Capitolo 58

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Canzoni (capitolo 58):
Troye Sivan - Suburbia
The Bloody Beetroots & Greta Svabo Bech - Chronicles Of A Fallen Love
Sleeping At Last - Saturn
FAMY - Ava

"Avete tutto il tempo per mangiarvi con gli occhi voi due, forza andiamo" Rachel mi affianca rapidamente, quasi imitando una modella di punta ad una sfilata, agitando più volte una mano e avviandosi poi verso la jeep di Dylan.

"E Rachel" mormora fintamente sconfortato lui mentre alza gli occhi al cielo, a quest'ora già di un blu elettrico scuro.

Ridacchio per la situazione, dopodichè la seguo dopo essermi chiusa la porta di casa alle spalle.

"Un giorno potresti regalarmi una copia delle chiavi di casa tua e lasciarle... non saprei, magari sotto il tappeto dell'ingresso, o in un vaso..."

Mi volto lanciandogli un'occhiata sbilenca facendolo continuare "...non che non mi piaccia arrampicarmi per i rami dell'albero che portano alla tua finestra e che mi hanno, per la mia gioia, lasciato graffi e, un paio di volte, lividi in varie parti del corpo... intendevo solo prendere in considerazione un'alternativa, anche se molto piú noiosa"

Sorrido a questa confessione "Primo, io non ho nè un tappeto d'ingresso nè vasi fuori di casa e, secondo, hai mai pensato di bussare alla porta?" ammicco.

Rimane un momento a bocca aperta, senza sapere, almeno credo, cosa ribattere, solo un instante dopo prosegue
"E a tuo padre cosa avrei raccontato quando entravo all'una di notte?"

A questa domanda mi rabbuio, quasi inconsapevolmente, senza proferire piú parola per qualche istante di troppo.

Dylan mi scuote appena afferrandomi per una spalla, il che mi riporta alla realtà, per cosí dire.

"Mal? Tutto bene?"

"Muovetevi voi due, non posso tardare troppo"
Mi volto notando Rachel già pronta seduta sul sedile posteriore, mentre è intenta ad agitare un braccio per attirare la nostra attenzione, ma senza scomporsi troppo.

Strizzo appena gli occhi ignorando lo sguardo indagatore di Dylan "Tutto bene, andiamo"

So di non averlo convinto, quando mi comporto in questo modo ormai un tutto bene non è più molto efficace, non abbastanza almeno, non con Dylan.

Ma non vorrei lasciare spiragli a niente questa volta, a niente che io non voglia.
E di certo, mio padre non rientra tra i pensieri su cui voglio soffermarmi stasera.

Così decido di fare finta di nulla, almeno per un altro po', rinviando un discorso che so dovrò affrontare molto presto, nonostante i miei tentativi di tardarne l'immediatezza.

Prendo un respiro profondo e raggiungo Rachel nella jeep.

"Rachel, devi ancora dirmi con chi andrai al ballo stasera" afferma Dylan pensieroso mentre si allaccia la cintura.

A quanto pare ha intuito il mio bisogno di staccare, e non posso che essergli grata per permettermi di farlo, almeno per ora.

"Non è nessuno di speciale, a dire il vero" la mia amica fissa con gli occhi un punto tra gli alberi attraverso il vetro appena appannato, tentando, inutilmente, di apparire indifferente e disinteressata su questo discorso.

"Lo vedremo" sorrido maliziosa io, guadagnandomi una buffa smorfia da parte di Rachel, che riporta l'attenzione verso di noi.

Ricambio la smorfia scoppiando poi a ridere accompagnando la rossa che mi ha già preceduta di qualche secondo.

"Pensi mi starà simpatico?" ritenta Dyl mentre ingrana la marcia della jeep.

"Lo adorerai talmente tanto da lasciare sola la tua Mal e andartene con lui che a sua volta lascerà sola me, così io e la mia amica, rimaste in solitudine, coroneremo finalmente il nostro sogno di andare al ballo insieme, senza essere obbligate ad andare con maschi paranoici che collezionano ancora le carte dei Pokèmon e piangono per la morte di Allison in Teen Wolf " Rachel alza gli occhi al cielo mentre si fa avanti sul sedile, in modo tale da raggiungere Dylan e stringerlo per le spalle mentre continua a parlare.

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