'unisono e la fissiamo. Poi continua:
-Hai scaricato Pansy per una di quelle che disprezzi sempre? Sfigata e mezzosangue?-
Ethel stringe i pugni e abbassa il capo, l'ha offesa.
-Gelosa Greengass?- Un'altra parola e le punto la bacchetta alla gola.
Sbuffa e va verso il campo di Quidditch.
Mi avvicino alla ragazza accanto a me, ma alza una mano per fermarmi, mi prende il libro dalle mani e si avvia correndo verso il castello di Hogwarts e la perdo quasi subito di vista.
Quell'oca della Greengass non la passerà liscia.
Entro nel castello e cerco la sua stanza. Le probabilità che sia lì non sono molte, ma tento.
-Ethel.- Fa un verso per consentirmi di entrare, è seduta sul letto con il suo libro.
Mi sorride tristemente. Vado a sedermi sul letto con lei.
Comincia a scrivere come se non ci fossi.
Le poso due dita sotto il mento e mi faccio guadare in faccia.
-Non ti deve interessare il giudizio di due oche, okay?- Annuisce e nonostante le mie dita non siano più sotto il suo mento mi fissa in silenzio.
-Grazie.- Sorride ancora.
La saluto lasciandola un po' sola con i suoi pensieri e il suo libro.
Inizio seriamente a domandarmi dove sia finito Draco stronzo.* * *
Il giorno dopo, dopo lezione mi dirigo da solo verso la Sala Grande, svolto velocemente l'angolo e vado a sbattere contro una bassa figura femminile.
Pansy.
Mi guarda con il suo solito ghigno stampato sul volto, come se si aspettasse un bacio o chissà che.
È fin troppo vicina a me, e quando sto per andarmene sento uno sguardo addosso, mi volto e vedo Ethel, non si scompone, mi sorride tristemente con i libri tra le braccia e va in Sala Grande per pranzare.
-Cazzo.- Era troppo calma, sto impazzendo, le mie mani scompaiono fra i miei folti capelli biondi.
-Non le importerà molto.- Dice la Parkinson, per poi ridere fastidiosamente e la guardo con odio.
-Sta zitta.- Corro verso la Sala Grande, ma non la vedo, vado in biblioteca, ma invano. Dove si è cacciata?
Fuori piove quindi escludo la possibilità che sia all'esterno.
Non è in camera sua, sarebbe troppo ovvio.
-Potter!- Lo vedo con Ginny e lo chiamo dal fondo del corridoio, si volta ma il suo sguardo verso di me è sempre lo stesso: carico d'odio.
-Potrei la mappa del malandrino?-
-Perché dovrei prestartela Furetto? Per trovare Pansy?- Lo so è illogico chiedere un favore a Potter, ma ne ho davvero bisogno.
-Ti posso spiegare, ma è urgente.- Me la porge, ha il sangue Grifondoro, è un suo dovere.
-Mi devi un favore, Malfoy.- Annuncia gelido.
Il ponte, è sul ponte di Hogwarts.
Mi dirigo lì, ringraziando e promettendo un favore ad Harry Potter.
Sono caduto proprio in basso.
È lì, seduta a metà del ponte a scrivere e a guardare la pioggia.
-Hey.-
Dico con voce calma, con voce preoccupata.Hey!
Vi sta piacendo la storia? Perché vedo che non la guardate molto... :(
Fatemelo sapere, nei prossimi capitoli succederà qualcosa😏
Alla prossima! :*
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Non sono più in me || Draco Malfoy
FanfictionLa timida mezzosangue Ethel Grov passa ormai i suoi anni a Hogwarts a domandarsi perché il Cappello Parlante l'abbia smistata in Serpeverde e perché la sua coetanea Pansy Parkinson abbia sempre la meglio in tutto. Timida e introversa scrive i suoi p...