Capitolo25

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Capitolo venticinque

Il sorriso aperto di Beth, è un balsamo per il cuore di Kevin.
Sentire la sua risata cristallina, vedere il luccichio negli occhi della sorella, è il regalo
più bello che possa mai aver chiesto.
La sua vicinanza è il risultato del repentino cambiamento dell'umore di Beth, questo
lui lo sa, purtroppo il denaro non scende dal cielo, e la cura è costosa.
Osserva compiaciuto la ragazza addentare un pasticcino, e masticarlo con calma, ma
deliziata, le belle labbra in movimento, le guance rosse.
«Perché ti sei rifiutata di condividere il tuo guardaroba con Bridget?» le domanda dolce.
Beth smette per un momento di masticare e inghiotte con una smorfia il cibo.
«Kevin, non mi piace sentire l'odore della pelle di un'altra persona sui miei vestiti »
ammette cancellando il sorriso sul suo bel volto «Da quando.....sì insomma hai capito,
qualsiasi odore se non quello della tua pelle, mi urta , mi.....»le parole le mancano.
L'uomo capisce e riconosce che lei, ha ancora molte lacune su cui lavorare, del resto
l'incubo che ha vissuto è stato un grande dolore e sofferenza dal  quale non è facile
uscire.
«Mi prometti che scenderai a pranzo?» le domanda speranzoso.
Lei sposta lo sguardo lontano, verso il giardino e oltre, le maestose montagne innevate
della Sierra Nevada :«Non so...» inizia con l'incertezza dipinta nel profondo degli occhi
bellissimi.«Chi sono i tuoi amici?»
Kevin sente il nodo allo stomaco sciogliersi un po':«Sono tutti giovani, Bridget ha la stessa
tua età circa, è una ragazza dolce, Ian è più giovane di me, ma siamo lì, è un uomo
gentile e disponibile, poi c'è Richard un ragazzo che ha avuto alcuni problemi, ma li
sta risolvendo»risponde rapido e conciso.
Beth aggrotta la fronte accigliata:«Che tipo di problemi ha avuto?»
I colpi alla porta, apparentemente normali, suonano d'istinto un grido d'allarme all'orecchio
di Kevin.
Il voto pallido di Jayne, fa capolino, la bocca stretta in una linea sottile.
L'uomo le va incontro impedendole di dire una parola:«Tesoro, fai la doccia e preparati, ti
vengo a prendere più tardi »si rivolge impassibile alla sorella, dopodiché esce in
corridoio insieme all'infermiera.
Le intima di tacere, con un dito sulle labbra, fatto qualche passo di sicurezza si volta
verso di lei, con aria interrogativa.
«Signor Ward, venga con me, subito »gli dice concitata.
Lui la segue a passo sostenuto, attraversando l'altra ala della casa.
Disteso esanime sul pavimento completamente nudo,  Richard è sottoposto al massaggio
cardiaco da un Ian, concentratissimo.
L'infermiera assiste basita, alle precise mosse che l'uomo pratica sul paziente:« L'ho
trovato inerme così, non sono riuscita a trovare il battito cardiaco »spiega, l'ansia nella
voce.
«Ha un defibrillatore in infermeria?»le domanda Ian, continuando il suo lavoro.
Jayne conferma. «Aiutami Ward, vallo a prendere, subito!»

Dopo aver avvertito Ian degli strani rumori che aveva udito al di fuori, Azzurra si appresta
a uscire dalla stanza per recarsi a conoscere la sorella di Kevin.
I capelli freschi di doccia, il viso pulito senza trucco, un semplice paio di jeans e una
maglietta a maniche lunghe celeste.
Le scarpe da ginnastica ai piedi sembra una ragazzina.
Passa da porta in porta, non conoscendo l'esatta ubicazione della camera in questione.
Nell'altra metà del corridoio scorge un uscio dal quale le pare di capire che si tratta di
una stanza particolare, importante.
Bussa leggermente, ma non ottiene risposta.
Schiude piano la porta e si trova immersa nella penombra, un raggio di sole filtra dalle
finestre e distingue una figura minuta seduta sul letto.
«È lei dottore?»una voce flebile tuttavia dal tono ironico risuona nella stanza:«Se è
venuto per punzecchiarmi da ogni parte del corpo, oggi non è giornata »conclude aspra.
Azzurra valuta il comportamento della ragazza, un buonissimo profumo aleggia nell'aria.
«Sono un dottore, ma non mi interessa punzecchiare la gente »risponde allegra.
La sagoma si volta di scatto, come spaventata, certamente presa alla sprovvista.
«Chi sei?»le domanda brusca«Come ti sei permessa di entrare senza essere invitata?»
La donna rimane perplessa per un lungo momento, poi avanza lentamente.
«Mi chiamo Bridget, sono un'amica di tuo fratello, mi fa piacere incontrare colei che lui
ammira tanto »esordisce dolcemente.
Beth sembra ammorbidire il tono di voce:«Kevin mi ha parlato di te, »ammette tranquilla.
«Sai, è mia abitudine, guardare in faccia le persone quando ci parlo »spiega la ragazza
avvicinandosi cauta ad una finestra «ti dispiace se apro una tenda? »
Un silenzio opprimente, segue la domanda, la stanza sembra soffocare nella sofferenza.
Azzurra non si lascia intimidire ed esegue il suo intento.
La luce del giorno ormai fatto, illumina l'ambiente, ma in modo diverso più dolcemente.
Beth non si muove di un millimetro, la bella nuca scura rivolta al muro.
La visione della vasta camera, il grande letto stona di fronte alla figura minuta che si
ostina a nascondersi in un angolo.
«La giornata è bellissima »commenta Azzurra sedendosi accanto a lei «È un vero
peccato restare chiuse qua dentro, potremmo uscire e fare una breve passeggiata »
le propone con leggerezza.
Finalmente la ragazza rivolge lo sguardo in quello di lei, e la guarda a lungo con
un'impressione sorpresa.
«Ora capisco perché a mio fratello piaci»afferma sincera, osservandola attentamente,
dalla punta dei capelli biondi, agli occhi argento, e alla sua semplicità.
Azzurra rimane in imbarazzo:«Davvero ti ha detto questo?»le domanda arrossendo un po'.
Le iridi verdi di Beth luccicano di ilarità:«Si, e ha ragione devo dire »conclude soffocando
un sorriso.
«Anche a me tuo fratello piace»ammette la donna sincera«Ma il mio cuore batte per
un'altro uomo che conoscerai a breve »
«Tu sei molto bella »continua Azzurra con ammirazione «Hai due occhi verdi che ricorda
un fiore particolare e raro, ma mi sfugge il nome ora »
Beth si adombra all'istante, la luce nel suo sguardo si spegne come un'interruttore.
«Forse un tempo, »sussurra amara .
L'altra tronca il discorso che stava prendendo una brutta piega e si alza cercando il
guardaroba:«Su, cara è ora di mettersi qualcosa addosso, il tempo stringe, fra poco
siamo al pranzo »sorride decisa.
Apre la cabina armadio e controlla il contenuto: «Un paio di jeans , una maglietta e
scarpe comode »sceglie appoggiando il tutto sul letto.
Beth rimane sorpresa, ma non replica e aggiunge la biancheria intima.
«Intanto che ti vesti, raduno i resti della colazione e li porto a Rita, quella donna è già
oberata di lavoro, con noi in più di cui occuparsi »osserva mettendosi al lavoro.
La ragazza rimane meravigliata dal comportamento della donna e accenna un sorriso.
«Rita è uscita a fare la spesa, non so se è rientrata »l'avvisa tranquilla.
Al rientro Azzurra trova una Beth completamente vestita, i capelli lunghi pettinati con
cura, lucidissimi, lo sguardo sereno ed eccitato; chissà da quanto tempo non usciva
di casa.
Certo il fisico è debilitato, emaciato, i jeans le pendono sui fianchi e le gambe non li
riempiono, così come la maglietta che le scende sotto le spalle.
È troppo magra, sfiora l'anoressia , l'occhio clinico le suggerisce di spronarla ad uscire
spesso, così da farle aumentare l'appetito.
«Perfetto Beth, siamo pronte! »esclama raggiante.
Ma la ragazza prende due graziosi golf, che aveva appoggiato su una sedia.
«Questi sono indispensabili quassù »le spiega porgendone uno a lei.

Richard è sdraiato supino sul suo letto, le lenzuola cambiate e fresche di bucato.
Indossa i pantaloni del pigiama e una t-shirt larga, il respiro è tornato regolare, ora
dorme come un bambino.
Intorno a lui, Ian , Kevin e Jayne lo osservano spossati.
La lotta per salvargli la vita è stata ardua, ma alla fine chi non si lascia abbattere vince.
«Abbiamo peccato di presunzione »suggerisce Ian stravolto «Non abbiamo tenuto conto
che è comunque una persona abituata ad assumere giornalmente droga sintetica e
alcolici »
Kevin controlla l'orologio da polso:«Il dottore non starà molto ad arrivare »
Jayne scuote la testa incredula:«Dovevate mettermi subito al corrente della situazione
di quest'uomo, mi sarei attrezzata in proposito »si lamenta contrariata.
Ian soffoca un'imprecazione, stavano per perdere l'unico testimone prezioso per
mandare in carcere quella massa di bastardi .
La squadra stava per arrivare, per fortuna.
Con la loro presenza, tutto sarebbe andato bene.
Erano uomini temprati dalle avversità e da un'esperienza di una moltitudine di interventi
militari in tutte le parti del mondo.
Il capogruppo, Tim, un pezzo da novanta! Sapeva ricucire una ferita aperta, e curare
qualsiasi ferita e malattia contratta durante una missione.
Non vedeva l'ora di vederli .

In mezzo alla natura rigogliosa, Beth ed Azzurra, siedono su una panchina, i volti rivolti
ai raggi solari che è un balsamo per il corpo e lo spirito.
Beth ha le guance rosse e l'incarnato luminoso, come il suo sguardo e il sorriso beato
sulle labbra.
Dopo aver camminato lungo il parco, la ragazza ha goduto dell'aria fresca e pulita, dei
bellissimi colori dei fiori selvatici e delle piante rigogliose.
Azzurra è assolutamente compiaciuta della reazione positiva che riscontra nella sua
nuova amica.
«Avevi ragione, questo golfino mi protegge dalla frescura della boscaglia »ammette
stringendosi nel caldo tessuto.
L'altra ride felice:«Ormai conosco questo posto come le mie tasche »le confessa, le iridi
trasparenti.
«Dimmi cara, da quanto è che non fai una bella passeggiata come questa?»le domanda
Azzurra.
Beth stringe le labbra:«Da un pezzo, Jayne sostiene che sono troppo debole e ha timore
che mi ammalo »le confessa contrita.
Che razza di infermiera è, certo non una che pensa al benessere della paziente, almeno
non di quello mentale, se la sua unica preoccupazione è quella di un raffreddore.
«Non ho notato nessun libro sul tuo comodino, come passi il tempo se non esci?» indaga
la donna.
Beth assume un'espressione di dolore che adombra il suo bel viso.
«Una volta mi piaceva leggere»risponde con voce incrinata «Poi ho smesso, »
Azzurra resta in silenzio per un attimo:«Perché non provi a riprendere a leggere
qualcosa? Io ho in valigia un romanzo d'amore e avventura, ti assicuro che è molto
bello e rilassante »le propone con dolcezza.
Ma la ragazza fa una smorfia di disappunto:«Secondo la trama, mi riaffiorano alla
mente delle cose che mi fanno stare male »confessa l'ansia nella voce.
«Forse una volta, ora sei più forte, il libro di cui ti parlo non contiene parti violente,
ma romantiche, d'amore ed è divertente »insiste Azzurra.
L'altra sospira, ma non nega.
«Se ti fa sentire meglio, possiamo leggerlo insieme, così se ci sono delle parti che
ti urtano le saltiamo, oppure né parliamo »
Beth annuisce, un accenno di un sorriso:«Va bene Bridget, ma solo se leggo con te»
La donna nasconde la sua esultanza, in poche ore aveva fatto più di quanto si sarebbe
aspettata.













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