Domenica Calum sembra essersi finalmente ripreso dal viaggio e dal cambio di fuso orario, perciò è molto più allegro e sul suo viso non vi è traccia della serietà di ieri pomeriggio, dopo i messaggi sulla chat di gruppo. Cerca di parlarmi molto più spesso durante il giorno, nonostante i miei numerosi rifiuti di intrattenere una conversazione, e mi aiuta, per quanto gli è possibile, a convincere i miei genitori a mandarci alla festa a casa di Leonardo. In realtà, mia mamma cede subito, pur di accontentare il nostro ospite, mentre mio papà ci lascia il permesso solo dopo averlo assicurato del fatto che ci faremo accompagnare a casa dalla mamma di Veronica, dato che loro saranno occupati fino a tardi in una cena a casa di un collega di lavoro e non potranno venire a prenderci.
Così, quando la sera i miei escono di casa, Calum e io iniziamo a prepararci per la festa e, mentre lui fa una doccia veloce, io cerco qualcosa da mettermi, prima di darci il cambio. Entrando in bagno vengo accolta da una nube di vapore profumato, dovuta all'acqua calda e al bagnoschiuma utilizzati da Calum. Rimango qualche istante appoggiata alla porta chiusa e ispiro il profumo così gradevole, immaginando per una frazione di secondo di appoggiarmi al petto tonico di Calum e sentire il profumo direttamente sulla sua pelle calda.
Tuttavia, scaccio velocemente questo pensiero dalla mia testa e mi infilo in fretta nella doccia, una volta tolti i vestiti e l'intimo. Apro l'acqua calda e mi bagno per bene, prima di insaponarmi con il mio bagnoschiuma (dopo una lunga battaglia interiore per decidere se usare quello di Calum o meno) e risciacquarmi. Quando, però, tolgo le ultime tracce di shampoo dai miei capelli, la luce del bagno si spegne all'improvviso, lasciandomi nel buio più totale. Sento Calum imprecare dalla mia stanza e capisco che deve esserci un black-out.
"Merda," borbotto, uscendo dalla doccia a tentoni nella speranza di non sbattere la testa da nessuna parte. Solitamente non ho paura del buio, ma quando salta la luce non posso fare a meno di sentirmi incredibilmente ansiosa.
"Sara," mi richiama Calum e, prima che possa dire altro, esco dal bagno con un asciugamano addosso. Vado a sbattere contro il suo petto a causa del buio e lui appoggia le mani sulle mie spalle nude come per un riflesso involontario. Trattengo il respiro e lotto contro l'impulso di annusare davvero la sua pelle, cosa che mi riesce difficile soprattutto quando lui sposta una mano sulla mia schiena seminuda, avvicinandomi a sé, e una sul mio collo. Avverto il suo fiato sempre più vicino al mio viso e inizialmente decido di rimanere inerme fra le sue braccia, lasciando che faccia ciò che vuole. Ben presto, però, mi riprendo da questo stato di incoscienza, dovuto forse anche alla fragranza dannatamente deliziosa di quel bagnoschiuma, e tossisco lievemente, allontanandomi da Calum quel poco che basta a rientrare in possesso delle mie facoltà mentali.
"Dovrebbe esserci una torcia da qualche parte," sussurro e, senza aspettare la benché minima risposta da parte sua, arranco nel buio con le braccia sollevate a mezz'aria, in modo da orientarmi e trovare qualcosa con cui illuminare la stanza.
"Pensi che sia saltata la luce in tutta la città?" domanda Calum dopo qualche secondo e, dalla voce, mi sembra abbastanza pensieroso per qualcosa.
Le mie mani afferrano finalmente un oggetto che al tatto mi ricorda la torcia che avevo lasciato sulla scrivania per le emergenze e, dopo aver premuto il dito sull'interruttore, un piccolo fascio di luce rischiara la mia stanza, facendomi sentire decisamente meglio, anche se l'idea che lui mi veda con un semplice asciugamano addosso non mi garba più di tanto. "Non lo so," rispondo poi, ricordandomi della domanda di Calum. "Manda un messaggio agli altri mentre provo a riattaccare la luce dal contatore."
Esco dalla mia stanza e mi dirigo verso il salotto, dove si trova il nostro contatore, nascosto da un orrendo quadro che ho dipinto alle elementari.
"Lo mando a Luke?"
Provo ad alzare le due levette della corrente ma, con mio grande orrore, mi rendo conto che si trovano già nella posizione corretta: perciò si tratta davvero di un black-out di tutta la città. "No, ti conviene direttamente scrivere a Michael che non possiamo andare alla festa, sempre che senza luce riescano a festeggiare," commento, leggermente dispiaciuta. Non che mi interessasse più di tanto questa festa, ma ero curiosa di vedere i capelli di Michael.
"Oh, capito," dice Calum, riponendo il cellulare nella tasca dei pantaloni. "Allora i tuoi genitori torneranno fra poco," commenta poi, ma io scuoto la testa.
"No, il collega di mio padre vive fuori città, quindi credo che saremo costretti a stare da soli, al buio e, come se non bastasse, con i capelli bagnati," sbuffo, pensando già al mal di testa che mi verrà non appena si saranno asciugati da soli.
Nascondo di nuovo il contatore e, dopo un 'carino' piuttosto ironico di Calum per il mio quadro, torno in camera. Afferro dall'armadio le prime cose che mi capitano fra le mani e mi cambio velocemente in bagno, per poi sdraiarmi sul mio letto.
"Cosa facciamo?" chiede Calum, evidentemente non molto intenzionato a seguire il mio esempio.
"Dormiamo," rispondo semplicemente e lui sbuffa, indicando con un cenno la sveglia digitale sul mio comodino che indica ancora un orario abbastanza ridicolo per anche solo pensare di dormire sul serio. Non ho di certo sonno, ma almeno non dovrò sorbirmi il mal di testa che mi aspetta a braccia aperte se invece resterò sveglia. "Be', cosa pensi di fare senza elettricità?"
Calum ridacchia. "Non hai proprio fantasia," commenta, ma non mi lascia il tempo di replicare in alcun modo. "Per fortuna, io ho un'idea."
N/a: okay, molto probabilmente qualcuno di voi si aspettava il capitolo sulla festa ma, mi dispiace, sarebbe stato troppo scontato raccontare le solite cose (tipo che arrivano alla festa, Calum inizia a strusciarsi addosso a qualche ragazza, Sara diventa una iena isterica e gelosa e finiscono con una pomiciata stratosferica in cui si dichiarano amore eterno). Perciò ecco che arriva un black-out totale e la festa salta (che peccaaaaato), anche se il prossimo capitolo è uno dei miei preferiti e spero che possa piacere anche a voi.
Un bacio xx
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Group Chat || Calum Hood
FanfictionÈ iniziato tutto con uno scambio culturale, una chat di gruppo e un ragazzo che voleva essere chiamato Culetto Sexy. ● "Non vi azzardate a farvi ingravidare. Nemmeno da qualche neozelandese da strapazzo, Sara Fumagalli," specifica questa volta. "Se...