-19-

63 14 2
                                    

Le condizioni di mio fratello stanno migliorando ed io sorrido un po' più del solito. Mi sto ambientando qui, le strade non mi fanno più paura e non devo più "minacciare" i medici per avere notizie sulla salute di Zack.
Presto si sveglierà, lo so.
L'infermiera ormai mi porta il caffè delle macchinette ogni mattina, dandomi il buongiorno. È così dolce e premurosa nei miei confronti e molto spesso penso che ci dovrebbero essere più persone come lei a dare un po' di luce a questo mondo. Non so, nonostante tutto ciò a cui assiste in ospedale è gentile con tutti.
Sto cercando di stare vicino a mia mamma, immagino che non sia facile nemmeno per lei. Iniziamo ad avere un minimo di rapporto e spero che quando torneremo a casa riusciremo a continuarlo. Pensandoci bene era da molto tempo che non parlavo veramente con lei o che non mi chiedevo ciò che provava. L'ultimo viaggio di lavoro che ha fatto l'ha cambiata: è diventata più incerta, riesco quasi a leggerlo dall'espressione nei suoi occhi e da come incurva le spalle. Vorrei esserle d'aiuto in qualche modo, anche se non me lo permetterà mai.

☆☆

La sento.
Una sensazione mi dice che oggi succederà qualcosa, non so di preciso se positiva o negativa. Penso che riguardi mio fratello, ma ho troppa paura di sperare in qualcosa che, forse, non accadrà e ho troppa paura che non sperando in niente, lui non si svegli.
Me ne sto seduta di fianco a lui ormai da talmente tanto tempo che la sedia ha preso la mia forma. Dovrei alzarmi e magari fare un giro per il corridoio ma non voglio lasciarlo. Se si dovesse svegliare ed io non fossi con lui, non me lo perdonerei mai. Non voglio che il suo primo pensiero sia "non c'è nessuno. Sono solo." Io ci sarò sempre per lui, e voglio dimostrarglielo ancora una volta. Voglio dimostrarglielo ogni singolo giorno della nostra vita.

Trasportata dalla musica, la mia mente rievoca i ricordi e in un istante mi ritrovo a pensare a Nathan poi a Chase, l'amico di James. È assurdo che nella mia mente e nel mio cuore, non compaia mai l'immagine del mio ragazzo.
Ma allora perché ci stai assieme?
Bella domanda. Grazie, vocina.
Attrazione fisica?
Forse. James è un gran bel ragazzo, però pensandoci bene non è il mio tipo. L'ho baciato e ci siamo messi assieme solo perché in quel momento mi sembrava la cosa giusta da fare, senza preoccuparmi delle conseguenze. Io non sono così. Io voglio una storia d'amore vera, un amore senza il quale non potrei vivere. Devo prendere una decisione e cambiare le cose.

-Mamma, io ho una fame assurda. Ti andrebbe di mangiare fuori oggi?-

-Certo tesoro, dammi un momento per parlare con l' infermiera e poi andiamo- risponde mia mamma con un sorriso. So perfettamente che è un sorriso dietro al quale si nascondono preoccupazione e delusione.

Indosso il mio cappotto di lana nera, stampo un bacio sulla fronte di Zack ed esco dalla stanza. Spero di tornare prima che sia troppo tardi.

Mia mamma ed io ci inoltriamo tra le strette vie fino a che non scegliamo un pub davvero carino. Il soffitto, composto con travi di legno rossiccio a vista, è davvero fantastico. Di fronte all'entrata c'è il bancone con sgabelli di legno di vari colori, mentre i tavoli si trovano nella parte rialzata del pub. L'atmosfera è molto rilassata e accogliente e un cameriere ci fa accomodare subito. Dopo qualche istante ci porta i menù e ordiniamo.

-Allora mamma, come va? Lo so che te lo chiedo ogni giorno ma sono convinta che tu mi nasconda qualcosa. Sei preoccupata per Zack? Per il lavoro? Parlami.- dico mordicchiando le patatine.

Lei fa un respiro profondo prima di rispondere -Jess, non è il lavoro. Si okay, non va proprio alla grande con le vendite in questo periodo ma sono più preoccupata per tuo fratello. Insomma, sono convinta che sia colpa mia. E' colpa mia se ha fatto quello stupido incidente. - Gli occhi le diventano lucidi e si porta una mano alla bocca per trattenere i singhiozzi.

-Non è colpa tua. Vedrai che andrà tutto bene. Domani mattina sarà tutto finito, torneremo a casa e mi cercherò un lavoro per aiutarti con le spese. Ti fidi di me?- affermo mentre faccio il giro del tavolo per abbracciarla.

-Tesoro, quel giorno aveva litigato con me. Sai com'è tuo fratello, quando è arrabbiato si sfoga correndo con la moto. Vorrei solo poter tornare indietro e cambiare tutto. Ho davvero paura Jess, non voglio perdere anche tuo fratello.- Ormai è incapace di ricacciare indietro le lacrime e i singhiozzi. La stringo ancora più forte fino a che non smette di singhiozzare. A volte i gesti contano più delle parole.

Non darò la colpa a mia mamma. Credo che sia tutto causa di una brutta coincidenza: mio fratello che percorre quella strada ad una determinata velocità, l' auto sulla carreggiata opposta che mantiene una determinata andatura. E' stata una coincidenza.
Una fottutissima coincidenza.

Tra le tue bracciaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora