Beleth

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Il pomeriggio a casa non faccio che pensare alle parole di James, a come lentamente mi stia invaghendo di quel ragazzo e con quanto troppo poco tempo. I giorni iniziano a scorrere e ogni giorno noto nuovi dettagli che mi colpiscono sempre di più. Questa mattina a scuola ho avuto occasione di vedere che ha un grande talento nel disegno,infatti avendo sentito un fruscio,ho notato che gli erano caduti degli abbozzi, abbozzi di una figura angelica alata, sfumata ai bordi, come se fosse ormai solo un lontano ricordo, ma talmente bella da far mozzare il fiato, sinuosa ed elegante, con lunghi capelli che le circondavano la schiena e le magnifiche ali aperte, e lo sguardo seducente e giocoso da sopra la spalla. Mentre glieli ho restituiti, le nostre mani si sono sfiorate appena, ma subito ho sentito come una scintilla lungo tutto il braccio . Al termine dell'ora mi affretto verso la mensa, per prendere da mangiare prima che si crei un affollamento, odio non riuscire a respirare e sentirmi come una sardina in trappola, preso il pranzo me ne vado nell'unico angolo in cui posso rimanere sola senza dar fastidio a nessuno. Alzando gli occhi, noto che James appena entra nella sala, non si sente a suo agio osservando la lunga fila, ma con compostezza attende il proprio turno, con gli occhi di tutti puntati addosso e con le ragazze che fanno a turno per parlargli anche se raramente se ne vanno soddisfatte. Preso il pranzo, lo vedo cercare un posto isolato e vedo chiaramente il suo sguardo fermarsi sulla scaletta dove sono seduta. Mi viene incontro con un sorriso sghembo e fermatosi di fronte a me, ormai rossa come un peperone, chiede se si può sedere, e avendo praticamente perso l'uso della parola riesco solo ad annuire. "Allora" inizia sciolto " come mai temi tanto i lampi? ho visto che ogni volta che dalla finestra si levava un bagliore, ti rannicchiavi sul tuo banco, come a difenderti " per un attimo rimango spaesata, considerando che probabilmente dovrei sentirmi lusingata dal fatto che ha prestato attenzione alle mie azioni, ma non sono pienamente convinta di potergli rivelare le mie nottate, anche se stranamente sento che ci siamo già incontrati, sento di potermi fidare di lui, decido di rischiare "se ti racconto questa cosa prometti di non farne parola con nessuno" .
Mi guarda seriamente negli occhi "Sarah ti sembra che abbia qualcuno con cui parlare?"
In effetti passa la maggior parte del tempo da solo, quindi mi faccio coraggio "ogni notte mi sveglio da sola nel bosco vicino casa durante la tempesta , non capisco il motivo, so che può sembrare stupido, ma ho cercato in tutti i modi di impedirmi di uscire eppure sempre alla stessa ora mi sveglio con gli abiti zuppi tra gli alberi mossi dal vento". Lui mi fissa attentamente annuendo, come se fosse molto preoccupato" sei sicura che non sia solo un sogno?"
" certo che non è un sogno, ho le braccia ricoperte di ferite di questa notte, lasciate dai rami, ecco..." Gli mostro il braccio ma le traccia che prima mi ricoprivano ogni centimetro di pelle sono scomparse, la pelle è perfettamente liscia, non ci sono neanche le cicatrici delle notti passate. " probabilmente è solo il frutto della tua immaginazione, ed è per questa ragione che i temporali ti terrorizzano, perché occupano i tuoi sogni diventando quasi realtà".
No, non capisce, non è un'invenzione del mio inconscio, sono convinta che sia tutto reale, non può non esserlo o forse sì? Lo fisso intensamente, da vicino è veramente magnifico, mi sento un mostro in confronto. Lo vedo deglutire e fissarmi i capelli con gli occhi annebbiati, preparandosi a parlare...
Quand'ecco che Elizabeth torna alla riscossa, seguita dalla sua schiera di arpie; sicuramente con i suoi vestiti costosi e attillati a fasciare il fisico da modella, non ha mai avuto problemi a conquistare chi le piacesse, calpestando poi spesso la sua stessa conquista alla fine dei giochi.
Sporgendosi verso James mette in mostra tutto il suo décolleté e con una voce stucchevole
" James caro, ti andrebbe di andare al ballo di inizio anno con me?"
Con in cuore in gola attendo la sua riposta, ma fortunatamente " scusami ma odio ballare, quindi no, non mi andrebbe". Elizabeth rossa di imbarazzo si riprende subito "e uscire per andare al cinema questa sera?"
" No, mi spiace ma non mi interessi minimamente e mai mi interesserai,non voglio che ti crei false illusioni quindi basta" risponde lui bruscamente e lui stizzita si allontana. Ecco, questo ragazzo ha guadagnato qualche punto a suo favore dimostrando di ragionare più con il cervello che con le parti basse.
Poi mi chiede scusa e si allontana in fretta, senza girarsi indietro.

Quella notte è diversa, mi ricordo di aver sognato un lampo che si scontrava con un altro lampo, creando una luce accecante e un tuono così forte da rimbombare ancora nella mia testa.
2:07 Mi sveglio come sempre nel bosco ma oggi non piove e non sono ferita, quindi la reputo una serata fortunata. Mi guardo intorno e vedo un'ombra fuggire veloce, ho paura ma decido di seguirla, voglio vedere se posso trovare una spiegazione a ciò che mi sta accadendo. Corro, a più non posso, ma la figura è più veloce, infinitamente più veloce, ma inaspettatamente a un certo punto si ferma e riesco ad avvicinarmi talmente da riuscire a scorgere un dettaglio, è di spalle, ma è un uomo, longilineo e sta sussurrando continuamente la parola "Beleth" e poi....

CONTINUA...

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