Capitolo due
Rimangono a guardarli allontanarsi tra le auto posteggiate, l'eco delle risatine
maliziose dell'ultima conquista di Ian.
Alla fine Elaine è stata punita, la prescelta nonché nemica acerrima, ha avuto la
meglio.
Azzurra avverte un lungo brivido percorrerle il corpo.
"Che facciamo"-propone Rosa con scherno-"Li seguiamo?"
Azzurra non risponde subito, non è la prima volta che per scherzare e un po'
per curiosità femminile loro due erano solite pedinare Ian con le sue fiamme
Ma questa sera lei sente qualcosa ritorcersi nel petto.
Una sensazione nuova che non sa spiegare.
Sa solo che non se la sente di correre dietro a lui, non con un'altra.
"Non ne ho voglia stasera Rosa"- risponde sincera-"Sono molto stanca, provo
a tornare a casa ".
L'amica si volta sorpresa :"Sei sicura?"
Azzurra annuisce:"Mai stata così decisa, spero solo che mia zia sia sola"
Rosa si dà un'ultima occhiata intorno, le luci della discoteca, le persone che
escono per fumare, il parcheggio enorme.
"Ti accompagno, rientro anch'io"- decide.
Insieme si avviano al palazzo dove abita Azzurra.
La palazzina non raggiunge il quarto piano, avrebbe bisogno di una mano
di pittura nuova sulla facciata, ma tutto sommato non è male.
Il portone d'ingresso però è stato rotto da una gang di passaggio e nessuno
degli inquilini si è mai dato da fare per ripararlo.
Giunte davanti alla casa, le due amiche si salutano baciandosi sulle guance.
"Ci vediamo domani "- promette Rosa allontanandosi.
Azzurra sale piano le scale fino a raggiungere il secondo piano.
Apre con delicatezza la porta di casa, ma non entra subito esitando.
L'appartamento è completamente al buio,il silenzio regna incontrastato.
Non è molto grande,è composto dalla camera matrimoniale della zia, quella
piccola nella quale lei dorme e custodisce i pochi effetti personali che possiede
una cucina abitabile con un piccolo soggiorno e un bagno.
Azzurra avanza titubante verso la sua camera, ma per raggiungerla è costretta
a passare davanti a quella della zia.
Il sonoro russare della donna, la tranquillizza, scorge la sagoma riversa sul letto
respira a bocca aperta, l'odore forte di alcool, sudore e sesso aleggia nell'aria.
Con una smorfia prosegue, almeno è sola.
Ormai conosce la strada a memoria, guarda la porta del bagno, ma rinuncia a
favore di camera sua, la stanchezza ha il sopravvento.
Con un grande sospiro si butta sul letto esausta, il pensiero ancora fisso
sull'immagine di Ian che si allontana con quella sui trampoli.
"Stai zitta e ferma"-una grande mano le tappa bruscamente la bocca, il cuore
le scoppia nel petto dal terrore, le manca il respiro dalla violenza con cui la
stringe.
La voce maschile strascicata e roca le conferma che l'uomo è ubriaco fradicio.
"Hai capito eh, stronzetta, non un fiato, altrimenti sentirai quanto è pesante la
mia mano "- l'alito nauseabondo le aggrediva le narici.
Azzurra rimane immobile pensando frenetica ad una via d'uscita, mentre si sente
palpare il piccolo seno con malagrazia.
"Ho pagato abbastanza soldi per avere anche te "- le ringhia all'orecchio,
allungando le mani verso le parti intime.
"Per quello che ho ottenuto da quella puttana di tua zia ubriaca marcia, ho
diritto ad un extra, quindi taci e lasciami fare "
Lacrime di vergogna iniziano a rigarle le guance, il peso dell'uomo le impedisce
ogni movimento.
Quando avverte i pantaloncini scenderle per le gambe, una rabbia cieca le da la
forza di reagire.
Con una ginocchiata gli colpisce i testicoli, approfittando della momentanea
immobilità del porco rotola via dal letto chiamando a gran voce la zia.
Ma da Carmen non si muove una mosca, l'unica opzione è uscire di casa.
Vola giù per le scale come una gazzella ferita nell'anima e nell'orgoglio, il
portone d'ingresso quasi accessibile.
"Dove credi di andare, piccola vipera "- i lunghi capelli della ragazza stretti in
una morsa dolorosa.
Azzurra grida con tutto il fiato che possiede, ma un violento ceffone la butta a
terra inesorabilmente.
L'uomo la sbatte contro il muro dell'androne, picchiandola nuovamente.
"Grida pure, tanto nessuno ti verrà a salvare "- ride sguaiato, gli occhi cerchiati di
rosso.
"È qui che ti sbagli vecchio porco"- il ringhio freddo e implacabile raggela l'aria.
L'uomo lascia andare Azzurra che si accascia a terra sanguinante.
Davanti a lui nella penombra l'alta sagoma lo sovrasta minacciosa.
"E tu chi cazzo sei?"- domanda tentando di mettere a fuoco la vista annebbiata.
"Quello che ti spacca quel brutto muso da maiale"- replica la voce impassibile.
L'uomo è inferiore in altezza, ma di corporatura più robusta.
"Fatti vedere prima di parlare "- lo sfida con arroganza.
Ian si fa avanti tranquillo, ma nello sguardo una lama ghiacciata.
Azzurra rimane esterrefatta, non si aspettava di lui, tuttavia rimane a terra .
"E tu che mi vorresti fare?"-sogghigna divertito.
Alla provocazione Ian non risponde, ma si lancia contro l'avversario sferrandogli
un pugno allo stomaco.
L'uomo si accascia a terra con un rantolo, le mani a proteggere la parte lesa.
"Ti piace picchiare le ragazzine indifese eh?"- lo aggredisce verbalmente.
"Che intendevi fare, straparla magari "- rincara ormai il fuoco nelle vene.
Ma l'altro non demorde e con un ghigno sfodera dalla tasca un coltello a
serramanico dalla lama considerevole:"Vediamo come te la cavi adesso "
-sbraita scoccando un fendente al ventre del ragazzo.
Ian scansa con agilità l'aggressione e punta alla testa del malcapitato una
pistola al silenziatore.
"Adesso ti consiglio di alzare i tacchi da qui se non vuoi finire in una discarica
con un buco in testa, e ricorda non ritornare mai più da queste parti, se ti
rivedo gironzolare qua intorno ti giuro che di te non troveranno neppure
le ossa"
L'uomo scappa con la coda tra le gambe senza una parola.
"Ian"-Azzurra chiama il ragazzo tremando come una foglia.
Lui corre ad abbracciarla:"Piccola "-le sussurra dolcemente.
Azzurra scoppia in lacrime, il sangue le esce copioso dal naso e dalla bocca.
Ian la prende in braccio e la riporta in casa.
"Andiamo in bagno è lì che Carmen tiene i medicinali?-domanda pratico.
La ragazza continua a piangere e a tremare.
Ian la porta a letto con tutto l'occorrente per medicarla.
Dolcemente le disinfetta le ferite, parlandole piano fino a che smette di
tremare e lacrimare.
"Ora mettiti a dormire, io non ti lascio, ma ho bisogno di parlare con tua zia"
A quelle parole Azzurra si agita:"Ti prego non farle del male "
"Non ti preoccupare, però rimani qui "- risponde Ian.
Ottenuto il consenso della ragazzina, si avvia alla camera di Carmen.
La donna è ancora in stato comatoso, il respiro pesante.
Ian la scuote con vigore fino a che lei non inizia ad aprire gli occhi appannati.
"Avanti sveglia Carmen "-la esorta implacabile.
"Chi sei tu? Che ci fai in casa mia?"-gli biascica stizzita in faccia.
Con decisione e fermezza lui la trascina in bagno, apre l'acqua della doccia
rigorosamente ghiacciata e la butta sotto il getto scrosciante.
La donna tenta di divincolarsi, ma Ian la tiene saldamente ferma.
Quando è sicuro che il peggio della sbronza è passata la lascia libera.
Carmen è una donna sulla quarantina, non molto alta, il fisico rotondo.
La reazione al trattamento subito è naturalmente aggressivo.
Grondante acqua e disorientata, si scaglia contro la persona che ha interrotto
il suo sonno indotto dall'alcol.
"Come ti sei permesso di...."-inizia alzando la voce.
Ian non esita un istante, la isola in un angolo le mani accanto alla nuca.
"Ascoltami bene Carmen, ho trovato tua nipote in fondo alle scale con addosso
uno dei tuoi clienti che oltre a picchiarla, voleva violentarla, mentre tu eri qui
ubriaca persa. Io ti prometto che se non cambi e inizi a prenderti cura di lei
non vedrai più un cliente in vita tua capito? Nessuno verrà più a cercarti, chiudi
bottega."
La donna fissa negli occhi Ian e legge dentro la verità, pura e semplice."Azzurra, tutto bene? Riesci a dormire o preferisci che rimanga con te?"
"No non è necessario Ian, davvero hai già fatto tanto per me "-risponde sicura.
Lui le bacia una guancia e lascia l'appartamento.
Azzurra corre alla finestra per guardarlo.
Una lunga automobile scura si ferma accanto all'ingresso del palazzo.
Un uomo in livrea scende e gli apre la portiera.
Azzurra non capisce è confusa, dove sta andando Ian su quel macchinone?
Mentre la limousine passa davanti alla sua finestra scorge una sagoma
all'interno, guarda meglio è una donna bellissima, bionda elegante.
