Stash cercava di consolarmi.
Sapeva che non era facile per me dovergli raccontare tutto questo."Certo che ce ne vuole a trattare così una ragazza così dolce e fragile come te! Razza di psicopatico...spero solo che non sia arrivato a fare altro..."
Ecco. L'ultima cosa a cui volevo rispondere era proprio questa.
Ma alla fine pensai che sia meglio dover affrontare tutta questa mostruositá adesso che in un secondo momento."Purtroppo l'ha fatto..." dissi soffocando in un pianto doloso e liberatorio, sembrava quasi come se di colpo stessi rivivendo tutto quel dolore fisico e morale che quel bastardo mi arrecó in quei giorni.
Persino Stash passó di colpo dall'esser scioccato ad aver di colpo gli occhi lucidi..."Co-cooooosa?? Ti...ti ha...?"
"Si, Stash...mi...mi dispiace, ma purtroppo è andata così."
Dissi tra le lacrime, singhiozzando...lui mi tiró a se e mi strinse forte, e io feci la stessa cosa...mi aggrappai a lui come se fosse la mia sola ed unica ancora di salvezza.
Con lui mi sentivo davvero protetta.
Gran parte delle lacrime gli bagnarono un pó la maglietta, ma poco gli importava.
Si era creato di colpo un silenzio...e sentì che con una mano si coprì il viso, sospirando quasi a fatica...
Ma io decisi di romperlo quel silenzo..."Perchè non dici nulla, Stash?"
"Scusami, amore...vorrei non credere che tutto questo dolore e tutta questa barbarie ti siano capitati veramente! Vieni qui..."
Affondai il mio viso sulla mia spalla e sentì che stava piangendo anche lui.
Non a singhiozzi come me, ma aveva gli occhi lucidi, spenti e bagnati dalle lacrime.
Ci volle piú di qualche minuto per calmarci, così entrambi bevemmo qualche sorso d'acqua.Ero di nuovo pronta a procedere questo racconto, anche se piú che racconto lo chiamerei "piano di tortura". Quando finirá questa dannata tortura, stasera?
Ne stavo cominciando ad avere abbastanza."Stash...ti sei calmato un pó? Io vorrei tanto che non continuassimo, ma sai, ora stiamo insieme e vorrei non tralasciarti niente."
"Si amore...ora sto meglio! Credimi...neanch'io vorrei lasciarti parlare di questo terribile episodio, vederti piangere e lacerarti mi strazia l'anima..."
Mi strinse forte a sè quasi come se non esistesse un domani, accarezzandomi e baciandomi delicatamente, per poi domandarmi qualcosa attinente all'accaduto.
"...so che è doloroso per te dover ricordare tutto... Ma posso chiederti come sia stato possibile che questo psicopatico ti abbia violentata?" fece lui con tono spacentato...quasi come se avesse paura della risposta.
Ovviamente gli risposi e gli chiarì ogni singolo dubbio, respirai dunque profondamente e parlai..."Un altro giorno ancora, dopo aver passato la serata fuori con delle mie ex amiche con cui non ho piú alcun rapporto e anche con Poli, ci trovammi sulla via del ritorno a casa. Una volta arrivata sotto casa avevo stranamente notato la luce della mia camera accesa. Questo era del tutto insolito. Insolito perchè io chiudo sempre tutto in casa quando le serate le passo fuori, nè tanto meno lascio luci accese.
Mia madre ovviamente non si accorse di nulla, dato che dormiva.
Come entrai e salì le scale, lui mi aspettó fuori camera mia, e con violenza mi prese dai capelli trascinandomi sul letto, e con una violenza ancora più brutale si liberó dei miei vestiti di dosso, prendendomi e toccandomi con la forza.
Cercai naturalmente di strattonarlo e dargli dei calci affinchè si potesse allontanare da me, ma era troppo forte, mi.manteneva i polsi ben saldi...a quel punto cercai di urlare con tutta la mia voce che avevo, ma prontamente mi tappó la bocca con un fazzoletto.
Erano le 3:00 del mattino quando quel bastardo finì di sfogare i suoi istinti da bestia su di me e se ne andó tutto soddisfatto, lasciandomi sfinita e tramortita sul letto! Non immagini neanche quanti pianti versai in quel momento, non avevo piú il coraggio di guardarmi all specchio...i lividi e i segni che mi aveva lasciato erano abbastanza evidenti.
E dopo il buio piú profondo.
Caddi in depressione e fu difficile uscirne."Stash non aveva piú parole per potersi esprime dalla tristezza e da tutta questa storia.
E lo capisco.
Non so neppure dove ho trovato il coraggio di raccontargli tutto questo atroce episodio."Io...io non trovo le parole per potermi esprimere, posso solo dirti che sono affranto e sono terribilmente dispiaciuto per te e per tutte le violenze che hai subito. Ma il fatto che tu abbia subito tutta queste violenze non voglio che ti facciano vergognare di te stessa e della ragazza che sei ora."
Sempre così dolce lui.
In un primo momento, infatti, era esattamente così che mi sentivo... Mi vergognavo di me stessa e avevo paura anche solo a guardarmi.
Determinate cose purtroppo ti segnano. Sia fuori che dentro.
E inoltre bisogna patirle sulla propria pelle per poterle capire.Mi abbracció e mi confortó.
"Altra domanda: che ne è stato di lui?"
"Lui? In galera dov'è giusto che stia! E li mi auguro che ci resti sempre! Doveva pagare per quel che mi ha fatto...non poteva di certo restare impunito!"
Stash fu d'accordo con me.
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Stash Fiordispino...Un compagno di vita.
FanfictionUna ragazza di nome Celeste sogna di poter incontrare i suoi adorati idoli: i The Kolors. Riuscirà ad incontrarli? Preferisco non anticipare niente... Ma di certo per Celeste la vita cambierà radicalmente.