Capitolo 16: Strumenti musicali.

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Quando scendemmo dal sole, era ancora indignata.
Perché, poi, rimaneva un mistero, dato che per tutto il viaggio era stata più o meno trattabile.
Non mi rivolse la parola.
Comparimmo in camera mia, visto che cercavo di farla uscire il meno possibile.

Ammetto che l'idea di portarla a "lavoro" con me non sia stata proprio una delle mie idee migliori, con Zeus che premeva per avere un'altra scusa per punirmi; in effetti, era anche abbastanza contraddittorio il fatto che dicessi di non volerla far uscire, mentre poi ha fatto il giro del mondo con me.
Viva la coerenza, ma andiamo avanti.
-Puoi anche parlare, eh. Non è che ti infilzo con una freccia.- Puntualizzai, mentre passavo nell'altra stanza.
-Non voglio parlare con te, forse?- ipotizzò lei, mentre si sedeva sul letto.

Scossi la testa, esaminando le pareti piene di strumenti musicali.

Violini, chitarre, triangoli, lire, pianoforti: qualsiasi cosa io ce l'avevo, e la sapevo suonare alla perfezione.
Anche lo strumento più strano.
Ah, la musica.
Ah, la mia favolosità. (What?)

Sospirai, prendendo un violino.
-E in base a cosa non vorresti parlare ad un tipo affascinante come me?-
Iniziai ad accordare il violino.
-In base al fatto che hai una mente perversa e... Un attimo, cos'è questa musica?-
Dafne saltò giù dal letto, raggiungendomi di là.
-Che roba è?- chiese indicando il violino.
Sorrisi, senza dire una parola. Anche perché se no mi deconcentravo, e non era una cosa positiva.
Con uno schiocco di dita, lo strumento prese a suonare da solo, a mezz'aria.
-Quello, mia cara Miss Alloro, era un violino. Sai, si suona.- le risposi, mentre mi allungavo per prendere una chitarra.
Lei sfiorò i tasti del pianoforte. D'un tratto, ne premette uno.
Il suono si diffuse, e lei si ritrasse, intimorita.
-Guarda che non ha i denti, eh. Puoi toccarlo, non ti morde.-
Riallungò la mano, mentre io passavo a suonare le note del ritornello di "How to save a life" dei The Fray.

La situazione era questa, più o meno.
-Where did I go wrong? I lost a friend, somewhere along in the bitterneeeeeess and I would have stayed up with you all night, had I know HOW TO SAVE A LIIIIFE- cantavo, o meglio urlavo io, mentre suonavo la chitarra.
Dafne premeva tasti a casaccio, cosa che mi faceva drizzare i capelli in testa.
La musica e quella ragazza NON andavano propriamente d'accordo, si può dire.
Quindi, stringevo i denti e posavo la chitarra, e nel frattempo Dafne era passata all'esaminare il resto degli strumenti.
"Ti prego, <chi pregassi in particolare, rimane un mistero> fa che non tocchi, anzi, che non noti nemmeno il mio strumento preferito..." pensai, mentre si avvicinava pericolosamente alla lira.
Dopotutto, rimaneva il mio primo, vero, unico amore; ahem, volevo dire che il suo suono si era legato indissolubilmente a me. What?
Se poi mi dite in che cassio di modo sto parlando, o cosa io stia blaterando, mi fate un favore.
Dicevo.
Naturalmente, Dafne andò dritta verso la lira. *Much logic*
-Ecco, te pareva- sussurrai, lasciando la chitarra a duettare in solitario col violino e raggiungendo la pestifera ragazza.
Troppo tardi; tra milioni di oggetti, lei aveva preso QUELLO in mano.
-Wow! È la lira? È quella originale? Come si suona?-
Sbuffai.
-Posala. Ora. Immediatamente. Non lo ripeto.-
-E va bene, mister Perfettino.-
Alzò gli occhi al cielo e sbattè la povera lira sul ripiano in legno, ma quella scivolò e BUM.
PER TERRA.
IN PEZZI.
Nota numero 394: non uccidere Dafne.
-Ops- si strinse nelle spalle lei, mentre mi guardava con quegli occhioni.
"CALMO" mi dissi.
-TI AVEVO DETTO "FERMA"!- sbottai, invece.
Fece una faccia da *SorryNotSorry* mentre passava allo scaffale dopo.
"Perché a me?" mi chiesi, esasperato.
"C'è un motivo valido?"
-Ma stanno continuando a suonare da soli quei due?-
Dafne interruppe il filo molto <poco> logico dei miei pensieri, indicando violino e chitarra che avevano continuato a suonare la canzone.
Sorrisi, e annuii.
-Comunque canti bene.- disse, con noncuranza.
E grazie al corvo imperiale, sono il dio della musica. Parliamone.
-Lo sapevo.- precisai, prendendo posto su uno sgabello.
-Ma dimmi, ora. Tu sai cantare?-

One More Life ||Apollo&DafneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora