-Per prima cosa, sai dove si trova l'alloro-Dafne?-
-In Grecia, suppongo. Ma quando ci siamo spostati qui in America non so dove sia andato a finire...-
-Cioè, fammi capire: la stai cercando te, e non sai dove sta? Ma ripassa domani, quando avrai fatto ricerche più accurate. Io ho ben altro da fare, Apollo.- disse, puntandomi l'indice contro.
-Okay, ti farò sapere.- sbuffai e uscii diretto i miei appartamenti.
Perché mai si dirà al plurale? In fondo è uno solo. Bha. Le cose che non capirò mai.
In ogni caso, quel pomeriggio mi dedicai alla ricerca del "magico luogo dell'alloro" intanto mi distraevo a creare raggi del sole e a farli scontrare e tessere fra loro.
Perché si, io posso farlo. Posso fare tutto, sono io. (*😏*)
Ed è una figata, se posso dirlo.
Insomma, gira che ti rigira mi ritrovai con un piccolo sole fatto di luce.
Come abbia fatto?
Non lo so. Ma io sono fab, insomma. E in mano avevo questa luce solidificata a forma di sole. Sorrisi soddisfatto, ma poi mi ricordai che dovevo concentrarmi.
-MA PERCHÉ MI DEVO DISTRARRE SEMPRE?!- urlai al vuoto.
Il vuoto non rispose.
Wow.
Nonostante ciò, mi venne un'idea luminosa.
Sporgenza, fiume, bosco, alloro. Dovevo cercare un posto in America con un fiume, una rupe, un bosco et voilà, ecco trovato il mio alloro. Con la mia memoria da GPS (ehi, che ci volete fare? Ogni mattina guido il sole, mi sarò memorizzato qualcosa.) cercai un posto come quello.
E lo trovai. UN PUNTO PER APOLLO! Era nel parco di Yellowstone, nel Wyoming. Ci ero passato sopra milioni di volte, ma non me n'ero mai accorto. Schioccai le dita.
-Trovato- sussurrai, iniziando a cantare una canzone di Hozier, "Arsonist's Lullabye".
Che in realtà non c'entra molto con la storia dell'alloro, o in generale con quello che stavo facendo, ma in fondo era carina, aveva una buona musicalità e...
Uff, dov'ero rimasto? Mi sono distratto di nuovo.
Ah, si.
Insomma, decisi che il pomeriggio seguente sarei andato da Demetra, per informarla della mia gloriosa scoperta.
Quella sera stessa, però, mi imbattei nel mio primo, grande, problema: mio padre, il re del cielo, signore delle aquile, il grande e potente *coff coff* Zeus.
Oh si. Era <ed è tuttora, credetemi> un gran rompiscatole.
Mi salutò.
-Ciao, figlio.- disse. Miei dei, l'affetto regna sovrano.
-Ehi pa'! Come butta?- chiesi io. Allora, mettiamo in chiaro una cosa: io devo essere al centro dell'attenzione, sempre. Ci sto male, per me è vitale. VI-TA-LE. Ma in casi come questi è meglio sviare il discorso, non si sa mai che d'un tratto il caro paparino divino decida di farsi i fatti miei.
Non che non se li faccia. Anzi. Io sono un libro aperto. Ma non sempre.
Parlammo solo di lui. Il che era un bene, ma era anche terribilmente brutto.
Davvero, come fanno i timidi a sopravvivere?
Rimasi lì intrappolato per molto, troppo tempo. E decisi una cosa:
Non doveva assolutamente sapere del mio piano.
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One More Life ||Apollo&Dafne
DiversosCosa c'è di meglio nel rivivere la storia? Specialmente se è la propria. Molti non saranno d'accordo, certo, ma per essere un essere immortale, come me, beh... È ancora più bello. Più bello, e più importante. Per non dimenticarsi del tempo passato...