Capitolo trentaduesimo

804 42 0
                                    

Il giorno seguente io e Luke non smettemmo di lanciarci occhiatine complici, tanto che riuscimmo ad irritare il professore di scienze senza nemmeno fiatare. Spedì Luke fuori dall'aula per il resto della lezione e lui ubbidì senza fiatare, con un sorriso felice stampato in volto. Era decisamente strano vederlo così euforico, ma ci stavo facendo l'abitudine. Quel giorno stesso lo avrei accompagnato a casa di suo fratello Ben per andare a visitare la piccola Zoe e in più lo avrei accompagnato al concerto di quella sera. Ovviamente sarei sgusciata fuori dalla finestra e lui mi avrebbe aspettato di sotto. E poi non vedevo l'ora di vedere Michael e gli altri ragazzi. Avevo ancora un po' di soldi da parte che forse sarei riuscita a dare a loro con qualche piccolo stratagemma per aiutarli a comprare la loro attrezzatura.
"Alla faccia del bravo studente!" lo presi in giro quando suonò la campanella della fine della lezione di scienze. "Buttato fuori dalle lezioni perché disturbi, non sembra una nota positiva per il tuo curriculum di quest'anno." ammiccai. Luke non se la prese affatto, anzi, scoppiò in una risata fragorosa e mi passò un braccio sulle spalle attirandomi giocosamente a sé.
- Qualcuno non fa altro che distrarmi. - affermò lui per poi riprendere posto accanto a me. Era stranamente euforico ed era lampante che non aspettasse altro che la fine delle lezioni per uscire da quel posto per trascinarmi via con lui. D'altro canto anch'io non vedevo l'ora di guardarli esibirsi alla luce del sole, invece che solo in locali fumosi.
Non riuscii a finire di scrivere un nuovo messaggio a Luke che la professoressa di letteratura entrò in classe richiamando l'attenzione di tutti i presenti.
- Oggi non faremo lezione. - iniziò col dire la professoressa. A quelle parole un brusio eccitato iniziò a diffondersi nell'aula, che ovviamente fu subito smorzato dalla donna dietro la cattedra con un colpo sul tavolo. Io mi limitai a fissarla non capendo cosa stesse succedendo. - Placate subito gli animi. - sbottò seccata passando a rassegna ogni viso. - So che tutti parteciperete alla gita che ci sarà tra due settimane, quindi voglio usare quest'ora parlando di quello che faremo e ciò che visiteremo. -
Mi lasciai cadere contro lo schienale senza riuscire ad incontrare lo sguardo di Lucas. L'imbarazzo bruciante che avevo provato parlando con mia madre era ritornato tutto d'un colpo. Non avevo ancora intenzione di andarci. Non se ci ero costretta.
- Hey... - bisbigliò il ragazzo a fianco cercando di attirare la mia attenzione invano. La professoressa continuò a parlare per tutta l'ora di quello che avremmo visitato e raccomandandoci ogni cinque minuti di leggere il foglio delle regole che sarebbero dovute essere rispettate. Sentivo lo sguardo bruciante di Luke sulla pelle e questo mi faceva sentire peggio di quanto avrei voluto. La campanella della fine delle lezioni finalmente suonò, ma rimasi immobile. Luke si allungò verso di me e nel caos che ci circondava posò una mano calda sulla mia totalmente gelata. Non reagii immediatamente. Mi lasciai tirare fuori dal mio stato di trans dal calore che sprigionava, lentamente. - Vuoi che parli con mia madre? Giuro che se non vuoi venire, farò di tutto per farti lasciare in pace. - affermò con tono fermo il biondo a bassa voce, appena udibile da me.
Accennai un timido sorriso alle sue parole e scossi flebilmente la testa in segno di dissenso.
"Non fa niente. Immagino che non servirà a niente aizzarmi ancora più contro i miei genitori e tua madre." scarabocchiai sull'angolo del foglio che avevo di fronte con la matita.
- Non ti si aizzeranno contro. - ribatté lui. - Giuro sulla mia stessa vita che se provassero a torcerti anche solo un capello... -, ma lo bloccai stringendogli la mano.
"Non riprendere quel lato oscuro. Non ti si addice, Luke. Tu sei un angelo, non un demone."
Lui mi sorrise mostrandomi la fossetta sulla guancia. - Un angelo caduto, vorrai dire. -

Il viaggio fino alla casa di Ben non fu molto lungo e Lucas cercò di renderlo il più piacevole possibile mettendo un po' di musica di sottofondo e raccontandomi aneddoti divertenti della sua infanzia con i suoi due fratelli maggiori.
- Devo ammettere però che Ben stesse bene in gonnellino. - ridacchiò. - Anche se poi Ashton stava anche meglio. -
Scoppiai a ridere non riuscendo a fermarmi.
Ad ogni modo arrivammo quasi subito e venne ad aprirci Lucy. Non sembrava avere una bella cera visto le occhiaie scure sotto gli occhi, ma ci accolse comunque molto calorosamente.
- Luke! E tu sei Sydney, vero? - Assentii sorridendo felicemente. - Entrate pure. Ben è a lavorare e Zoe si è appena svegliata. - ci avvisò mentre correva velocemente nel salotto a ridosso dell'entrata. Prese cautamente la neonata in braccio dal lettino e cominciò a cullarla dolcemente per non farla piangere.
- Tutto bene Lucy? Ti possiamo aiutare in qualche modo? - chiese Luke premurosamente con gli occhi che brillavano già alla vista della sua nipotina preferita.
Lucy ridacchiò divertita. - Quanto sei cambiato in questi giorni, Luke. - ribatté lei facendolo arrossire leggermente. Il ragazzo al mio fianco si mosse un po' nervoso sul posto spostando il peso da una gamba all'altra.
- Uhm... è tutto merito di una certa ragazza. - rivelò guardandomi di soppiatto.

Words. || Luke HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora