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Mi siedo al mio solito posto e dopo qualche secondo la campanella suona. "3,2,1 ecco che arriva l'oca di turno." Penso osservando i miei compagni di corso. L'oca entra in aula con dieci minuti di ritardo, sculettando di quà e di là va a sedersi di fianco a Jason, il figo della scuola. Sì, sono proprio fortunata a frequentare il corso di letteratura con gente simile. "Jessica, tieni duro. Ancora qualche mese e dai gli esami così non li vedrai più." mi dico. Sento Jason e l'oca, che ha anche un nome ma è talmente stupido che non mi entra in testa, parlare, o meglio lei urla e lui parla facendo finta di stare attento. Sono patetici e lei mi dà così fastidio che se potessi mi alzerei e le tirerei una sberla.
Torno a concentrarmi sulla lezione e noto che il prof mi sta fissando in modo strano. "Che c'è adesso?" penso.
-Signorina Martens, sa rispondere alla domanda?- dice
-No. Non so nemmeno di cosa stia parlando.- rispondo senza pensare per poi pentirmene subito dopo.
-Come prego?-
-Mi... mi scusi, io mi sono un attimo distratta...- sussurro
-Non la sento! Parli più forte!- sbraita il prof.
-Okay, l'ha voluto lei. Non ho la più pallida idea di ciò che ha detto e, sinceramente, non mi interessa. E sa cosa le dico?! Saranno tutte cazzate, come al solito!" urlo andandomene dall'aula. Mi infilo nel primo bagno che trovo e mi chiudo dentro. Appoggio la schiena contro la parete fredda, comincio a singhiozzare piano. "Cosa cazzo mi è saltato in testa?!" penso arrabbiata e disperata allo stesso tempo.

Tra le tue bracciaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora