Sono stata rapita?

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Un rumore, un movimento del letto mi sveglia, lenzuola morbide mi circondano, cullandomi: "non girarti" Paimon affonda la testa tra i miei capelli, mi irrigidisco, sono troppo stanca per reagire. "Ti prego, lasciami in pace"... Vengo scossa da una risata "Beleth non posso lasciarti in pace, probabilmente sei la mia unica via di salvezza" e come sempre è enigmatico, con tutti i suoi segreti non posso far altro che rimanere in silenzio e smettere di pensare.
Continua "Non ti ho fatto male ieri, il corpo non mente, desideravi poter dimenticare tutto ciò che ti è accaduto e ti ho accontentata, ma tranquilla ti lascio riposare, voglio solo vedere come stai" come sto? Sono debole, mi sento persa, annullata, eppure il mio basso ventre ruggisce alla sua vicinanza, contrastando la razionalità. "A quanto pare stai più che bene, tanto vale farti stare ancora meglio.." è allegro, lo sento infilarsi sotto le lenzuola, il suo corpo robusto aderisce al mio, e percepisco chiaramente la sua mano scivolare lungo il mio corpo nudo, per arrestarsi sul mio seno; inizia a tracciare cerchi intorno al mio capezzolo tirandolo appena, un leggero gemito fuoriesce dalle mie labbra, vorrei morire, soprattutto perché è vero, lo desidero. Non sono mai stata una ragazza normale in quel senso, non mi è mai interessato nessuno e ora non mi riconosco più, sono combattuta tra tre ragazzi, se così posso definirli: tutti e tre bellissimi, capaci di suscitarmi emozioni profonde, capaci di sconvolgermi.
Il mio corpo non sembra essere più il mio, inizio ad agitarmi, voglio che scenda più in basso, che mi dia sollievo "ti prego" non ci posso credere, lo sto supplicando, provo vergogna per me stessa. Paimon però senza parlare mi accontenta e baciandomi il collo infila la sua mano dentro di me, sempre più a fondo, sempre più intenso, le mie anche si muovono a ritmo con le sue dita, con l'altro braccio mi circonda il bacino, stringendomi ancora di più, mentre i pensieri si stanno facendo più leggeri sussurra dolcemente "un giorno mi amerai, per ora mi basta avere potere sul tuo corpo, come un tempo" non ho le facoltà per ragionare alle sue parole, che tutto inizia a girare e cado...
Il mio respiro si calma, stremata sento le lacrime bagnarmi le guance "non puoi fare così, non puoi venire e usarmi a tuo piacimento, so chi sei, mi hai rapita dall'uomo che mi ama" James o Michael? Non saprei rispondere "non sei altro che un essere schifoso, un bugiardo" mi aspetto una sua sfuriata o peggio, e invece è calmissimo, a voce bassa, sofferente sospira " ho ripreso solo ciò che era mio, loro ti hanno tolta a me, non credere sempre a tutto ciò che ti viene raccontato, io sono un manipolatore, ma loro non sono da meno".
Sono confusa, ma finalmente mi sta rivelando qualcosa "e chi mi dice che non stai mentendo? Hai appena affermato di essere un manipolatore, e se stessi cercando solo di influenzarmi?". "Beleth non sono cieco, so cosa ha fatto Samuel, ha unito il suo sangue con il tuo, prima che ti conducessi via con me, non puoi nascondermi niente, dovresti averlo capito;ma è stato un gesto insignificante e lui lo sa, l'ha fatto solo per te, era tutta una finta. Dovrai capire da sola chi è dalla parte del giusto e chi dallo sbagliato" il leggero sospetto che non stia mentendo mi sfiora, ma tutti i miei ricordi? Mi ricordo di essere stata promessa a Michael dalla nascita... un momento, la mia nascita, Paimon ha detto di sapere da dove provengo, lo guardo, so che sa cosa sto pensando, aspetto "no Beleth non ti dirò tutto subito, chiediti solo perché hai tutti questi poteri, forse non li sai usare,comunque sei troppo potente, sei più potente di Michael e Samuel insieme e loro lo sanno, non sei solo un bel faccino, però Basta! Non ho voglia di continuare, voglio mostrarti il mio mondo, il nostro mondo."
Dubbiosa mi alzo con il lenzuolo a coprirmi, ho paura che mi possa ancora toccare, e se lo facesse so già che perderei il filo della ragione, Paimon mi schernisce "davvero,fai sul serio? Se voglio toccarti posso farlo e tu non puoi impedirmelo" e questo è proprio il motivo per cui so di non potermi fidare di lui, è troppo sicuro di sè, può influenzarmi troppo facilmente, quindi mi stringo le braccia al petto e aspetto che mi lasci un minimo di dignità, sbuffa minaccioso "e va bene, sei fortunata che oggi sono di buon umore altrimenti..." E si gira permettendomi di vestirmi, sono curiosa di scoprire qualcosa di più, per cercare di sopravvivere a questo posto, a lui.

Paura di teDove le storie prendono vita. Scoprilo ora