Prime concessioni

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Siamo dinanzi ad una laguna, in lontananza scorgo delle ombre, non ne distinguo i tratti, non è rassicurante, mi accosto di più a Paimon, iniziando a sudare freddo, lui mi guarda con occhi schivi "tranquilla, se sei con me sei al sicuro, da sola invece..." So che vuole farmi ancora una volta capire che sono in trappola, alla sua mercé, ma in questo momento non mi staccherei da lui per niente al mondo, ci avviciniamo e quelle cose mi rivolgono uno sguardo spietato con orbite oculari vuote, le riconosco, sono le creature che erano dietro di lui alla cerimonia. Tremante chiedo "ccoossaa sonoo?", subito iniziano a venire verso di noi aggirandoci, sento che stanno bisbigliando qualcosa, ma le loro parole sono incomprensibili e terribilmente inquietanti, Paimon rivolge loro uno sguardo ammonitorio e poi mi da una leggera spintarella, mi spinge verso questi mostri.
Due repentinamente mi cingono le gambe e lentamente le leccano, come se le assaggiassero, sono paralizzata, non ho idea di cosa vogliano fare, cerco sollievo e aiuto in Paimon, che invece è concentrato su di loro, gli grido nella mia testa, sapendo che può udirmi, ma niente, è assente. Con le loro lingue sudicie salgono sempre più su, per arrestarsi nell'incavo tra la coscia e il pube, e si girano verso Paimon, che glaciale li caccia, non riesco a muovermi "perché? Perché mi hanno fatto questo?", Paimon ride maligno "sono schiavi, senz'anima, le mie legioni, non ragionano se non in termini di dolore e piacere, possono darti il piacere più estremo o toglierti tutto, annientarti, renderti legata a loro per l'eternità" e dopo avermi scandalizzata, con un cenno della mano e un sorriso minimizza la situazione "ma tu sei con me, non hanno il diritto di toccarti se non con il mio consenso e come ho detto ai tuoi cagnolini, non mi piace condividere" non so se esserne felice, visto che Paimon, per quanto stupendo e sensuale, nasconde un'anima oscura ed è difficile ipotizzare ciò che potrebbe arrivare a farmi.
Silenziosamente proseguiamo, Paimon è a suo agio ovviamente, quello è il suo regno, è tutto sotto il suo controllo, al nostro passaggio incontriamo altre creature, che mi fissano leccandosi le labbra, sono schifata, ma comunque certa che finché sarò con lui non mi toccheranno, o almeno lo spero.
Questa volta mi riconduce a palazzo, e nonostante sia sempre notte, fiamme rischiarano la grotta e il suo padrone, Paimon illuminato dal loro bagliore è terribilmente affascinante, un uomo paradossalmente divino, seguo il profilo del suo viso, per scendere fino al petto, sinceramente non ho mai fatto caso ai suoi abiti, ma ora noto che è vestito normalmente, con pantaloni neri e un cardigan nero, che  si tende ad ogni suo respiro, evidenziando muscoli che avevo chiaramente percepito quando mi stringeva a letto, non mi accorgo di essermi incantata fintanto che lo sento parlare "basta! Volevo farti scoprire altre tue capacità, ma ora devo sfogarmi e tu sei troppo perfetta" i suoi occhi sono velati di desiderio, ancor più scuri del solito, se possibile, mi solleva da terra stringendomi tra le braccia sode e mi porta non nella stanza dell'altra volta, ma in un'ala deserta con al centro un grande altare di marmo, come per un sacrificio, e io sono la preda da  sacrificare. Mi appoggia senza troppa grazia sul freddo marmo e con foga mi strappa i vestiti, cerco di opporre resistenza, ma debolmente, tutta la situazione mi sta eccitando e poi se devo rimanere qui tanto vale non fargli avere troppo potere su di me, decido di diventare parte attiva della mia rovina ; faccio scivolare le mani intorno al suo bacino per togliergli il cardigan mentre le sue labbra sono sul mio collo e scorrono lasciandomi una scia di baci infuocati. Ho il respiro affannoso, mi ha denudata e mi osserva ammaliato, stranamente non provo vergogna solo adrenalina per ciò che mi sta per accadere. Paimon si stacca un attimo per togliersi gli ultimi strati, nonostante il buio lo ammiro in tutto il suo splendore, non un solo dettaglio del suo corpo è fuori posto, ha un fisico scultoreo, irreale. Si stende sopra di me e mi morde il labbro, facendolo sanguinare, ma non provo dolore, perché subito infila le dita nella mia intimità , facendomi gemere, quando sto quasi per venire le leva lentamente, per darmi il colpo di grazia con il suo membro, in un unico caldo affondo mi penetra facendomi cadere sempre più giu, sempre più nell'oblio. Rimane dentro di me, accarezzandomi con una dolcezza inusuale, per poi iniziare a muoversi, come una furia, come se non ci fosse un domani, mi tira i capelli, dandomi lievi pizzicotti sul seno, inarco la schiena e rispondo ai suoi colpi, le nostre anche si scontrano più e più volte, fino a che non raggiungo un'altra volta l'apice e insieme ansimiamo, il piacere che provo è indescrivibile, così straordinario nella sua potenza. Stremati ci accasciamo e il torpore del sonno, che aspettava in agguato, mi avvolge...

Paura di teDove le storie prendono vita. Scoprilo ora