Capitolo 31: Picchiano il povero piccolo me.

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Una volta dopo aver annuité e balbettato qualche decina di "si" e di "scusami" ed essermi tirato su in imbarazzo; e dopo che le si fosse alzata e su fosse spolverata i jeans con estrema calma, mi azzardai a sorridere e a chiederle come stesse.

Non fu la migliore delle mosse.

-Le due parole 'sei mesi" non ti sono state chiare prima? Sono stata di schifo, se non l'avessi ancora capito. -
-Sei stata?-
-Sono stata. Poi tua figlia mi ha aiutata.- guardò la mia espressione confusa (ho tante figlie) e si affrettò a precisare.
-Helen, intendo. - proseguì. -È praticamente diventata mia sorella. Era abbastanza arrabbiata con te; ma è da quando mi è venuta a trovare a Natale che si è quietata un poco. -

Le sorrisi.
Lei mi guardò ed emise qualcosa a metà fra uno sbuffo e un sospiro, come se fosse stata costretta a farmi da babysitter.
Io mi mordicchiai il labbro, iniziando a sentirmi a disagio.

Forse, come aveva detto Helen, era troppo tardi.

Ma lei era la mia Dafne! Lo era ancora, e questo non era cambiato; come non era cambiato il mio amore per lei.
Dovevo riuscire a riavvicinarmi, insomma.
Poi, pensai che se aveva iniziato ad odiare non aveva motivo di tenere il mio ciondolo. Di conseguenza, avevo ancora una possibilità!

-Lo hai ancora?- chiesi, indicando il sole che le brillava debolmente sul petto.
In un gesto istintivo si portò una mano al ciondolo stringendolo fra le dita, quasi a proteggerlo.
-C... certo. Perché? - balbettò, aggrottando la fronte.
Feci spallucce.
-Perché sembri tanto arrabbiata con me, e quindi...-
Un altro sbuffo.
-Oh, ma va'! Potrei anche odiarti con tutto il mio cuore, ma non cambia che è un bel ciondolo e che ha un significato.-
-E quale?-

Tacque per un secondo prima di rispondermi, come se la sua risposta potesse incriminarla, come se dovesse riflettere e scegliere accuratamente le parole per evitare di dare impressioni sbagliare, quasi per evitare di dire la verità.
Ebbe un ulteriore attimo di esitazione quando fu sul punto di parlare, poi alla fine lo disse.
Una frase semplice che avrebbe potuto essere anche veritiera, ma che i suoi occhi tradivano, rivelando un'altra risposta, che stava per dire ma per la quale ha cambiato idea all'ultimo secondo.

Come sono poetico.
Ho questa vena... Mh, chissà, dose perché sono il dio della poesia.

-Mi ricorda della mia nuova vita in confronto alla vecchia. Non so dire se sia meglio questa o quella di prima, ma ad ogni modo mi rammenta che sono viva e che non sono più un arbusto. In un certo senso sono rinata, come da il sole ogni mattina.-

Parlando di sole, un quel momento cominciò a diluviare.

Chirone, cavoli, ti sembra il momento di annaffiare le fragole?

-Eh, fantastico. - commentai.
Appoggiai una mano sulla sua spalla, prima che fuggisse via.
E feci una delle tante cose sassi che faccio, cioè creare una specie di aura di calore, che asciugò quello che di noi si era bagnato e si allargò ad impedire alla pioggia di cadere dove eravamo noi.
Si, tipo ombrello.

Mi guardò leggermente contrariata.
-Non possiamo stare qui fuori dalla tua Cabina per sempre. Entriamo? -
-No, non è... ehm, consigliabile.-

C'erano quei due che si slinguazzavano, e che probabilmente erano passati ad altro (sono dettagli, non vado oltre. Ci sono dei bambini.). E tutto ciò non era roba per gli occhietti delicati di un altro millennio di Dafne.
Non era consigliabile no, entrarci.

-Le Cacciatrici ci sono?-
Dafne scosse la testa, e poi io annuii.
-Se vuoi stare al caldo, o comunque all'asciutto, e se è parlare anche un poco, possiamo andare lì. -
Lei annuì, mormorando un "okay, andiamo."

La Cabina 8 era triste quando non c'era nessuno.
I muri argentei davano sensazione di freddo, di vuoto; questo era accentuato dalla poca ed essenziale mobilia del tutto priva di gingilli.
I pochi decori presenti non rallegra vano la situazione, ma la ampliavano e trasmettevano una solitudine straziante.
Dafne si sedette su un letto, facendo cigolare le molle. Fuori, intanto, il diluvio imperversava, e la pioggia batteva sul vetro, scivolando copiosamente in rivoletti verso il davanzale.
Io mi appoggiai al muro.

Non avevo intenzione di dirle esplicitamente "Mi sei mancata, tutto questo tempo senza di te è stato uno strazio" e smancerie varie, ma dovevo farglielo capire, in qualche modo.
Era di vitale importanza che comprendesse che non era mia intenzione farla soffrire e blablabla, peggio del conte Dracula in "Hotel Transylvania"

La guardai, sorridendo, e incrociai le braccia sul petto.
Lei mi guardò a sua volta, e tiro su le gambe incrociate sul letto.

Dopo tre secondi di silenzio assoluto j cui ci fissando intensamente, esordimmo all'unisono con un:
-Perdonami.-
Poi scoppiammo entrambi a ridere, e du una delle gioie più grandi sentirla ridere di nuovo, vederla felice.

-No, sul serio. Non lo sentirai più dire, quindi ritieniti fortunata perché sei l'unica a cui lo dirò. Hai ragione. Ecco, vedi?-
Lei mascherò un'altra risata. io sorrisi a mia volta e ripresi.
-Hai ragione, sono stato stupido. Contenta?-

-Sì, forse.- Fece spallucce r scese dal letto venendomi accanto.

-In ogni caso,- ricominciai io, -Non mi hai ancora detto se mi hai perdonato o no.-

Mi girai verso di lei, così da avercela di fronte. Le posai una mano sul fianco, tirandola a me, in un mezzo abbraccio.

Lei sorrise.
Per poi tirarmi un calcio negli stinchi e immediatamente dopo un pugno sul naso.

Mi allontanai gemendo, e tastandomi il naso per constatare la sua dubbia integrità.

Dafne rise allegramente.
-Vedi, passare sei mesi in un campo d'addestramento per semidei da' i suoi frutti. E comunque si,- aggiunse, vedendo l'occhiataccia che le stavo scoccando, -A questo punto posso dire di averti perdonato.-

||Nota autrice:

EBBENE SI, SONO ANCORA VIVA!
Miei dei è stata una settimana da incubo.
Lunedì era il mio compleanno, martedì ho scoperto che quello che mi piace è fidanzato e che per tutto questo tempo mi ha illuso, o forse sono stata io ad illudermi, ed oggi si è riaperta una speranza con lui.
Tra poco ho gli esami, quindi potrò essere molto meno attiva del solito.
I'm sorry.
Anyway Ecco il vostro capitolo. GIÀ.
dopo più di una settimana.
*va a vergognarsi in un angolino*

-EllyOBrien💕

One More Life ||Apollo&DafneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora