Arrivo a casa di Veronica totalmente distrutta dopo venti minuti passati a cambiare qualcosa come tre metropolitane e mezz'ora sul pullman diretto al paesino sperduto nel nulla in cui abita. Ad essere sincera, avrei preferito di gran lunga mettere ancora a soqquadro la mia stanza, per poi riordinarla, anche perché ho rischiato come minimo due volte di rimanere incastrata fra le porte della metro, con metà corpo all'interno e metà all'esterno del vagone.
Suono il campanello di casa Manetti e dopo neanche un minuto il portone si apre, rivelando la figura snella della madre di Veronica.
"Finalmente sei arrivata, Sara! Temo che Veronica stia per impazzire," mi accoglie, sorridendo, e io mi concedo una risata a spese della mia migliore amica.
"Allora vado subito ad aiutarla," le rispondo, per poi salutarla e avviarmi in fretta verso la camera da letto di Veronica. Apro la porta senza neanche bussare, così da godermi l'espressione di puro spavento che attraversa il suo viso quando si accorge della mia presenza. "Buon pomeriggio, Miss Disordine!" la saluto e lei mi rivolge un'occhiata da brividi. Woah, qualcuno qui non è proprio di buonumore.
"Non ho niente da mettere," si lamenta, per poi buttarsi sul letto e affondare la testa nel cuscino per soffocare un urlo di frustrazione.
"L'hai già detto circa un'ora e mezza fa," le ricordo, appoggiando il sacchetto con le mie cose per terra e avvicinandomi a lei. "Vai a farti una doccia e qui ci penso io."
Mi rivolge uno sguardo ricco di riconoscenza e ripete qualcosa tipo "sei la migliore" per una decina di volte, prima di rifugiarsi nel suo bagno e chiudere la porta a chiave con un sospiro di sollievo.
Io, invece, mi guardo finalmente intorno e quasi mi pento di essermi proposta per dare una sistemata e cercare a Veronica qualcosa da mettere: questa stanza è ridotta in condizioni persino peggiori del casino che regnava nella mia ed è una cosa piuttosto preoccupante. Nonostante questo, decido di non scoraggiarmi e inizio a sistemare nuovamente nell'armadio i vestiti sparsi sul pavimento, osservandoli tutti con occhio critico per decidere quale proporre a Veronica per questa sera. Alla fine trovo un vestito con la gonna a ruota non troppo ampia, di un bellissimo viola e che ho visto solo una volta addosso a lei. Finisco di sistemare e spero di riuscire a convincere Veronica ad indossarlo, altrimenti sarà davvero dura trovare qualcos'altro. Subito dopo mi siedo sfinita sul suo letto e aspetto che finisca di lavarsi, ma dopo qualche minuto inizio ad annoiarmi e decido di distrarmi un po' con il cellulare, trovando qualche messaggio nella chat di gruppo con gli australiani.
Calum: buon compleanno, Leonardo :)
Michael: è il compleanno del mio compagno di scambio?
Michael: e io non ne so niente?!
Michael: be', auguri, amico!Leonardo Giardina: grazie ma... come facevi a saperlo?
Calum: me l'ha detto Sara
Ashton: uh, quindi vi sentite ancora?
Ashton: e comunque auguri!Luke: auguri!
Luke: auguri!
Luke: AUGURI!Michael: ed ecco che arriva Lucas a rompere le palle
Luke ha abbandonato
Michael: HAHAHA
Michael: ce l'ho fattaAshton: riaggiungilo, dai
Michael: mica sono a disposizione vostra
Michael: voi uscite quando vi pare e io devo pure sforzare le mie preziose dita per aggiungervi di nuovo, assurdo!
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Group Chat || Calum Hood
FanfictionÈ iniziato tutto con uno scambio culturale, una chat di gruppo e un ragazzo che voleva essere chiamato Culetto Sexy. ● "Non vi azzardate a farvi ingravidare. Nemmeno da qualche neozelandese da strapazzo, Sara Fumagalli," specifica questa volta. "Se...