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La mattina dopo mi sveglio presto per sistemare la casa per l'arrivo di mamma. Voglio farla sentire bene e, dopo essermi infilata le cuffiette nelle orecchie, inizio dalle piccole cose: carico la lavastoviglie, rifaccio tutti i letti, spazzo per terra e sistemo le riviste sul tavolino del soggiorno.

Mentre sono intenta a lavare il pavimento, una mano sulla spalla mi fa sussultare. Mi tolgo una cuffietta e mi volto, aspettandomi di trovare Nat.

-'Giorno. Dove sono le tue sorellastre?- mi chiede in tono divertito quel simpaticone di mio fratello con il viso ancora intontito dal sonno.
-Mi pare di vederne una proprio davanti a me.- rido prendendolo in giro. Lui mi stampa un bacio sulla fronte e si dirige in cucina per fare colazione, anche se ormai immagino siano le dieci passate. Mio fratello mangia a qualsiasi ora: più di una volta, ai tempi della scuola, usciva la sera e tornato a casa tardi si preparava un paio di panini con tanto di hamburgers. La cosa peggiore è che non ingrassa ma, anzi, dimagrisce pur non praticando nessuno sport.

Mi concentro di nuovo sul pavimento da lavare con le note dei Queen che mi trasportano in un altro mondo. I Queen sono una delle mie band preferite e adoro ascoltare le loro canzoni a tutto volume la domenica mattina mentre faccio le pulizie. Adoro la domenica anche se spesso non c'è nessuno a casa, trovo che sia bellissimo che tutte le famiglie siano riunite almeno un giorno della settimana ed in questo momento non vedo l'ora di passare le prossime con le persone a cui voglio bene.

Finisco di pulire i pavimenti e faccio una piccola pausa: raggiungo mio fratello in cucina anche se trovo strano che Nat non si sia ancora alzato. Prima di andare a vedere che sia tutto a posto ho bisogno di parlare con Zack.

-Ehi, che combini?- gli chiedo sedendomi sul piano della cucina. E' un vizio che mi porto dietro fin da bambina e, anche se mia mamma detesta che io lo faccia, non ho mai smesso perché, per qualche motivo, adoro sedermi qui sopra.
-Ovviamente sto mangiando.- ride lui con in mano un toast mentre mastica. Sempre il solito.
-Volevo parlarti di una cosa...- lascio la frase in sospeso attendendo che ribatta ed infatti lo fa anche se ha la bocca piena.
-Dimmi tutto.-
-Voglio cercare lavoro...- dico tutto d'un fiato. Ho un po' paura di quello che mi dirà perchè non ho mai parlato di questo con nessuno, non so cosa ne pensi.
-Non lascerai la scuola.- replica, serissimo. -Lo so che non sono papà ma non ti permetterò di buttare via il tuo futuro.-
-Cosa? Non voglio lasciare la scuola, intendo un lavoro part-time o uno estivo. Zack, non sono così stupida, ho intenzione di continuare a studiare almeno fino al diploma, e poi, ormai, manca poco alla fine. E' solo che vorrei aiutare mamma con le spese, sopratutto in questo momento. Lo so che per lei non siamo un peso, e mai lo saremo, ma io voglio aiutarla dato che ora sono abbastanza grande per farlo.- gli rispondo sperando che capisca ciò che intendo. Mio fratello annuisce lentamente e poi si avvicina a me.

-Sono fiero di te.- poi mi abbraccia.
-Ti voglio bene.- ricambio la stretta mentre sento gli occhi diventare lucidi. Mi schiarisco la voce e mi sciolgo dall'abbraccio: odio piangere quando qualcuno mi può vedere, anche se si tratta di mio fratello. Zack mi guarda per un lungo istante, sorride leggermente e poi esce dalla stanza facendomi un cenno di saluto scherzoso con quel che resta del toast. Salgo le scale per andare da Nat: lo trovo ancora addormentato, nonostante il rumore che ho fatto per tutta la mattina. Ha la testa appoggiata al braccio destro, il viso rilassato e qualche ciocca di capelli gli ricade sugli occhi. Sembra calmo e sereno, non l'ho mai visto così vulnerabile. Mi avvicino e gli scosto i ciuffi scuri dal viso, lui emette un sospiro lieve e lentamente apre gli occhi.

-Buongio...- non riesco nemmeno a finire la frase che mi trovo distesa sul letto, le nostre labbra si sfiorano quasi. Nat fa incontrare i nostri sguardi: verde intenso contro castano chiaro.
-Buongiorno a te...- sussurra, poi mi bacia dolcemente. Ogni bacio è come se fosse il primo: bellissimo, dolce ma anche intenso, inaspettato perchè sempre diverso. Mi stringo di più contro di lui e mi scordo del mondo attorno a noi, sento solo le sue mani che mi toccano e le sue labbra che assaporano le mie come se fossero qualcosa di prezioso. Quando gli tiro leggermente i capelli si lascia sfuggire un gemito. Fa scivolare le dita sotto la mia felpa e approfondisce ancora di più il bacio: le nostre lingue si allacciano e si esplorano.

Tra le tue bracciaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora