Prologo

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"Tu e tua sorella siete completamente diverse!".

Quante volte ha già ripetuto questa frase? Quante volte ancora me la ripeterà?

"Impossibile, mamma. Siamo gemelle e quindi sono proprio figlia tua, rassegnati" rispondo ridacchiando.

Mamma mi fulmina con lo sguardo e poi sospira.

"Non so più che fare con te"

"Non credo che rincasare tardi sia un reato perseguibile a norma di legge" osservo ironicamente,

"Dalla legge famigliare si" rettifica mamma.
Ora ho capito da chi ho preso l'ironia che mi contraddistingue da mia sorella Miriam.
Lei è sempre così.... Così seria!
Ha la testa solamente per lo studio e per i libri. Riservata, dolce, sognatrice, non esce mai di casa, tolto che per andare all'università o per studiare a casa di qualche amica. O per andare al parco per leggere i suoi trattati di psicologia.

Ma che palle!

Io, Desireè, sono l'esatto contrario: allegra, vitale, vulcanica, non riesco a starmene tappata buona buona in casa nemmeno se mi legano.

Miriam ed io siano gemelle diverse.

Ma molto diverse!
Lei sogna di diventare medico, io ho mollato la scuola in terza superiore e lavoro in un bar; lei è pacata, riflessiva, timida, io sono la ribelle di casa, istintiva e soprattutto con una gran faccia tosta. Lei si fa venire i dilemmi solo per indossare una maglietta che lascia scoperto l'ombelico, io non ho niente di lungo. Pigiami compresi.

Anche per quanto riguarda la musica siamo molto differenti: lei ama la musica classica, io gli Oasis. Soprattutto sparati a tutto volume.

Quando Miriam va in giro non dimentica mai di lasciare a casa i libri: ogni settimana ne legge uno diverso; io quando esco di casa dimentico spesso e volentieri di rincasare all'orario stabilito dei miei.

"Si può sapere che hai da gridare a quest'ora della notte?" domanda Gionatan scendendo a bere un bicchier d'acqua.

"Prova tu ad addomesticare tua sorella, perché io so non più che fare" spiega velocemente mamma mettendosi a sedere su uno sgabello.

Gionny mi guarda sorridendo con l'espressione che abbuona tutte le marachelle che combino.

"Desy..." mi riprende dolcemente.

Gionatan è il fratello maggiore di quattro anni. Quello con la testa sulle spalle, ma che alla mia età era esattamente uguale e me. E quindi mi chiedo: Miriam, da dov'è saltata fuori?

"Non ti sembra di esagerare? Non ha fatto nulla di male, si stava divertendo" mi difende lui ed io sfodero la mia migliore espressione da angioletto,

"Non ti ci mettere anche tu, ti prego" supplica mamma distrutta,

"E dai! Anche io alla sua età ero così e lo sai benissimo"

"Infatti. Non lo vedi come sono felice?"

"Però non puoi dire che ti abbia mai creato problemi" aggiunge Gionny sorridendo

"Questo è vero però..."

"Sono mai stato accusato di vandalismi?"

"No"

"Di detenzione di stupefacenti?"

"No!" risponde risoluta mamma "Ma tu perlomeno non hai mollato la scuola".

Sbuffo. E che palle ste argomento.

"Se uno non è portato per la scuola, non vuol dire che da adulto diventi un criminale o sia ignorante. Tante cose non le impari sui libri, ma in strada" ribatte.

Mamma lo guarda senza fiatare. Non può più dire nulla, il ragionamento fila.

"Per stavolta te la sei cavata, Desy, fila a dormire" conclude mamma raggiungendo e salendo le scale.
Poi si volta nuovamente verso Gionny e me.

"Voi due siete due gocce d'acqua. Sei il fratello gemello di Gionatan mancato" afferma ed io sorrido.

"Grazie, sei fantastico fratellone! Saresti un avvocato perfetto" esclamo abbracciandolo,

"Quando serve!" replica lui "Ed ora a nanna! Poi domani mi racconti quello che hai combinato ne?"

"Promesso!"

Apro la porta della camera e appoggio la borsa sulla sedia. Miriam dorme di già. Minimo sarà andata a dormire come le galline.
La stanza è perfettamente divisa in due parti: quella di Miriam è ordinatissima, i suoi preziosissimi libri sono tutti impilati ordinatamente sullo scaffale, i vestiti sono sistemati sulla sedia e così tutte le sue cose.

La mia parte è un completo caos e non so nemmeno dove appoggiare i miei vestiti! Sulla mia parete regnano i poster degli Oasis, le foto con i miei amici sono disseminate in giro appiccicate con lo scotch in maniera improbabile... appena entri sembra la camera della perfetta studentessa. Ma appena volti lo sguardo sulla sinistra sembra di entrare in un altro universo. Siamo proprio l'esatto contrario.
L'unica cosa che condividiamo è il computer fisso. In ordine pure quello perché quando passa Miriam sistema ogni cosa che lascio in giro. Non è che sia svogliata è che nel mio disordine trovo tutto quello che serve. Perché dunque mettere in ordine se poi perdo le cose?

"Che ore sono?"

"Le cinque" rispondo mentre mi infilo il baby doll,

"Come sempre" replica Miriam mezza assonnata,

"Non stavi dormendo?"

"Con mamma che urlava?"

"Di notte sei in grado di fare le battute, chissà perché durante il giorno no?" domando ridacchiando,

"Perché sono una brava ragazza. E le brave ragazze non fanno mai battute!"

"Bella risposta, Mimì" commento mentre mi infilo nel letto,

"E non chiamarmi Mimì! Sai che lo odio!" mi rimbecca stizzita,

"Sì che lo so, Mimì! Buonanotte Mimì!" auguro ridendo e poi mi addormento

Desiree'- c'era una volta l'amore #WATTYS2016 #BetterLove_ITADove le storie prendono vita. Scoprilo ora