Sarah

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Quella sera stessa mi sveglio nel bosco e loro sono lì. Non ho più tempo, devo lasciare la mia vecchia vita; fa male, molto male abbandonare i miei genitori, ma non ho scelta. Le visioni del passato che ho, non mi danno tregua, non appartengo a questo mondo e ora che l'ho capito, devo tornare alla mia realtà e l'idea di poter essere utile agli uomini ha di certo aiutato.
Andandomene ho riflettuto sul compito che avrei svolto di lì a poco e tutte le mie indecisioni sulla partenza sono state vanificate.
Appena mi vede, Michael tende la mano e James si fa da parte, e in un lampo arriviamo nella terra dei demoni. Mi sento subito a casa, pur avendo vissuto quel luogo solo nei ricordi.
Ci ritroviamo in un bosco, dove, a differenza di prima, gli alberi sono neri,tetri, ma il terreno è ricoperto di fiori dei più svariati colori, non è più notte e la luce dell'alba illumina questo spettacolo mozzafiato.
Michael ride, notando la strana espressione che sicuramente avrò in viso "è meraviglioso, non è vero?". Annuisco, incapace di rispondere. "Ti ambienterai presto, sei nata per stare qui, presto dimenticherai persino la tua vecchia vita." Lo ritengo improbabile ma non commento.
Osservo James, è distante da me e Michael, non mi ha rivolto parola, come se si fosse dimenticato del bacio che avevamo scambiato la sera precedente, sono triste e nonostante abbia Michael vicino, non riesco a non pensare a James. È sbagliato desiderarlo, ma non posso farne a meno.
Michael mi stringe più forte la mano e emozionato dice "voglio mostrarti tutto il mio mondo, il tuo mondo", sorrido alla sua espressione innocente, so che Michael è male, eppure la fiducia che infonde mi confonde, facendomi dimenticare il suo fatale potere distruttivo.
Giunti davanti un maestoso palazzo , James ci lascia e rimango sola con Michael, ma con gli occhi continuo a cercare James e lui se ne accorge "Beleth smettila, dimentica Samuel, non lo aiuterai così, non so cosa sia successo tra voi , ma non fargli commettere un'altra volta l'errore di portarti via da me, altrimenti sarei costretto a bandirlo da questa terra. Sto per governare la mia gente e".....la sua sicurezza vacilla "ho bisogno di te accanto". È sofferente, ho l'impulso di rassicurarlo, l'ho tradito, i miei ricordi me lo hanno confermato, eppure continua a tenermi con sé e mi guarda con un' intensità tale da farmi fare un salto indietro nel passato.

Sono una bambina, non conosco ancora il mio destino, mi ritrovo in una stanza di un bianco immacolato con Michael, ci hanno detto di aspettare, a un certo punto da una porta entrano il vecchio re e i miei genitori,ci fissano colpevoli e mi sento a disagio, ho un brutto presentimento. Michael se ne accorge e sussurra "Beleth stai tranquilla, non ti lascio, respira" mi rendo conto di trattenere il fiato, fisso i suoi occhi rassicuranti. Conosco Michael da quanto ne ho memoria e è il mio più grande amico.
Il re si schiarisce la voce "Figlio, Beleth" ci fa un cenno, per farci avvicinare, i miei genitori tacciono. Il re prosegue "ormai siete cresciuti, è giunto il momento di affrontare questioni importanti" mi sta intimidendo con la sua stazza imponente e la sua serietà " siamo demoni, siamo i messaggeri tra gli uomini e i dei e regoliamo per conto di quest'ultimi la vita umana. Non prendiamo il nostro compito alla leggera e so che neanche voi lo farete, siete ancora troppo giovani, ma dovete sapere alcune cose". Si stoppa brevemente, per poi rivolgersi a Michael "tu figlio mio , mio primogenito, un giorno prenderai il mio posto, dalla natura ti è stato affidato il compito più arduo, sei L'angelo della morte, il distruttore." Il destino di Michael è sempre stato chiaro, già lo sappiamo entrambi, quindi non capisco perché siamo qui, quando il re continua" Dovrai ponderare il tuo potere e avrai bisogno di una compagna per condividere le tue pene, altrettanto forte" e si rivolge a me "Beleth tu rappresenti l'amore,dai sollievo alla fragile esistenza umana, inoltre hai il controllo degli elementi, sei nata con un dono unico, loro" e indica i miei, che impassibili si tengono a distanza "non sono i tuoi veri genitori, sei stata trovata, eri sola e nessuno sa da dove tu sia venuta, ma il tuo destino si è subito rivelato e per questo sin dalla nascita sei stata promessa a mio figlio, insieme dovrete governare questa terra e non far vacillare l'equilibrio naturale dei mondi". Troppe emozioni mi attraversano, non sono in grado di formulare un pensiero coerente, il re deve aver mentito, i miei genitori sono in questa stanza, li osservo, ma non riesco a incrociare i loro sguardi, mi stanno evitando, facendomi capire che è tutto reale.
La mia vita è stata una bugia, sento le lacrime colarmi dalle guance, devo allontanarmi al più presto, fisso Michael, almeno lui mi deve capire e infatti lo vedo muovere le labbra, sta parlando con il padre, ma sono troppo sconvolta per cogliere le sue parole, mi accorgo solo che ci stiamo allontanando. Mi tiene stretta a sè e mi conduce fuori, all'aperto, il vento si innalza davanti a noi, sempre più forte al crescere della mia disperazione, piango e inizia a piovere, sta venendo una vera e propria tempesta. "Calmati Beleth" mi impone Michael "guarda cosa stai facendo" e si riferisce alla tempesta, mi rendo conto di esserne la causa, eppure non riesco a contenermi, mi afferra il volto "guardami, Beleth guardami", no non respiro, iniziano a cadere fulmini.
Allora Michael mi mette le mani dietro la schiena e mi bacia impetuosamente, per la prima volta le nostre labbra si incrociano, il mio cervello si blocca, sento solo le labbra morbide muoversi decise sulle mie, ha smesso di piovere e il vento si è calmato, io mi sono calmata. Vorrei continuare a baciarlo, ma lui si stacca un secondo avvicinandosi al mio orecchio "alla fine non ti è andata tanto male, ti toccherà solo sopportarmi" dice scherzando e non si rende conto di quanto questo mi faccia felice, il sapere di poter contare su di lui.

Paura di teDove le storie prendono vita. Scoprilo ora