Il compleanno

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Jennifer ha affittato un locale immenso vicino casa mia, visto che probabilmente ,conoscendola, avrà invitato metà istituto, per l'occasione mi sono messa un abito nero a campana che facesse risaltare i capelli biondi sciolti, lunghi fino al bacino e un paio di ballerine verde acqua che richiamassero il colore dei miei occhi. Appena entro vengo travolta dalla musica ritmata, dalle luci soffuse create da candele disseminate qua e là e da ragazze con vestiti che lasciano poco all'immaginazione. Raggiungo Jennifer, che è vestita come un confetto e la do il mio regalo, ma lo mette insieme a quelli degli altri invitati, mano nella mano con Leonard si scusa e va a ballare. Rimasta sola, faccio un giro del locale, mi sento soffocare ed esco fuori all'aria aperta.
Improvvisante sento qualcuno stringermi il braccio ,mi volto impaurita e rimango a bocca aperta. È James, per l'occasione indossa uno smoking nero elegante che aderisce al suo fisico asciutto e muscoloso. "Cosa ci fai qui fuori da sola?"
"Non riuscivo a respirare dentro"
Rimaniamo in silenzio, osservando il bosco di notte illuminato da un magnifico cielo stellato, quando senza motivo James si inizia a preoccupare, vedendo che qualcosa non va domando "cosa succede? Stai bene?", ma non credo mi abbia sentita, sta fissando un punto lontano , lo scuoto
"è meglio che rientriamo" afferma impassibile
"No, devi dirmi cosa sta succedendo! Non ce la faccio più con tutti i tuoi sbalzi di umore, non ci sto capendo niente"
"Ti prego Sarah.."
" inizia a par...." Non termino la frase, un movimento improvviso mi distrae, dal bosco una figura sta avanzando verso di noi, nell'avvicinarsi riesco a distinguere chiaramente il ragazzo dell'altra notte. È vestito di bianco, contraltare perfetto rispetto a James, il quale si sta innervosendo e mi tiene stretta per il braccio, ma voglio avvicinarmi al ragazzo, è come se una corda mi trascinasse verso di lui. Staccatami da James mi incammino verso il ragazzo, che si arresta e James non mi segue, mi fermo perfettamente a metà tra i due, ad alta voce, curiosa chiedo " chi sei? Perché ci siamo già incontrati?"
Sta fissando James ,sorridendo e con una voce melodiosa risponde " Samuel non ti ha detto niente, non è da lui, di solito quando ci sei tu non riesce mai a controllarsi".
Chi è Samuel? Non si chiama James? Cosa non mi avrebbe detto? mi volto lentamente " James cosa sta dicendo? Perché ti ha chiamato Samuel? "
Ma non mi considera, impegnato in una lotta di sguardi "Michael , ti prego, non le dire niente. Non ora, non è pronta" e così scopro che il ragazzo biondo si chiama Michael.
L'altro ride schernendolo " La vuoi sempre proteggere fratellino, ancora non hai capito che è molto più forte dell'apparenza? Non è quella bambola di porcellana che il suo aspetto dimostra" e mi scruta con occhi pieni di calore, facendomi diventare paonazza.
Sono in suo potere, pur non conoscendolo affatto.
Però penso alle sue parole, fratellino? James o qualunque sia il suo nome e questo Michael sono fratelli? In effetti la somiglianza è innegabile, se non fosse che uno è scuro come la notte e l'altro chiaro come il giorno.
Vorrei arretrare ma dovunque vada, andrei incontro o all'uno o all'altro. Entrambi ora mi stanno fissando, come se dovessi fare una scelta, ma scelgo di non scegliere, guardo prima uno poi l'altro." Visto che James non mi vuole rispondere, Michael rispondimi tu. Cosa sta succedendo?"cerco di dimostrare una sicurezza che non possiedo.
Lui mi guarda sorridendo "Ti ho già detto chi sei l'altra notte, pensavo che mio fratello non si fosse fatto incantare un 'altra volta dalla tua bellezza e ti avesse rivelato il tuo destino. A quanto pare non l'ha fatto, ma a questo posso rimediare subito".
James lo sta trafiggendo con lo sguardo, sembra pronto a scagliarsi contro di lui, fa un passo, ma Michael lo blocca con la mano. Ha solamente alzato la mano e James non riesce più a muoversi. Lo guardo allibita, adesso mi rendo conto che sta accadendo qualcosa di surreale.
CONTINUA...

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