Esatto; al Campo Mezzosangue non c'ero andato solo per salutare Will ed Helen.
Dovevo parlare con il direttore del Campo, Chirone, di questioni per me alquanto... spiacevoli.Il caro, vecchio centauro allena-eroi era sul portico della Casa Grande, ad osservare il Campo che si estendeva sotto i suoi zoccoli, ehm.
Quando mi vide sorrise cordialmente, e chinò leggermente la testa. Sorrisi a mia volta, mentre lo raggiungevo.
-Divino Apollo- salutò con rispetto.
Che bravo, altro che i giovani d'oggi.Ma, io gradirei molto sapere PERCHÉ tutti si ostinano à chiamarmi "Divino Apollo"; cioè, dai.
È vero quello che dice il mio portachiavi:
"C'è un Sunnydale in ciascuno di noi".-Chirone- risposi al suo saluto.
-Qual buon vento ti porta qui, Apollo?-Sospirai.
Diamo il via alle conversazioni scomode.-Devo chiederti una specie di favore...- mormorai, quasi di malavoglia.
-Chiedi pure, non farti problemi.-
-Beh, ecco...- lo guardai, e mentre meditavo sulle parole che dovevo mettere insieme per formulare la mia richiesta, lui mi rivolse un sorriso caldo, paterno. Più paterno di tutti quelli che mio padre Zeus mi avesse rivolto in 4000 anni messi insieme e moltiplicati per cinque.
Un sorriso che mi trasmetté una sorta di coraggio nel dire ciò che dovevo dire.
E lo feci; parlai.-Ho bisogno che ospiti una ragazza qui, al Campo. È abbastanza veloce, cioè, credo sia messa bene in quanto prestanza fisica. Poi, ehm, non è una semidea. Ma non è una ninfa, né una mortale. È qualcosa... che non so neanche io. Puoi farla stare ovunque tu voglia, che sia nella mia Cabina o dai figli di Ermes o chessoio, ammesso che rifiuti la richiesta di mia sorella. Basta che rimanga qui. -
"Al sicuro" aggiunsi tra me e me. "Da me e da mio padre."
Non espressi il pensiero in parole.Chirone sembrò valutare la richiesta.
-Non è che potresti dirmi qualcosa di più...?-Annuii, lento.
-Deve avere sui 17 anni, quasi 18, credo.-
-Credi?-
-Non lo so con certezza. Fino poco tempo fa era un alloro. Il suo nome è Dafne... ma a questo punto penso tu lo abbia già capito.-Stavolta fu Chirone ad annuire, grave.
-Scommetto che è opera tua.-
-Mia e di Demetra, si.-
-Anche Artemide?-
-Anche Artemide.- confermai.
-Ed è qui perché...?-
-Perché... devo tornare a fare il dio, non posso più correre dietro a lei tutto il giorno, rimediare ai suoi casini, guardarla e sospirare e dirmi che in ogni caso ne è valsa la pena e...-
-Capisco. Vai avanti.-
-E voglio proteggerla. Da me e da mio padre. - L'avevo detto. -Sull'Olimpo per lei è pericoloso. Soprattutto con il Grande Capo che pattuglia e che la potrebbe trovare da un momento all'altro, e sai cosa potrebbe farle. -Fino a quel momento avevo tenuto i miei lucenti occhi azzurri ( quasi bagnati di lacrime) fissi in quelli riflessivi del centauro; allora li volsi lì, verso il campo da basket, dove scorsi due teste di capelli scuri arruffati.
Quella con i capelli tagliati corti era sicuramente Helen; si riconosceva anche da come si muoveva.
L'altra era Dafne, la mia Dafne.
Che si guardava intorno spaesata, ma tutto sommato con il sorriso altezzoso e la testa bene in alto.
Le due sedevano a bordo campo, ad osservare la partita in corso.
Mi persi nell'osservare i movimenti dei loro capelli, mossi dal debole venticello estivo che soffiava.-È lei?-
Chirone mi riscosse dalla mia momentanea paralisi.
-Sì.- sorrisi, provando una sorta di tenerezza: Dafne era una parte importante della mia vita; lo era stata e lo era in quel momento.
-È quella con i capelli lunghi e spettinati. Quella che sorride ma non sorride, che osserva, che medita. Quella meravigliosa.-Chirone sorrise.
Aveva intuito la mia, ehm, cotta per Dafne.-Capisco perfettamente. Beh, che dire. È la benvenuta fra noi. Le cercherò un posto, ma puoi star tranquillo: finché sarà sotto la mia protezione, non le succederà niente di male.-
Mi rasserenai.
Non era stato così brutto.
Ma avrei avuto il tempo per sentirmi in colpa più tardi.Difatti, passi pressoché impercettibili percorrevano il prato alle nostre spalle.
Due Cacciatrici comparvero come fantasmi al fianco del muro, serie.
-Grazie ancora, Chirone. Devo andare, uhm, a svolgere una faccenda.-
-E di che? Dovere. È stato un piacere, come al solito.- risposeIo mi avvicinai in fretta alle due Cacciatrici.
-Salve, Divino Apollo.- iniziò quella più alta di un paio di centimetri. -Ci manda la nostra signora Artemide.-ECCHELELÀ, VEDI.
CI SIAMO.-Il tempo per scegliere è scaduto.- proseguì l'altra. -La nostra signora vuole la risposta di Dafne.
||Nota autrice:
AMATEMI
Ho un altro capitolo pronto, ma diciamo che forse vi faccio soffrire e aspettare, MUAHAHAHAHAHAHAHA
mi sento perfida.
Anyway,
Sono la persona più triste della terra, stasera.
Mi vorrei gettare dalla finestra.
Mi sento da schifo, cavoli. Mi sento impotente, e odio sentirmi impotente...
Ah, voglio tornare a deprimermi ascoltando "Chasing cars"...
Buonanotte...
~EllyOBrien💕
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One More Life ||Apollo&Dafne
De TodoCosa c'è di meglio nel rivivere la storia? Specialmente se è la propria. Molti non saranno d'accordo, certo, ma per essere un essere immortale, come me, beh... È ancora più bello. Più bello, e più importante. Per non dimenticarsi del tempo passato...