Desiree'- c'era una volta l'amore #WATTYS2016 #BetterLove_ITA

Capitolo 12

Gli occhi neri come la pece piantonano i miei come ad impedire qualsiasi altro contatto visivo; il sorriso sexy a cui è impossibile resistervi è stampato su quelle labbra calde e morbide; l'inconfondibile profumo "One Milion" arriva alle rapidamente alle narici, inebriandomi. 

Ste, bello come sempre, presenzia davanti a me col suo solito fare: con la sua semplicità disinvolta e disarmante che mi ha colpita la prima volta che ci siamo conosciuti.

"Ciao piccola. Vai di corsa?" chiede squadrandomi da capo a piedi con uno sguardo malizioso

"Cosa... cosa ci fai qui? Come hai fatto a trovarmi?"

"Che ti piaccia o meno" risponde avvicinandosi costringendomi ad arretrare "ti troverò sempre, Desireè"

Quel tono sensuale azzera completamente il mio essere lucida e la testa inizia a girare.

"Ti avevo detto di non farti più vedere" ricordo, tentando di darmi un contegno.

Senza troppi risultati:: anche a ste giro i miei ormoni si sono scatenati

"Vero, ma non ci ho creduto e non ci credo nemmeno adesso"

Man mano che si avvicina, l'eccitazione cresce sempre di più.

Non posso crollare così, non posso.

Trovando una forza a me sconosciuta, stendo il braccio sulla sua spalle per impedire di avanzare ancora.

"Bè, comunque qui non sei il benvenuto. Puoi anche tornartene in Italia perchè non otterrai nulla"

Ste prende il mio braccio e lo posa delicatamente.

"I tuoi occhi mi stanno dicendo il contrario" commenta divertito mentre le guance mi si imporporano.

Cristo, quanto è sexy.

"Ritornerò in Italia solo se verrai con me"

"Non ci penso nemmeno: sto bene qui dove sono".

Non mi muoverò dalle mie convinzioni, cascasse il mondo.

Ste rimane in silenzio a fissare la mia risolutezza, ma questo non significa che sia disposto a cedere.

"Dammi una seconda opportunità, Desireè, e ti dimostrerò che non sono quello che pensi"

"Mi hai illusa, te ne rendi conto?"

"Ti ho già spiegato come stanno le cose. E sì, questo non giustifica il mio comportamento. Ma ti amo Desy, ti amo veramente. Dammi un'opportunità e ..."

"Non sono più interessata a te" interrompo bruscamente "dovevi pensarci prima"

"Dimostramelo" ordina in tono di sfida "dimostrami che quello che mi hai appena detto è vero. Non sei affatto sicura e te lo si legge in faccia: vorresti dire il contrario, ma sei talmente orgogliosa da preferire perdere un'occasione se non è alle tue condizioni"

"Non mi conosci affatto" tuono imbronciata

"Certo che ti conosco, è proprio perchè sei così che mi sono innamorato di te".

La frase mi lascia interdetta, ha fatto il suo effetto.

Gli piaccio così come sono. Proprio così, con tutti i miei difetti e il mio incredibile orgoglio.

"Esci con me stasera" riprende " tutti hanno diritto ad un'altra occasione. Dimostrami che sto sbagliando ed io ti lascerò in pace per sempre"

Resto imbambolata a fissarlo, pensando sul da farsi.

Ste è tremendamente sicuro di se, non ha intenzione di mollare il colpo. Ed io non sono sicura di riuscire a resistere se resta qui ancora per molto. E lui lo sa, maledizione, lo sa.

"Lasciati andare con me, Desy, non te ne pentirai"

Ma in fondo di cosa ho paura? Non sono io quella che ha la coscienza sporca e stasera sarà un'occasione per chiudere definitivamente il discorso.

"Ok, d'accordo" sbuffo infine "hai un'altra occasione, ma è l'ultima"

Ste sorride soddisfatto.

"Stasera al Carnelian Room, alle 22.00. Vestiti elegante".

Senza preavviso, mi passa le braccia lungo ai fianchi tirandomi a se. Le nostre labbra sono così vicine che le mie ardono dal desiderio di baciarlo e, come se mi avesse letto nel pensiero, incolla le sue labbra alle mie. Istintivamente dischiudo la bocca e lo lascio baciarmi.

poi ritorna a guardarmi.

"A stasera, piccola".

Richiudo immediatamente la porta appoggiandomici sopra.

"Desireè, sei una cazzona fatta e finita!" esclamo ad alta voce mentre mi passo una mano sulla fronte.

"Sono felice di sapere che lo sai anche tu".

Brividi di terrore attraversano la schiena: dritto davanti a me, con solo i pantaloncini addosso, Renato mi guarda con occhi inquisitori che scintillano di rabbia.

Di cosa ho paura? la risposta alla domanda di prima è: affrontare Renato.