Capitolo 11

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I raggi del sole entrano prepotenti dalla finestra arrivandomi dritti in faccia e facendomi svegliare di soprassalto. Un altro giorno è iniziato.

Mi metto seduta sul letto stiracchiandomi, poi cerco di fare mente locale: Ste è in arrivo a San Francisco. Questo è il primo pensiero che mi attraversa la mente e che mi scombussola. Non lo vedo da tre giorni, dalla mia partenza all'aereoporto ma se chiudo gli occhi è come se fosse successo ieri: l'aria sconvolta per la corsa, le sue parole, i suoi occhi lucidi... Sta arrivando qui per me, per dimostrarmi che mi ama veramente.

Ma sarà davvero così?

Ancora non riesco a credergli: mi ha spogliato della corazza che mi ero pazientemente costruita con una facilità incredibile e, con altrettanta semplicità, ha colpito duro mandando in mille pezzi il mio cuore che si stava ancora riprendendo dalla precedente esperienza.


Un lamento proveniente da destra mi riporta alla realtà.

Mi giro lentamente in quella direzione e, con mio grande imbarazzo, vedo Renato completamente nudo che dorme beato.

"Ma che cavolo..."

Dò una rapida occhiata alla camera e mi rendo conto che non è la mia, come altrettanto velocemente realizzo di essere anche io senza vestiti. E, come un flash in una notte buia e tempestosa, ricordo la notte passata.

"No, no, no, no! Dannazione, che cavolo ho combinato?"

Afferro il cellulare di Renato appoggiato sul comodino: le 07.00 di mattina.

Sgattaiolo fuori dal letto recuperando i vestiti sparsi per la camera e mi rivesto, stando attenta a non far rumore. Apro lentamente la porta e con aria circospetta controllo il corridoio: nessuno in vista, posso raggiungere camera mia.

"Ho bisogno di una doccia. Fredda. E di una sigaretta"








ore 08.00

Mantieni la calma Desy, non lasciarti prendere dal panico: è successo e non si deve piangere sul latte versato. Eri in confusione e avevi l'adrenalina a mille per l'arrivo di Ste, ti sei lasciata stregare da Renato e sei andata fuori di testa facendo l'amore con lui

Sorseggio del caffè nero bollente mentre resto in ascolto del mio inconscio che riassume i fatti

E ti è piaciuto un casino. Ne avevi proprio bisogno

Sorrido sull'ultima parte e un brivido di eccitazione percorre la schiena raggiungendo velocemente il subombelico, incendiandolo.

"Non dovrei pensarlo ma.... ci sa fare il ragazzo, eccome se ci sa fare" ammetto a me stessa gongolando di piacere con un sorriso da ebete stampato in faccia.

"Già sveglia?" chiede Chiara entrando in cucina "Buongiorno"

"Buongiorno a te"

"Sei riuscita a dormire?" s'informa mentre si versa del caffè "eri parecchio su di giri dopo aver parlato con Miriam"

"Sì sì, dormito come un sasso" rispondo frettolosamente imbarazzandomi "dove mi porti oggi?"

"Da nessuna parte" risponde Giovanni comparendo "abbiamo impegni universitari stamattina"

Oh merda.

"Non fare quella faccia: staremo via solo questa mattina" mi consola Chiara "per mezzogiorno saremo a casa"

""Si, sempre che Andrea si spicci. Andreaaaaa!" urla Giovanni

"Arrivo, arrivo!" ribatte sbuffando "fatemi bere un goccio di caffè e..."

"Siamo già in ritardo, ne berrai uno durante la strada"

"Ci vediamo dopo, Desy!" esclama Chiara baciandomi una guancia.


"Cazzissimo. Sola con Renato dopo la notte sfrenata. E ora come devo comportarmi? ma perchè mi infilo sempre in queste situazioni, merdissima! Ok, ok manteniamo la calma. Questa è l'occasione giusta per andare a correre in spiaggia. Sì, farò così. Siamo in autunno ma fa un caldo micidiale, quando mi ricapiterà un'altra occasione come questa?"

Mi dirigo rapidamente in camera e mi agghindo come una perfetta professionista della corsa: canottiera sportiva dell'Adidas bianca e azzurra, pantacollant neri aderenti per sopportare meglio l'attrito dell'aria e sneakers azzurrine. Come tocco finale, lego i capelli in uno chignon e sono a posto.

"Ipod preso, playlist pronta e via a scaricare la tensione accumulata"

Oddio, tensione non direi visto che ho i nervi rilassati. Cavolo, ma Renato è davvero fenomenale.. Non si può essere così favoloso, deve essere illegale santi numi!

DESIREè DATTI UNA CALMATA

Sì, giusto, manteniamo la calma interioriore. Perseguiamo con concentrazione l'obiettivo della giornata. Cioè dotarsi di calma Zen: niente e nessuno mi sconvolgerà questa giornata dedicata solo ed esclusivamente a me stessa.

Afferro la maniglia e spalanco la porta pronta per partire inspirando profondamente l'aria.

E per poco non soffocavo alla sua vista.

Merda.

Obiettivo della giornata: andato a fanculo ancora prima di tentare di raggiungerlo.

Desiree'- c'era una volta l'amore #WATTYS2016 #BetterLove_ITADove le storie prendono vita. Scoprilo ora