Capitolo 7: NESSUNO. MI. INSULTA.

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Osservò la mia mano come se avesse i denti.
-Ma cosa mi dice che posso fidarmi di te?-
La squadrai. Sorrisi, ritirando la mano in tasca.
-Nulla, in effetti. Te lo dico io, che puoi fidarti. Ma se preferisci per caso rimanere qui... allora ci ve...-
-ANDIAMO!- esclamò allarmata. Allargai il sorriso, visibilmente soddisfatto.
Sono proprio un genio. Che dire.
Mi avvicinai, prendendola delicatamente per il braccio. La sentii sussultare.
Effettivamente, non che 3000 anni fa ci si toccasse così spesso.
Mmmmmh... beh, su questo mi sbaglio, ehm. Ma la faccenda è complicata.
-Allora, ti va di raccontarmi la tua storia, Miss Alloro?- chiesi. Non che non la sapessi, anzi. In realtà volevo sapere tutto quell'ambaradam dal suo punto di vista.
-La...La mia storia?- ripeté, incerta.
-La tua storia.- annuii.
Dafne iniziò a raccontare, a bassa voce.
-Io ero una Naiade. Cioè, sono. Vivevo...- esitò. -felice con le mie sorelle... e mio padre.
Un giorno però, ero nei pressi del fiume che mi aveva dato la vita...-
-Okay okay. Passiamo avanti, che dici?- buttai lì.
Mi guardò come se avessi i capelli fucsia a strisce verde mela.
-D'accordo, nessun problema.- rispose confusa.
-Un giorno un dio molto stupido ebbe la scellerata, pazza, idiota idea di innamorarsi di me. Era il dio Apollo. Era... bello. Ma molto, molto stupido. È per colpa sua se sono diventata un alloro.- strinse i pugni. -Che grande idiota.-
WOWOWOWOWOWO.
FERMI TUTTI.
COSA HAI DETTO, TESORO?
Nessuno mi insulta. Anche perché si ritroverebbe una freccia nel naso in meno di 2 secondi. Nessuno. Mi. Insulta.
NES-SU-NO.
Per la seconda volta in 10 minuti, mi dissi di calmarmi. Di respirare.
"Non ucciderla... non farlo... buono, calmo, non carbonizzarla... trattieniti..."
Un buon inizio, direi.
Iniziai a fumare. No, non fumare in quel senso: fa male. Intendo proprio fumare.
Mi scaldai, nel vero senso della parola: emisi calore, tanto che sembravo una specie di faro, nel buio della notte.
Mi ero arrabbiato.
Oh. Ma solo un po', eh.
-Tutto... tutto bene?- chiese Dafne.
Si liberò dalla mia presa, che penso si fosse fatta abbastanza calda.
La guardai, con gli occhi che mandavano lampi. Mentalmente mi appuntai di trattenermi.
"RES-PI-RA."
Sì allontanò di un paio di passi, guardandomi preoccupata. Poi impallidì di colpo.
-Oh... tu...- balbettò
-SÌ, SONO IO.-
-Io... tu... m-m-m-mi dispiace... non era mia intenzione! Non mi uccidete, vi prego!- Forse fu la sua espressione a farmi sbollentare.
Sembrava atterrita. Era sul punto di scoppiare a piangere. Mi ricordai di cosa aveva detto Demetra:
'Sii gentile'.
Mi calmai di botto. La temperatura calò, mentre tornavo di un colorito... ehm, normale.
Le sorrisi amabilmente.
-Tutto a posto, tesoro.- annunciai, mentre l'ultima spirale di fumo si perdeva nella notte.
-Davvero, non è successo nulla.-

No, non era vero.
Non. Era. Tutto. A. Posto.

Mi guardò timorosa.
-In ogni caso. Continuiamo, o no?-

One More Life ||Apollo&DafneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora