Portai Dafne nel mio appartamento sull'Olimpo, di nascosto, sia chiaro, e non per fare cose, ma solo perché non sapevo dove lasciarla. E non volevo che il caro papà mi scoprisse, ehm ehm.
Per il breve tragitto lei stette in silenzio, con lo sguardo basso. Io mi limitai a canticchiare di tanto in tanto e a sbuffare, se ripensando a ciò che aveva detto.Insomma, come si fa a dare dell'idiota ad uno come me?
Non mi ero accorto del tempo che era passato. E intanto la luna era tramontata, e ciò significava due cose.
1), toccava a me trainare il sole.
2), guai in vista: Artemide.
Già, la mia sorellina mi sarebbe venuta a svegliare di li a poco, tanto era convinta che non mi sarei alzato da solo.
"ALZATI, SFATICATO" avrebbe urlato, ma sicuramente NON quella Mattina.
Mi voltai verso Dafne, che mi guardava smarrita.
-Bene, io ora devo andare ma sarò di ritorno per pranzo, tanto faccio in fretta di solito, a meno che non trovi traffico sulla 5th Avenue... ah, quando torno devo spiegarti un po di cose, eh.-
Annuì sconcertata. Io scossi un paio di volte la testa.
-Mi raccomando, non uscire, potresti incontrare qualche dio ed essere uccisa brutalmente. O potresti incontrare mio padre, che ci avrebbe provato con te ed Era ti avrebbe uccisa altrettanto brutalmente, e davvero, non sporgerti che potresti cadere e spiaccicarti, quindi morire. Tutto chiaro?-
Spalancò gli occhi.
-Ehm, penso di si.- mormorò, lasciandosi cadere sul MIO letto.
Oh, da quanto non mi adagiavo su di te, unico grande morbido amore...
Ah.
Mi sono perso. Eravamo?
Ah, già.
Uscii, girando in corridoio, e andai a sbattere contro il mio secondo problema.
Si, proprio lei: la mia sorellina Artemide.
-Come mai già sveglio, fratello?- chiese, con una punta di sarcasmo.
-Beh, dovrò pur iniziare a svegliarmi presto, no?- risposi, indietreggiando fino la porta.
Lei lanciò un'occhiata dietro di me.
Mi spostai, per coprirle la vista.
-Chi c'è lì dentro?- chiese.
-Nessuno! Perché dovrebbe esserci qualcuno?- risposi, allarmato, appoggiandomi allo stipite.
-Lo ripeterò. Apollo, chi tieni in camera tua?- Mi puntò un dito contro il petto.
-Chi c'è?-
-NESSUNO!- sbottai, passandomi una mano fra i capelli. -Sorellina, mettiti l'anima in pace.-
-Non chiamarmi "SORELLINA". Siamo gemelli.-
-In realtà... siamo nati in luglio, ricordi?- alzai le spalle.
Cercavo di prendere tempo.
Non. Doveva. Entrare.
Ma purtroppo Artemide è Artemide.
Sbuffò irritata.
-Che grande idiota sei.-
MA ERA PER CASO LA GIORNATA DEL "DAI DELL'IDIOTA AD APOLLO"?
IO DICO, PF.
Mi parai di fronte la porta, deciso a non farla passare.
Ma la mia sorellina era minuta, e riuscì ad entrare comunque.
Non fu bello.
Appena la vide... Dafne strillò.
Artemide la guardò. E strillò.
Io, non sapendo che fare, strillai.
Artemide mi scoccò un'occhiata assassina mentre mi faceva cenno di uscire dalla stanza. Della serie: "Ora. Immediatamente. Fuori."
La seguii.
A quello sguardo, perfino io, il fratello (più figo, bello, eccetera) non riuscivo ad oppormi.
-SEI PAZZO PER CASO?!- mi urlò una volta fuori.
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One More Life ||Apollo&Dafne
RandomCosa c'è di meglio nel rivivere la storia? Specialmente se è la propria. Molti non saranno d'accordo, certo, ma per essere un essere immortale, come me, beh... È ancora più bello. Più bello, e più importante. Per non dimenticarsi del tempo passato...