-1-

307 24 14
                                    

DRIIIIIN
"No, la sveglia no. Voglio dormire, per favore." penso appena apro gli occhi.
Mi trascino giù dal letto a fatica, vado in bagno e mi getto un po' d'acqua gelida in viso con la speranza di svegliarmi. Mi guardo allo specchio e penso "Un altro giorno rinchiusa in quelle mura infernali". Torno in camera e infilo un paio di pantaloni neri attillati e una felpa di un gruppo rock. Scendo per fare colazione con mia mamma ma su tavolo della cucina trovo un biglietto
"Sono andata al lavoro presto. Mi spiace non poter fare colazione con te. A presto, tesoro. -mamma"

Sbuffo accartocciandolo. Che senso ha svegliarsi ogni mattina per passare inutili ore dentro un edificio che odora di sudore e ormoni da fare schifo?

Prendo le chiavi dell'auto e mi chiudo la porta alla spalle. Faccio un respiro profondo mentre il motore del vecchio furgone tenta di andare in moto. Odio dover aspettare, è una cosa che mi manda fuori di testa non poter fare nulla per accelerare il succedersi delle cose. Forse il mio cervello viaggia più veloce di quello degli altri, fatto sta che detesto aspettare.
Finalmente il motore si avvia e imbocco la strada per andare a scuola. Arrivata nel parcheggio faccio il giro alla ricerca di un posto. Ne trovo uno abbastanza lontano dall'entrata e ci infilo il furgone. Scendo e entro a scuola, avviandomi verso il mio armadietto. In lontananza scorgo il gruppo dei 'vip' e facendo un verso di disgusto prendo i libri che mi servono. Sono una ragazza solitaria, a cui piace l'idea di non dover dipendere da nessuno. Me la cavo abbastanza bene senza nessuno, dopotutto. Mia mamma non c'è praticamente mai e mio fratello Zack è troppo impegnato con la sua vita. A me va bene, e vado avanti lo stesso. Sono convinta che a nessuno valga la pena aiutarmi. In fondo non sono nessuno. Sono solo una diciottenne con scarsa autostima che se ne va in giro per la scuola sfidando tutti con lo sguardo.

Mi avvio verso la mia aula mentre le note di Always di Bon Jovi mi suonano nelle orecchie. Sto pensando a qualcosa di stravagante da fare questa sera. Potrei andare a fare graffiti su qualche muro.
Salgo le scale mentre sto ancora pensando e vado a sbattere contro qualcosa. Alzo la testa di scatto.

Tra le tue bracciaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora