Capitolo16

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Capitolo sedici.

«Michelle è ora di rientrare in ufficio »le rammenta Amy preoccupata, le braccia
occupate da numerosi capi di vestiario.
«Ho scelto » la rincuora la ragazza dall'interno del camerino.
Entrata per l'acquisto di una giacca, ha degenerato nella prova di gonne, camicie,
tubini, tutti capi adatti a sostituire il classico tailleur.
Uscite dal negozio, le mani piene di buste, si avviano verso lo studio legale.
«Non abbiamo fatto in tempo a cercare qualcosa per te»si lamenta Michelle
decisamente delusa.
La collega sbarra gli occhi allarmata:« Non ho bisogno di nuovi vestiti,»sentenzia
irritata«E comunque non potrei spendere il denaro in cose così futili, non
servirebbe, non sono solita uscire, preferisco stare in casa »
«E io che avevo intenzione d'invitarti questa sera a bere qualcosa in un bel
locale!»esclama in disaccordo.
Amy scuote la testa:«Io non bevo, sono astemia »dichiara scandalizzata.
Michelle scoppia in una risata argentina:«Non esiste soltanto l'alcol nei locali,
servono anche cocktail alla frutta analcolici, ed altre bevande assolutamente
prive di alcool »
La ragazza arrossisce, non è pronta per affrontare il mondo esterno notturno,
per di più, anche se ripensare alla sua vita è quasi da paragonare a quella di
una suora.
«Non avrei comunque nulla da indossare di appropriato » rivela mesta.
Una scintilla di eccitazione brilla nello sguardo di Michelle, il suo migliore
passatempo è lo Shopping, un piacere al quale non riesce proprio a sottrarsi.
«Dopo il lavoro, ti porto in un posto dove puoi trovare qualsiasi cosa da
indossare, e poi ci occupiamo del make-up, vedrai sarai soddisfatta, hai
davanti a te una "personale shopping " a costo zero»

"Ah, che bellezza!»esclama Azzurra sorseggiando champagne sul bordo
della piscina interna del Centro Benessere dell'albergo.
Accanto a lei Mary, la sua guardia del corpo annuisce sorridendo.
Dopo l'inseguimento rocambolesco, le due ragazze hanno raggiunto un
accordo: Azzurra non sarebbe più fuggita, l'alternativa, trascorrere il resto
del pomeriggio a proseguire insieme la passeggiata in tranquillità.
Azzurra ha acquistato l'abito tanto agognato, sotto lo sguardo vigile della
ragazza che con il passare del tempo diventa una sua amica e alleata.
Ora sono entrambe in accappatoio a rilassarsi e usufruire di tutti i confort
offerti dal Centro Benessere.
Mary, per aver adempiuto egregiamente il suo compito, ha ottenuto un bonus
gentilmente elargito  dalla direzione dell'hotel.
«Abbiamo fatto il massaggio rilassante del corpo, il trattamento al viso, che
cosa intendi usufruire ancora?»le domanda la ragazza dai corti capelli rossi e
gli occhi nocciola.
Azzurra non ha dubbi:«Seduta dal parrucchiere e make-up speciale »dichiara
maliziosa.
«Chi vuoi sedurre stasera?»Mary inarca un sopracciglio.
«Nessuno per la verità, desidero solo stare bene con me stessa e apparire
al meglio.»risponde bevendo un sorso di champagne.
«Non posso »due semplici parole pronunciate da Amy con rammarico,
interrompono il lavoro di Michelle.
Lei distoglie l'attenzione dallo schermo del computer per focalizzarlo confuso
sulla sua collega.
«Non puoi cosa?»le domanda incerta, sopratutto notando lo sguardo afflitto
dell'altra.
Amy sospira sfregando gli occhi stanchi:«Non posso venire con te dopo »butta
lì espellendo l'aria nei polmoni.
«Perché?»Michelle non capisce il repentino cambiamento di idea.
«Non possiedo molta disponibilità di denaro » confida con semplicità.«Vivo in
una famiglia numerosa che si è sempre fatta in quattro, per andare avanti. Mio
fratello più grande vive da solo, ed ho una sorella più piccola che studia per
diventare veterinario. I miei genitori non guadagnano molto, io contribuisco
con una parte dello stipendio, l'altra la conservo per poter un giorno avere
un appartamento tutto mio..»conclude alzando le iridi verso Michelle.
La ragazza rimane in silenzio per assimilare la storia.
«Capisco cara, ma non occorre spendere un patrimonio per acquistare due
casette credimi, io ho un occhio particolare per vestire bene con poco e fare
un'ottima figura »le spiega con un sorriso.
Lo stimolo ad accettare è evidente in Amy, la quale si morde le labbra incerta.
«Perderò sicuramente l'autobus per tornare a casa in tempo » tenta di mettere
paletti perché ha una grande paura da una parte, e la voglia matta di iniziare
a vivere dall'altra.
Paura d'affrontare un mondo per lei visto da lontano, e di non esserne
all'altezza, visto quanto ha patito nel passato.
Non ha fatto i conti con Michelle, colei che i paletti li butta giù con facilità,
che non gradisce un no come risposta.
«Che problema è, ti porto io a casa »le risolve subito il primo.
«Ma io abito in un quartiere popolare »replica Amy.
«E allora?»
«Devo avvisare i miei, non sono abituati a vedermi uscire la sera »
«Prendi il tuo cellulare e avvisali, saranno contenti »
Senza scampo, Amy si rassegna, rivolgendo a Michelle un ampio sorriso.

All'interno della suite, Azzurra truccata, pettinata, con la pelle liscia, morbida
e profumata, appende l'abito nuovo nell'armadio, in attesa di indossarlo.
Ian non è ancora rientrato, e il tempo necessario per arrivare puntuali al
ricevimento non è molto.
Avvolta in una corta vestaglia nera, si sdraia sul letto per riposare dalle
avventure pomeridiane, e si addormenta con un sorriso stampato sul viso.
Tue pantere dal manto lucido, il corpo possente, ma sinuoso, gli occhi di una
azzurri intenso, l'altra di un grigio argento, si fronteggiano sfoderando gli
artigli affilati.
Si girano intorno, ruggendo, i denti bianchi letali, pronte per azzannarsi
puntando alla gola.
Azzurra si sveglia dal sogno con un tuffo al cuore, il sudore freddo le imperla
la fronte, i battiti cardiaci le percuotono la gabbia toracica.
È stato solo un sogno, ma pareva reale, e forse premonitore.
La necessità di placare la sete, lasciata dall'azzeramento della salivazione,
la induce ad entrare in salotto, al mobile bar.
Soddisfatta, avverte lo scroscio d'acqua della doccia, Ian è tornato.
Fa per ritornare sui suoi passi, quando la porta della stanza dell'uomo si
spalanca, e l'alta figura di Ian si staglia mentre in accappatoio si asciuga i
capelli con una salvietta.
Entrambi si guardano imbambolati, lei distratta dal fisico asciutto maschile,
lui dall'aura seducente emanata da lei.
«Sei bellissima!»esclama Ian, avvolto dal profumo eccitante della ragazza.
«La seduta del Centro Benessere ha dato i suoi frutti.» gli risponde  con ironia.
«Non mi prendere per scemo cara, sono al corrente di tutto quello che hai
combinato, anche il fatto che hai rischiato di far scoppiare il cuore alla
guardia del corpo »sentenza lui inarcando un sopracciglio.
«Potevi benissimo farne a meno, sai che sono capace di cavarmela da sola »
L'uomo smette di frizionarsi la testa contrariato:«Ti ricordo che sei sotto la mia
responsabilità, ed ho dato la mia parola a tuo padre che non ti avrei perso di vista,
neppure per un istante »ribatte con enfasi.
«Sapevo che c'era di mezzo mio padre, Ian » la voce ridotta ad un sussurro.
Intenerito dal tono triste di Azzurra, l'uomo lascia cadere l'argomento.
«Siamo in ritardo, come al solito, fila a cambiarti, altrimenti non rispondo più
di me»scherza per stemperare l'atmosfera.
La ragazza corre nella sua stanza, impaziente di indossare il suo abito nuovo.
Sceglie con cura la biancheria intima coordinata: un completo di pizzo nero,
semitrasparente, il reggiseno a balconcino, lo slip alla brasiliana.
Prima di vestirsi controlla la pettinatura e il trucco; sbuffa indispettita, durante
il sonno agitato, i capelli sono fuoriusciti dall'acconciatura, rovinandola di netto,
mentre il make-up è da ritoccare, visto le sbavature.
Con pazienza, Azzurra cerca di salvare il salvabile, sciogliendosi i capelli
che fluttuano liberi a piccole onde naturali.
Il trucco la impegna di più, ma le osservazioni di Michelle le sono di aiuto, per
completare l'opera in minor tempo possibile.
Adempiuto questi compiti necessari, non le resta che indossare l'abito,
accompagnato dai sandali d'orati dal tacco alto.
Il risultato è uno schianto! Si rimira nello specchio con attenzione, il tessuto
l'avvolge come una seconda pelle, cadendo sinuoso lungo le sue curve, per
finire nello strascico elegante.
Il seno è sollevato e la scollatura particolare le dona un fascino tutto femminile,
mentre la vita è evidenziata dalla schiena nuda.
La collana d'oro dal quale non si separa mai, le scende perfettamente tra i seni,
non possiede nessun altro gioiello.
È pronta, prende una pochette d'oro, e si avvia verso il salotto.
Di schiena, un'uomo alto, con uno smoking nero dal taglio perfetto, sta bevendo
uno scotch, il fisico mozzafiato, i capelli lunghi al colletto sono lucidi e setosi.
«Buonasera Signor Taylor, è un piacere essere accompagnata da lei» esordisce
Azzurra con voce suadente.
L'uomo si volta lento, e la ragazza trattiene il respiro; la bellezza mascolina che
traspare dal portamento elegante e raffinato di Ian non nasconde che sotto
si nasconde una fiera pronta a colpire.
Gli occhi azzurri brillano di ammirazione, alla vista della sua compagna di serata.
«Azzurra, dovrei chiudere la porta e gettare via la chiave»ammette serio.
«Sono solo un uomo, come faccio a tenere a freno i "bastardi" che ti
ronzeranno intorno?»
La ragazza scoppia a ridere felice:«Non preoccuparti Ian, chissà quante
bellissime donne saranno al Party»minimizza sincera.
Il suono del telefono interno li avverte che la limousine a loro assegnata li
sta attendendo.
«Dana è alla hall che aspetta, la macchina è arrivata »dichiara Ian.
«Non mi hai detto dove si svolge l'evento!» esclama Azzurra.
L'uomo le scocca un'occhiata sibillina:«Tesoro, stai per visitare uno
dei più famosi Hotel e Casinò del mondo: The Venetian Resort»

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