È a dir poco incredibile come possano passare in fretta dieci giorni, soprattutto dal momento che ero convinta che sarebbero stati interminabili. Ora, invece, mentre mi preparo di fronte allo specchio per la festa, mi dispiace davvero tanto che domani i ragazzi partiranno per Sydney. Certo, fra una settimana saremo noi italiani a partire, ma temo che non sarà la stessa cosa. Lì hanno i loro amici e le loro abitudini, mentre noi saremo solo quelli dello scambio che restano per dieci giorni e poi se ne vanno per sempre. Ho paura che l'amicizia che abbiamo instaurato in questi mesi possa finire e, se succederà davvero, quel momento è sempre più vicino. E poi, devo essere sincera, in Australia c'è anche Jade: ho come la sensazione che sarà sempre in mezzo alle palle, non so perché. Ieri Luke, che sicuramente ha capito più di quanto fosse necessario, mi ha garantito che le porte di casa sua sono sempre aperte per me e, se Jade dovesse diventare fin troppo invadente, posso dormire a casa sua senza problemi. Anzi, Veronica ne sarebbe felice e persino i suoi due fratelli maggiori, che hanno un debole per le 'italiane bionde e carine', testuali parole. Io gli ho risposto che sono molto onorata della sua proposta ma che, avendo sopportato in casa mia il culo moscio di Calum per dieci giorni, ora è il suo turno di sorbirmi nella sua quotidianità e Jade non è affatto un problema. Ovviamente quest'ultima parte me la sono inventata per far credere a Luke che non mi importi nulla di Calum e della sua ragazza, ma non credo che se la sia bevuta, visto lo sguardo scettico che mi ha rivolto. Subito dopo lui e Veronica, che doveva informarmi di persona della sua impresa ben riuscita a casa di Ashton, sono tornati a casa, lasciandomi a riflettere a lungo, proprio come adesso. Sono rimasta dieci minuti buoni davanti allo specchio con il mascara in mano senza nemmeno accorgermene e, fortunatamente, in questo lasso di tempo Calum non è uscito dal bagno e non ha perciò potuto vedermi in questa ridicola posizione.
Sospiro e finisco di truccarmi, per poi darmi una semplice scrollata ai capelli, che tanto non saranno mai ordinati. Prendo anche in considerazione l'idea di cambiarmi i vestiti, forse troppo semplici per una festa, ma prima che possa farlo Calum esce dal bagno già vestito, profumato e senza un filo di barba: bellissimo, in pratica. Rimango a guardarlo e lui fa lo stesso, prima di sorridere quasi impercettibilmente.
Aspetto che dica qualcosa, qualsiasi cosa, invece si limita a rimanere in silenzio e a guardarmi, come se volesse memorizzare il più piccolo dei particolari. Così, decido di interrompere io il silenzio.
"Andiamo?" chiedo, visto che la mamma di Veronica è già sotto casa ad aspettarci. Benedetta quella donna!
Calum annuisce e mi segue fino al salotto di casa. Mi guardo intorno in cerca dei miei genitori, per poi ricordarmi che hanno spostato i loro turni al lavoro per avere libera la mattinata di domani e poter accompagnare in tutta tranquillità Calum all'aeroporto. Così mi avvio direttamente verso l'ingresso di casa e nel giro di pochi istanti ci troviamo nell'ascensore del mio palazzo ad affrontare i due minuti più snervanti della mia vita. Restare in uno spazio così ristretto con un ragazzo così bello è già abbastanza difficile e il fatto che lui non smetta un istante di guardarmi non rende le cose più semplici. Osserva i miei capelli, il mio collo, le mie mani, persino le mie scarpe, e io darei qualsiasi cosa per sapere che cosa gli passi per la testa.
Quando arriviamo a pian terreno mi fiondo fuori da quella scatoletta con una velocità tale che rischio di inciampare sui miei stessi piedi. Fortunatamente Calum mi afferra in tempo, senza risparmiarsi una risatina divertita, e mi accompagna fino alla macchina della signora Manetti circondandomi la vita con un braccio, proprio come ha fatto mio padre la prima volta che ho indossato un paio di tacchi. Questo gesto così premuroso mi fa battere all'impazzata il cuore e io ringrazio mentalmente la mamma di Veronica e Luke per essere degli incredibili chiacchieroni, così che nessuno possa sentire il mio battito accelerato mentre siamo in macchina.
Perdo persino la cognizione del tempo e, senza che me ne accorga, ci ritroviamo sul vialetto di casa Giardina. Michael e Leonardo ci accolgono con un sorriso che non promette nulla di buono, mentre della musica assordante proviene dall'interno della villa.
Sarà una lunga serata, ne sono certa.
N/a: ho aggiornato presto, wow, mi stupisco hahhaha è che volevo farmi perdonare per il ritardo con cui ho pubblicato lo scorso capitolo e, tra l'altro, non vedo l'ora di scrivere il prossimo.
Incredibile ma vero, i nostri cari amici sono arrivati sani e salvi alla festa. Sinceramente non lo credevo possibile e ho pure pensato di farli rimanere bloccati nell'ascensore ma poi ci ho ripensato, anche perché ho in mente una bellissima idea per il prossimo capitolo e... boh, chi indovina vince una crostatina (?)
Ora vi saluto, al prossimo capitolo xx
STAI LEGGENDO
Group Chat || Calum Hood
FanfictionÈ iniziato tutto con uno scambio culturale, una chat di gruppo e un ragazzo che voleva essere chiamato Culetto Sexy. ● "Non vi azzardate a farvi ingravidare. Nemmeno da qualche neozelandese da strapazzo, Sara Fumagalli," specifica questa volta. "Se...