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Ho deciso che salterò il resto delle lezioni per stare un po' con James. Siamo seduti su una panchina del campus all'ombra di un albero. Sembra una scena da film anche se c'è una piccola differenza: nei film tutto è finto mentre quello che sta accadendo a me è reale. James mi cinge la vita con un braccio mentre mi stampa piccoli baci sul collo. Gli prendo il viso tra le mani e lo bacio con foga. Non sono molto esperta nell'arte del baciare dato che l'ultimo ragazzo con cui sono stata odiava il solo pensiero di "scambiarci i batteri l'un l'altra" e beh, sono stata solo con lui. Il punto è che non sono una di quelle ragazze che sbavano quando un ragazzo figo è nei paraggi. Spero di non diventarlo mai, poi me ne andrei in giro per il campo da football con la divisa da cheerleader a lanciare urletti.
Mi ritraggo solo quando sento la campanella suonare. È ora di pranzo e ho una gran fame perciò prendo James per mano e mi precipito in mensa.
-Dove stiamo andando?- mi domanda sorpreso.
-In mensa, ovviamente- dico continuando a camminare.
-Ma perché così di fretta?-
-Ho una gran fame!- esclamo un po' scocciata. Ecco, ricomincio ad arrabbiarmi per tutto. Devo smetterla se non voglio rovinare la giornata ad entrambi.
James ride di gusto come se gli avessi raccontato una barzelletta. -Che hai da ridere?- gli chiedo
-Niente, mi piacciono le ragazze che hanno appetito- sorride. Rido anch'io, un po' imbarazzata. Non sono abituata a ricevere complimenti, ma devo ammettere che è bello. James mi guida fino al tavolo dove sono seduti i suoi compagni di squadra e li saluta uno per uno. Alcuni di loro mi fissano come se avessi qualcosa di strano. -Hey ragazzi, lei è Jessica la mia...ehm...ragazza- mi presenta con un mezzo sorriso ma sembra quasi una domanda. I ragazzi smettono di fissarmi e io mi rilasso un po'. Comincio a sbocconcellare dal mio piatto mentre ascolto distrattamente quello che stanno dicendo. -Hey, tesorino scommetto che sei una novellina. Con quanti sei andata a letto?- mi dice un ragazzo dai capelli scuri. Lo fulmino con lo sguardo. -Per prima cosa non chiamarmi tesorino. E poi non sono fatti tuoi. È chiaro?!- ribatto acida. Gli altri ridono.
-Oh oh è una tosta- dice qualcuno.
-Sì, sono tosta quindi evitate di provocarmi.- dico alzandomi e prendendo il vassoio del pranzo. -Mi dispiace. Quando c'è una bella ragazza come te nei paraggi vanno fuori di testa. Se vuoi pranziamo assieme.- mi dice James seguendomi.
-Non ce n'è bisogno, ormai ho finito- rispondo uscendo dalla mensa. Perché non ha detto niente ai suoi compagni? Poteva difendermi ma non l'ha fatto. È vero che so cavarmela da sola ma credo che l'avrei apprezzato comunque.
Non ho voglia di restare a scuola così gli dò un bacio sulla guancia e ritorno a casa. Ho tutto il pomeriggio per fare quello che voglio perciò infilo il mio bel pigiama e un paio di calze spesse. Accendo la TV e mi accoccolo sul divano.
Qualche ora dopo mi alzo, vado in camera e indosso dei vistiti scuri, prendo il borsone con tutte le mie bombolette spray ed esco di casa. Cammino per un po' cercando un muro su cui disegnare. Quando lo trovo mi accuccio e inizio la mia opera. Disegno un teschio con una rosa blu. In ogni mio disegno c'è una rosa anche se il colore cambia in base al mio stato d'animo. Quando ho finito ritorno a casa e mi infilo sotto le coperte. Riesco ad addormentarmi quasi subito.

Tra le tue bracciaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora