Il ragazzo dai capelli blu mi travolse in un abbraccio sollevandomi da terra. Luke accanto a me scosse la testa leggermente divertito, ma non osò fare niente.
- L'ho detto che eri ossessionato da lei. - proruppe alla fine Michael felice come un bambino a Natale. Lucas fece una smorfia, mentre Ashton e Calum scendevano dal palcoscenico confusi.
- Non. Sono. Ossessionato. - rispose il biondo.
- Sì, sì. Come vuoi tu, Hemmo. - replicò Michael staccandosi da me. - Sei venuta per vederci suonare? - mi chiese euforicamente. Mi voltai verso di Luke inclinando leggermente la testa da una parte. Luke alzò le spalle. Tirai fuori il telefono.
"Luke si voleva far perdonare per ieri, da te. Credeva che saresti stato felice di vedermi." Michael lesse attentamente quello che avevo scritto, per poi fissare Luke in modo truce.
- Non puoi usare questa ragazza per farti perdonare da me! - lo accusò. - Non posso tenerti il broncio così. - si lamentò. Mi morsi il labbro cercando di soffocare un sorriso, mentre i ragazzi scoppiarono a ridere. Calum si aggrappò a Michael da dietro facendo passare le braccia sulle spalle e stringendolo al petto, mentre Ashton faceva ruotare abilmente una bacchetta della batteria in una mano. Guardai affascinata quest'ultimo, che notò subito il mio sguardo adorante. Sulla guancia di Ashton comparve una fossetta adorabile.
- Sai suonare? - mi chiese divertito. Io scossi la testa sconsolata. Non avevo mai avuto l'occasione di imparare a suonare uno strumento, anche perché i miei genitori non me l'avrebbero comprato e se comunque fossi riuscita ad averne uno mio, non avrei potuto suonarlo in casa senza che qualcuno urlasse continuamente di smettere. - Ti piace la batteria? - domandò Ashton.
Non seppi cosa rispondere. Non mi ero mai immaginata dietro ad una batteria. Non avevo nemmeno idea di come si dovessero tenere le bacchette in mano!
"Suppongo di sì." risposi. Ashton ridacchiò alla mia risposta, mi afferrò la mano e mi trascinò alla sua batteria, nonostante le proteste dei suoi amici. Rimasi in piedi davanti allo strumento non sapendo cosa fare. Ashton mi diede una spintarella per farmi avvicinare di più.
- Forza, siediti! - mi spronò. Io lo guardai dubbiosa, ma il suo ottimismo non si incrinò. Mi sedetti sullo sgabello consunto e mi guardai attorno confusa. Non capivo se il numero così alto di piatti e tamburi fosse dovuto all'aspetto aggressivo che dovesse avere il batterista o se li utilizzavano realmente tutti in una canzone, ma me ne guardai bene dal fare quella domanda.
- Prof. Irwin in azione. - sussurrò Calum ai ragazzi.Risultò molto bravo come insegnante e anche molto paziente. Il solo problema ero io, troppo impacciata nei movimenti e tropo timorosa di rompere il suo amato strumento. Dovevo essere patetica da vedere, ma i ragazzi mi incitarono lo stesso mentre cercavo di eseguire i movimenti che il batterista mi dettava. Alla fine rinunciai.
- Perché ti sei fermata? - mi domandò Ashton leggermente deluso. Appoggiai le bacchette su un tamburo e gli sorrisi in segno di scuse.
"Credo che per oggi basti così. Ora ho voglia si sentivi suonare una canzone." digitai sul mio cellulare. Ashton si imbronciò un po', ma durò solo un attimo. Si voltò verso i ragazzi e fece spallucce.
- Sydney vuole sentirci suonare. Forse dovremmo iniziare a fare il sound-check. - I ragazzi accettarono felici di poter suonare finalmente. Michael e Luke imbracciarono le loro chitarre, mentre Calum prese un basso ed Ashton si sedette sul suo sgabello. Lucas si posizionò dietro il microfono al centro, Calum alla sua sinistra e Michael alla sua destra.
- Ciao a tutti. - iniziò a parlare Luke come se ci fosse stato un pubblico corposo davanti a lui. - Noi siamo i 5 Seconds of Summer e la nostra prima canzone si chiama "Beside You", speriamo che vi piaccia. - e detto ciò lanciò un'occhiata prima a Calum e poi a Michael e loro due guardarono Ashton con uno sguardo d'intesa. Ashton si fece serio ed iniziò a suonare, poi attaccarono gli altri e Calum iniziò a cantare. La canzone era stupenda e non l'avevo mai sentita in vita mia. Durò troppo poco per i miei gusti anche se erano passati già quattro minuti. Alla fine della canzone mi alzai in piedi ed applaudii tanto da farmi quasi male alle mani. Presi un pennarello e un foglio di carta.
"Di chi è questa canzone? Ho bisogno di averla nella mia playlist!"
I ragazzi risero di gusto. Michael provò a usare il suo microfono ma appena parlò un fischio ci stordì tutti. Calum si avvicinò agli amplificatori e aggiustò qualche cavo. Luke rispose al suo posto.
- È nostra. - disse solamente imbarazzato dal mio eccessivo entusiasmo.
- Ti è piaciuta? - chiese poi Ashton felice.
"Scherzi? L'ho adorata! L'avete già registrata?" scrissi.
- Non ancora ma ci stiamo pensando. - rispose finalmente Michael.
"E cosa state aspettando?" risi.
I ragazzi divennero leggermente nervosi alla mia domanda.
- Uno studio di registrazione ci costerebbe troppo. - spiegò Calum. - Avevamo intenzione di comprare da soli gli strumenti, ma non sapremmo nemmeno dove metterli, oltre ad il fatto di non avere ancora i soldi per comprarci ciò che ci serve. -
Rimasi delusa. Era davvero un peccato.
- Comunque non ci diamo per vinti. - affermò Ashton sorridendo tenuemente. - È anche per questo che ci esibiamo. Ci pagano e facciamo quello che ci piace. -
"Avete provato a suonare nel cortile della vostra scuola? Forse i vostri amici vi aiuterebbero."
Michael divenne paonazzo. - Il preside ce l'ha vietato. L'ultima volta che ci abbiamo provato ci ha requisito gli strumenti e non siamo riusciti ad esibirci nella serata. -
Un'idea mi balenò in mente, ma una canzone si propagò nell'aria. Luke guardò il suo cellulare e spense la canzone. - Forza gente. Abbiamo ancora cinque minuti ed il locale apre. -
STAI LEGGENDO
Words. || Luke Hemmings
Fiksi PenggemarSydney poteva essere definita come una ragazza strana a prima vista. Capelli lilla, vestiti consunti, il rossetto nero... la lista poteva essere infinita. Ma quello che l'aveva marchiata era il suo silenzio innaturale. Aveva smesso di parlare da tre...