Cosa ne farai di me?

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Mi sveglio stesa su di un terreno umido e roccioso, in una buia landa desolata, mi guardo intorno, sono sola ,però odo un brusio di fondo, come eco di voci lontane, mi sollevo da terra e solo ora mi accorgo di avere al posto dell'abito azzurrino, un vestito nero spoglio, immacolato, nettamente in contrasto con l' asperità del luogo; l'odore di zolfo misto a bruciato mi riempie le narici, impedendomi di respirare con semplicità.
Inizio a incamminarmi senza una meta, fino a dove arriva il mio sguardo, non c'è niente, solo rocce e pozze fangose, cerco una via di fuga dalla solitudine che questo luogo emana...
Camminando per quelle che mi sembrano ore, mi ritrovo sull'orlo di un baratro, di cui non vedo la fine,c'è solo il nero più cupo, alle mie spalle un sogghigno mi fa sussultare, è Paimon "posso darvi del tu?" Non rispondo, non avrebbe senso , continua "volevo farti rendere conto che non hai vie di fuga, ti devi rassegnare, rimarrai qui per sempre, quindi mettiti l'anima in pace".
Paimon è poco distante, elegantissimo nel suo smoking nero, se non fosse per l'angoscia che provo al solo pensarlo, ne sarei affascinata, con voce tremante provo a parlare " cosa vuoi da me?", mi sorride crudele "te l'ho già detto, diventerai la mia regina, volente o nolente ti piegherai a me,e non sarà affatto orribile, puoi giurarci" afferma con una tranquillità tale, come se fosse la cosa più ovvia del mondo, che mi sento spaesata. "E se ne sarai degna un giorno forse ti parlerò delle tue origini, ma non prima che tu mi abbia supplicato".
Nonostante la curiosità che mi attanaglia, non voglio essere succube delle pretese di un essere così ignobile.

Dopo un breve tragitto ci ritroviamo di fronte ad una grotta con un ingresso immenso, un brivido mi scuote, entriamo attraversando un lungo corridoio senza luce, per arrestarci davanti ad una porta di legno glabro "Madame, benvenuta nella vostra nuova dimora". Dice ironicamente aprendola. Rimango senza fiato, mi aspettavo di trovare qualcosa di orribile e invece... Vengo accolta da un lieve odore di incenso; le superfici della stanza sono ricoperte di marmo, pulite, c'è un grande tavolo di legno nero al centro della sala, sormontato da un lampadario di cristallo e un camino a riscaldare l'ambiente freddo "dovresti vedere la tua faccia, ti aspettavi forse di trovare Cerbero e schiavi incatenati e mutilati?"
Sinceramente sì, o almeno qualcosa del genere, però sta ridendo di me, quindi mi infurio "mi fai schifo". In meno di un secondo me lo ritrovo addosso, mi tiene le braccia dietro la schiena in una posizione dolorosa, con l'alito fresco sul mio collo sussurra" non azzardarti a rivolgerti a me così un'altra volta o la tua candida pelle non sarà più così candida".
Sto tremando, eppure sento l'adrenalina scorrere nelle vene "hai detto che farai di me ciò che vuoi in ogni caso, quindi non trovo un motivo valido per starmene zitta, mi fai schifo, ti disprezzo" nonostante l'odio che covo per lui sia ben radicato, la sua vicinanza mi fa un certo effetto, è davvero magnifico, marmo di Carrara in perfetta armonia con la sua dimora.
"La gattina sfodera gli artigli, ho fatto la scelta giusta, sarai un'ottima regina, bella e passionale"
Mi morde il collo "ahh, togliti!" fa male, cerco di spingerlo via, ma nel contempo sono leggermente eccitata "sarà molto divertente insegnarti a rimanere al tuo posto, ad ubbidire",lo guardo male, ma non fa caso a me, in silenzio mi trascina attraverso un lungo cunicolo, stranamente molto illuminato, fino ad arrivare in una stanza illuminata da una luce fioca, adornata con mobili eleganti e con letto di dimensioni spropositate al centro.
Non so cosa mi farà, la mia vocina interiore mi sussurra di non essere un'ipocrita, è ovvio ciò che mi succederà, ma non voglio rassegnarmi, non senza lottare
Lo sto odiando e sto odiando me stessa ancor più profondamente, dovrei disprezzarlo per avermi rapito, invece sono quasi impaziente di scoprire cosa intende fare, mi sta scombussolando il cervello...

Paura di teDove le storie prendono vita. Scoprilo ora