Capitolo 48

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[n/a: manco da una vita LO SO LO SO LO SO MI DISPIACE TROPPO :((( dubito ci sia ancora qualcuno a seguire questa storia, ma non importa: voglio finirla. Dunque, riassumo le ultime vicende successe nei precedenti capitoli: Sara, Veronica e Leonardo sono finalmente in Australia e il loro gruppetto è sempre più unito. Sara ha avuto un piccolo battibecco con Jade, ormai EX di Calum Culetto Sexy Hood, ma ci ha pensato il bel Hayden Cooper a metterla fuori gioco, baciandola sotto gli occhi di tutti alla festa di compleanno di lui e del suo fratello gemello. Bene, ora Sara ha fame, ma sa cosa preparare. Buona lettura ;) xoxo]

Calum ed io corriamo a perdifiato da quelle che sembrano ore, ma nessuno dei due mostra alcun segno di stanchezza. Anzi, non facciamo che ridere e non ci siamo fermati un solo istante nella nostra corsa verso il discount più vicino a casa Cooper.

"Sembriamo due bambini," urlo, lasciandomi sfuggire l'ennesima risata.

Calum annuisce e si volta verso di me, tenendomi per mano e correndo all'indietro. "Dovrei ringraziare Hayden prima o poi". Ah, ecco. Ora che ha baciato Jade non è più semplicemente Cooper. Ma mi sembra anche giusto.

"Io lo sapevo già, ma era troppo divertente vederti fare il gelosone con me," commento, proprio mentre giungiamo di fronte a un minimarket, aperto ventiquattro ore su ventiquattro.

Calum alza gli occhi al cielo, ma non dice nulla: non può mica negare l'evidenza e lo sa. "Allora adesso devo stare attento a Seamus," ribatte, mentre entriamo e io cerco con lo sguardo gli ingredienti che servono per preparare il famoso tiramisù da orgasmo che devo a Calum da quando ci siamo conosciuti, praticamente.

"Mi avevi detto che ti stava simpatico l'altro gemello Cooper," gli faccio notare, rivolgendogli un sorrisetto e ricevendo in risposta una linguaccia. "Oh, come siamo permalosi! Comunque puoi stare tranquillo: non gli interesso".

Arriviamo finalmente di fronte al reparto dei latticini e trovo con non poche difficoltà una piccola vaschetta di mascarpone italiano al cento percento. Sì, come no. Meglio optare per uno locale.

"E pensi che io ci creda?" risponde il ragazzo, distraendomi dai miei pensieri sui formaggi.

Inizio a guardarlo, trattenendo una risata, per poi appoggiare una mano sul mio fianco, in una posa che Luke ha definito varie volte "dannatamente sassy".

"Perché ti preoccupi tanto, Calum Hood? Ho diciassette anni e non ho bisogno di un paparino protettivo e geloso come te. Se lo decidessi, potrei uscire con Seamus Cooper anche domani stesso, baciarlo e procreare tanti piccoli Cooper, ma..." mi interrompo, lanciandogli uno sguardo eloquente.

Il ragazzo pende dalle mie labbra, aspettando con ansia che io dica qualcosa come "ma amo solo te e non vorrei che tanti piccoli culetti sexy neozelandesi in giro per casa". E in effetti è proprio così, sia chiaro, ma non posso fare a meno di prendere un pochino in giro il caro Calum.

"Ma...?" chiede infatti, incitandomi a proseguire.

Con tutta la mia buona volontà, riesco a non scoppiargli a ridere in faccia.

"Ma, purtroppo, Veronica ha scoperto che Seamus Cooper ha una stratosferica cotta per Michael, perciò non ho speranze," concludo, mettendo fra le mani di Calum il mascarpone e godendomi la sua espressione mentre scappo verso le uova fresche, due corsie più avanti.

"Sara Fumagalli!" urla poi, rincorrendomi e facendo voltare verso di noi tutti i clienti notturni del minimarket, mentre io non riesco più a trattenere la mia più sonora risata degli ultimi anni. È stato esilarante!

Tuttavia, smetto ben presto di ridere, perché le chilometriche gambe di Calum mi raggiungono in pochi istanti e mi ritrovo intrappolata fra lo scaffale con le uova e il suo petto super tonico. Oh, mamma. Ora svengo.

Be', adesso è proprio lui a sorridere, anche perché è palese l'effetto che riesce ad avere su di me.

"Sara, Sara, Sara..."

Deglutisco, mentre il suo viso si fa più vicino, e il suo sorriso è sempre più ampio.

"Perché non riesci a dirmi quello che provi da sobria?" sussurra nel mio orecchio, le sue labbra soffici a sfiorarmi il lobo.

Un attimo. Cosa?!

Le sue mani si appoggiano sui miei fianchi, stringendo quel poco che basta a farmi perdere ancora più lucidità, una cosa che non deve accadere assolutamente. Mi mordo con forza il labbro inferiore, provando così a riprendermi, ma non aiuta molto. Calum sembra aver capito lo stato confusionale in cui mi trovo, perché non fa che ridacchiare nel mio orecchio, senza accennare affatto a lasciare andare i miei fianchi. Tuttavia, sebbene sia ormai talmente poco lucida da chiedere, anzi, supplicare Calum perché mi baci, continuano a vorticare nella mia mente le sue parole e non faccio che chiedermi che cosa diamine possa aver detto da ubriaca, manon ci sono molte alternative.

"Ehm, ehm".

Qualche breve colpo di tosse distrae entrambi: ci giriamo verso una vecchietta che sembra abbastanza infastidita dalle nostre... effusioni, ma Calum continua a tenermi intrappolata.

"Dovrei prendere le uova, prima che possiate fecondarle voi".

Il mio mento ormai tocca terra da quanto sono scioccata, mentre Calum scoppia a ridere e si scansa quel tanto che basta a lasciare libero il passaggio alla signora. Ne approfitto e afferro velocemente una piccola confezione di uova, per poi scappare da Calum lungo la corsia e dirigermi alle casse. Inutile dire che il ragazzo mi raggiunge nel giro di un secondo, ma almeno mi sono liberata da quella posizione scomoda. Be', non letteralmente.

"Perché sei scappata?" mi chiede, come se non fosse abbastanza evidente.

"È stato dannatamente imbarazzante!"

"Per la simpatica vecchietta o per come ti tenevo?"

"Entrambe le cose," rispondo, ormai rossa in viso. E per quello che mi ha detto. Perché non riesco a divertirmi alle feste senza prima aver bevuto almeno un paio di drink? Satebbe tutto molto più facile e, almeno, riuscirei a ricordare le cazzate che combino. Ancora meglio: non le farei!

Non dice altro e io nemmeno. Mi limito a porgere i due prodotti alla cassiera e Calum non mi permette di pagarli, nè di portare il sacchetto mentre torniamo a casa sua.

Temo ormai che la bella serata che si prospettava sia giunta al termine, per sfortuna, e mi maledico mentalmente per essere stata così stupida, ma mi ricredo quando giungiamo al portone di casa Hood e il moro si gira verso di me, appoggiandoci la schiena contro. Mi rivolge un sorrisetto e io sento lo stomaco sottosopra.

"I miei genitori stanno dormendo, quindi non dovrai fare troppo rumore, principessa".

Mi rivolge un occhiolino e io sento di poter morire adesso, felice e appagata anche solo dal suo sguardo strappamutandine.

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