Capitolo 15

639 43 23
                                    

[n/a: sono solita usare il corsivo per i messaggi in inglese, ma per i discorsi ho deciso di evitarlo perché a livello visivo non è un granché, quindi ricordate che Calum e Sara parlano in inglese! Nei messaggi invece rimane tutto come al solito: normale in italiano, corsivo in inglese. Bene, vi mando un abbraccio e spero che il capitolo vi piaccia xx]


La musica rimbomba a tutto volume nelle mie orecchie e mi pento veramente tanto di aver bevuto qualche drink di troppo. Nonostante questo, guardo il bicchiere che stringo fra le dita e in un attimo lo porto alle labbra, per poi ingoiarne in un sorso il contenuto rimanente.

Mi guardo intorno in cerca di Veronica, ma vedendo come si sta divertendo in pista decido di non rovinarle la festa e mi trascino fino a uno dei tanti divanetti della casa di campagna dei Giardina, per poi sedermi e ritrovarmi a ridere senza un vero motivo: trovo solo che sia tutto piuttosto divertente e non riesco a impedire alle risate di lasciare le mie labbra. Poi afferro dalla borsetta il mio cellulare e lo sblocco senza sapere davvero cosa farne. Solo quando leggo un nome in particolare in rubrica, capisco di voler sentire la voce di Calum, perché sono sicura che sia semplicemente fantastica e ne ho bisogno per sentirmi almeno un po' vicina a lui.

Avvio la chiamata e aspetto qualche istante di troppo per sentire una voce roca e impastata dal sonno che mi piace subito da impazzire. "Pronto?"

"Hey, Calum!" rispondo, prima di scoppiare rumorosamente a ridere.

"Sara?!" chiede, incredulo, non sembrando più troppo assonnato.

"Sì, i miei genitori mi hanno chiamata così," scoppio a ridere di nuovo, mentre una ragazza seduta sul divanetto accanto a me mi rivolge un'occhiataccia. "Invece il mio cognome è Fumagalli ed è ridicolo perché in italiano significa che mi fumo i galli," commento poi, ormai con le lacrime agli occhi per le troppe risate.

Anche Calum, da quanto riesco a capire nelle mie condizioni, si sta divertendo e si lascia sfuggire una risatina che è il suono più dolce che abbia mai sentito. "Sei ubriaca, vero?"

"No!" nego subito, ma poi mi rendo conto di non essere molto convincente. "Solo un po', forse. Ti dispiace?"

"No, anzi, sei molto buffa," mi dice, ridendo ancora. "Mi piace la tua voce e hai un'ottima pronuncia!"

Sento le mie guance arrossire, ma non so se sia l'effetto dell'alcol o meno. "Ho mal di testa," dico poi, non riuscendo più a trattenere nella mente i miei pensieri. "Mi porti a casa?"

"Ora che arrivo Leonardo ha già festeggiato i suoi diciannove anni," mi risponde lui, sempre molto divertito, e io sbuffo. "Trova Veronica e fatevi venire a prendere, no?"

"Veronica sta ballando con un tizio piuttosto figo e non voglio disturbarla," rispondo, rivolgendo un'occhiata alla mia migliore amica e portando il labbro inferiore leggermente all'infuori in un piccolo broncio. Vorrei tornare a casa ma non posso proprio contare su di lei.

"Un tizio piuttosto figo, eh? Allora è meglio che non lo dica ai ragazzi o qualcuno morirà di gelosia."

"Forse è proprio per questo che te l'ho detto," ammetto, abbassando il tono di voce come se la nostra conversazione stesse diventando molto più confidenziale e intima.

"Per far ingelosire Ashton? Voi ragazze siete-"

"Ma no, non per questo," lo interrompo subito e riesco già a immaginare il suo bel viso contratto in un'espressione di confusione.

"E allora per cosa?"

"Per fare ingelosire te," ammetto in un sussurro e per qualche istante nessuno dei due parla, così che si riescano a sentire solo i nostri respiri, soffocati ovviamente dalla musica della festa.

"Me?"

"Certo, speravo di farti ingelosire parlando di un ragazzo figo," rispondo, stringendomi nelle spalle pur sapendo che non può vedermi. "Ci sono riuscita?"

"Sì," afferma, mentre le mie labbra si curvano in un sorriso. "Ma... shh, non dirlo a nessuno," continua, con il solito tono ricco di divertimento.

"Certo, non lo dirò a nessuno, Calum."

"Mi piace come pronunci il mio nome, Sara," commenta e, prima che possa dire la stessa cosa per come lui pronuncia il mio, continua a parlare. "Posso sapere perché volevi farmi ingelosire?"

"Per l'esatto motivo per cui ogni ragazza vuole far ingelosire un ragazzo," rispondo e mi sembra davvero una cosa ovvia.

"Sì, ma voglio che tu lo dica apertamente."

Prendo un respiro profondo e inizio a parlare, lasciando ancora una volta libero il passaggio fra la mente e le labbra, così che i miei pensieri non vengano in alcun modo censurati. "Perché mi piaci davvero tanto e vorrei che fosse lo stesso per te. Mi piaci fisicamente, ma mi piace soprattutto il tuo carattere, perché mi fai ridere sempre e, anche se a volte fai il duro, sei tanto dolce e persino il tuo essere dannatamente vanitoso mi piace da impazzire," rispondo tutto d'un fiato, per poi sentire delle lacrime rigarmi il viso e iniziare a singhiozzare.

"Perché piangi, principessa?" chiede, in tono preoccupato.

"Perché so che per te non è la stessa cosa e mi sento davvero stupida per i miei sentimenti."

"Non dovresti mai sentirti stupida per ciò che provi, soprattutto quando è ricambiato," sussurra ed è come se lo stesse facendo direttamente accanto al mio orecchio e non attraverso un cellulare, perché la mia pelle viene percorsa da innumerevoli brividi.

Rimaniamo in silenzio ancora qualche istante, mentre io cerco di valutare con attenzione le sue parole, senza naturalmente riuscirci a causa dello stato in cui mi trovo.

"Adesso è quasi mezzanotte e credo che inizierò ad uscire da qui."

"Va bene, attenta alla scarpetta," si raccomanda e io impiego qualche istante a collegare questa frase ai messaggi di qualche ora fa. Così scoppio ancora a ridere e mi alzo dal divanetto, dirigendomi verso il portone di casa Giardina, oscillando pericolosamente sui tacchi. "O almeno per perderla aspetta queste settimane così sarò io a trovarla e non qualche ragazzo figo qualunque."

"Sei geloso di me, Hood?" chiedo, maliziosamente.

"Non immagini quanto."

Group Chat || Calum HoodDove le storie prendono vita. Scoprilo ora